II. Alla corte di Auringon

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Il bianco splendente del castello di Emergard diventava sempre più sfocato e il verde degli stendardi si confondeva con il bosco circostante, mentre la carrozza della principessa raggiungeva il porto di Arcadya.

Aveva guardato per un'ultima volta la sua casa, consapevole che sarebbe trascorso molto tempo prima di poterci ritornare. Si era costretta a tenere gli occhi fissi sulla strada fuori dalla carrozza, per non piangere guardando il castello allontanarsi da lei, come se non potesse più far parte della sua vita. Guardava gli alberi brillanti susseguirsi velocemente gli uni sugli altri, con i raggi del sole che si confondevano tra le foglie.

Abbandonare Killian era stato doloroso come ricevere la più mortale delle ferite. Alis avrebbe voluto allungare la mano verso il medaglione, solo per sentirlo più vicino.

Ma non poteva.

Condivideva il viaggio con Sebastian e la carrozza del padre era davanti alla sua. Il principe le aveva sempre voluto bene e Alis si fidava di lui più di chiunque altro al mondo. Ma non poteva rivelargli i segreti del suo cuore perché, in realtà, Sebastian non le aveva mai perdonato di aver lasciato andare il capitano e i suoi luridi uomini quel giorno, giù al paese.

E, Alis lo sapeva, se gli avesse raccontato quanto amasse Killian, suo fratello avrebbe dato inizio ad una guerra in cui le parti coinvolte sarebbero state troppo importanti per lei.

La principessa doveva quindi convincersi che la scelta migliore, per tutti, fosse dimenticare il pirata. Presto avrebbe sposato Will Gylden e sarebbe diventata regina di Auringon, il regno così tanto vicino al suo, ma del quale non conosceva nulla che non provenisse dalle sue letture.

E Alis sapeva, meglio di chiunque altro, quanto l'immaginazione potesse essere diversa dalla realtà.

«Vi vedo pensierosa, sorella» la voce di Sebastian interruppe il flusso di coscienza di Alis.

«Mi chiedevo come fossero i Giochi Solari» mentire non era mai stata una delle doti della principessa, ma quella volta si stupì di quanto la sua voce risuonò tranquilla.

«Spietati, oserei dire» sul volto del futuro sovrano comparve un sorriso, che invano cercò di celare. Erano anni che, ormai, Sebastian partecipava ai Giochi rappresentando la sua famiglia. «Lo scorso anno lord Jamie mi ha battuto nel duello finale. Questa volta non gli darò la soddisfazione della vittoria.»

«Voi signori siete dediti soltanto alla guerra e all'orgoglio» gli occhi della principessa si focalizzarono su quelli azzurri del fratello, che intanto la stava bruciando con lo sguardo. Ma lei non aveva alcuna intenzione di mostrarsi debole.

«Ogni guerra viene combattuta per l'orgoglio, sorella

«E non vi sembra stupido, fratello

The Eldest CurseDove le storie prendono vita. Scoprilo ora