Blue eyes

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E ora?

Stiles si contorceva le mani dall'ansia, mille domande gli passavano per la mente:
Se non l'avrebbe più rivista? Cosa sta succedendo? Cosa le sarà successo? Perché ci mettono così tanto?.

Più volte aveva provato ad aprire la porta, a bussare, ma era come se dall'altra parte non lo sentissero.
- Ehi Stiles, giusto? - un ragazzo si avvicinò a lui, che annuì senza guardarlo.
- Ho capito che sei in pensiero per Helena, sai è la mia ragazza, sono preoccupato tanto quanto te - disse il biondo, sedendosi accanto a quest'ultimo.

A Stiles non importava un fico secco se era la sua ragazza, non gli importava se tutte quelle persone stavano provando a fare qualcosa, l'unica cosa che importava davvero era rivederla, quindi si alzò in piedi, portando l'attenzione su di lui.

-  Allora...-

Nel frattempo nella Sala, procedeva tutto secondo i suoi piani.

- Che genere di informazioni ti servono - chiese fissandola.

Helena sogghignó, lei era seduta sulla sedia di Colui che non deve essere nominato, mentre quest'ultimo era in piedi che la guardava.

- Mi serve un libro..- non finì la frase, che Voldemort scoppiò a ridere.
- Un libro? Sei venuta fin qui, sedendoti sulla mia sedia, per un libro? - disse poi togliendo ogni traccia di felicità dalla sua voce.
- Non uno qualsiasi, ma il libro di Gellert Grindelwald, so che la biblioteca del Riddle Manor è fornita di questo libro - disse sovrastando il tono duro di Tom.

Voldemort sembrò sbiancare.
Lei come sa del Riddle Manor? È una residenza nascosta a tutti. Si chiese.

- Troverò subito una risposta alla tua domanda, Tom Marvolo Riddle - sorrise.

L'uomo indurì la mascella, odiavi il suo secondo nome. Gli ricordava suo nonno materno. Lui ODIAVA suo nonno.

- Cosa vuoi? - disse duro.
- Il libro - rispose secca.
- Cosa credi che te lo darò? - sogghignó lui.
- Oh oh, non mi piace quest' atteggiamento Marvolo, sai so molte più cose di quanto immagini, potrebbero scappare delle storie sul tuo crudele passato - disse portandosi una mano alla testa in modo teatrale, per poi scoppiare a ridere.

Voldemort sbatté una mano sulla tavola, facendo sobbalzare la ragazza.
- Senti ragazzina, la mia pazienza è giunta al termine, quindi dimmi a cosa ti serve quel maledetto libro! - ringhiò tra i denti.
- Una ricetta per una pozione - disse abbassando lo sguardo per la prima volta.
- A cosa ti serve? - rispose l'uomo, roteando gli occhi.

Helena aprì la bocca, ma poi la richiuse.
Non amava particolarmente parlare di quell'argomento.

- Non mi ripeto una seconda volta - disse secco.
- Ad Hogwarts c'è mia sorella minore..- si bloccò, ma Voldemort la invitò a continuare, con un gesto della mano.
- È malata, è ho saputo che soltanto Grindelwald è riuscito a curare una persona da quella malattia - concluse la ragazza.

Oh Tom si ricordava perfettamente quando Grindelwald Gellert, curó sua madre, lo fece solo per amore. Non per altro. Per amore.

Pff Secondo lui, l'amore era un sentimento stupido. Inutile. Non si era mai innamorato..anzi si. No no, meglio dimenticare.

- Non fare del tuo passato un cattivo ricordo - disse la ragazza, facendogli ricordare le parole della madre.

Ma lei come...?
Si rese subito conto del suo errore, la bionda giocava con i suoi sentimenti, facendogli aprire la mente, e lei passeggiava tranquilla fra i suoi pensieri.

D'un tratto sorrise, una risata sincera.
- Tu..tu piccola mocciosa, sei molto furba, potresti essere un ottima..- si bloccò di colpo, stava spifferando tutto ad una ragazzina.

Fece apparire il libro che tanto desiderava la ragazza, e glielo pose.
- Via - disse facendo un gesto con la mano.

Lei si alzò in piedi, si diresse verso le porte e le aprì, si girò verso il Lord, e disse:
- Ci si vede - uscì chiudendo le porte dietro di sé.

Si guardò attorno notando il suo branco, subito sentì delle braccia avvolgerla.
- Pensavo non saresti più uscita da lì - era una voce calda.

Delle mani si posarono sulle sue guance, e delle labbra si posarono sulle sue.
Non era Draco, no, quelle labbra avevano uno sapore più dolce.

Aprì gli occhi, che aveva tenuto chiusi fino a  quel momento, notando al suo lato una testa bionda che la guardava con gli occhi lucidi.

Poi si rese conto.




Hei hei hei furetti,
Si lo so dovevo pubblicare qualche giorno fa, ma visto che ho pubblicato due giorni di fila, ho atteso.

Dedico questo capitolo a: SabatinoDellaRocca

Nulla bye.
Baci:
-🌹💎

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