Capitolo 1

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La lingerie rossa le sembrava troppo scontata. Per quanto volesse fare una sorpresa a Ron on aveva alcuna intenzione di mettersi un completino rosso che urlava "sono Babbo Natale". Quindi, si era limitata al color panna. Più sobrio, ma più sensuale. Non si era risparmiata.

Reggicalze, autoreggenti, tanga e reggiseno coordinati, di un delicato color panna con ricami di pizzo, coperti da un vestito bordeaux aderente, che prevedeva farsi levare alla fine della cena che era riuscita ad organizzare quasi per miracolo.

La Vigilia di Natale si festeggiava alla Tana da sempre, ed Hermione aveva iniziato a odiare quel continuo riunirsi che per la famiglia Weasley sembrava la normalità. Ron, nonostante convivessero da anni, non esitava a fuggire dalla madre con ogni scusa possibile. La pozione miracolosa di Molly per il mal di testa, l'aiutare il padre con il giardino...qualsiasi scusa era sempre meglio che stare a casa con lei, le poche volte che i loro orari coincidevano. Le sembrava quasi di vivere con un fantasma. Quindi, aveva colto al volo l'occasione che le si era presentata quando Molly ed Arthur erano stati invitati dalla famiglia di Fleur in Francia per chiedere al suo fidanzato di rimanere a casa con lei, per una cenetta da soli. C'era voluta un po' di persuasione ed una cena più che lauta per convincerlo, ma finalmente c'erano. La casa era tirata a lucido, Hermione era vestita e truccata alla perfezione, con la lingerie nuova e una smodata voglia di una serata di puro sesso. Sarebbe stato comunque un regalo migliore del gioiello che aveva scartato poco prima, una collana con incastonata una pietra blu vistosa, che mai avrebbe usato nella vita.

Si erano messi a tavola, avevano stappato un buon vino, e si erano gustati la cena, mentre Hermione casualmente sfiorava le gambe di Ron con la sua, o coglieva ogni occasione per toccargli il braccio. Peccato che il ragazzo sembrava fare molto più caso al pollo arrosto sul tavolo che non alle sue avances.

Prima che potesse tirare fuori dal forno i tortini al cioccolato, preludio del sesso sfrenato che aveva voglia di fare, il suo cercapersone magico era impazzito.

Reprimendo uno sbuffo, l'aveva afferrato.

«Emergenza: Ufficio Misteri, richiesta Auror Granger immediatamente. Emergenza: Ufficio Misteri...»

Il messaggio si ripeteva per almeno tre volte.

Con uno sbuffo aveva guardato Ron.

«Io...devo andare. Un'emergenza al Ministero.»

«Ma...Mione, e la nostra cena?» aveva detto lui.

«Io non...perché non mi aspetti per il dolce, ti va? Cercherò di non metterci troppo, giuro.» Appellò velocemente il cappotto di lana.

«Beh, non avresti dovuto essere reperibile, stasera.» rispose lui, infastidito.

Hermione sbuffò, se possibile ancora più nervosa.

«Ron, ti prego. Cosa potevo saperne, che a qualcuno sarebbe venuto in mente di entrare all'Ufficio Misteri proprio alla Vigilia di Natale? Sai che devo accumulare tutto le ore possibili per...»

«La promozione, si lo so. E lascia che ti dica che trovo decisamente esagerato quanto tu ci tenga.» Ron storse il naso.

Hermione sospirò profondamente, sentendo la rabbia montare. Ron era un giocatore di Quidditch, e non aveva la minima idea di quanto lei lavorasse per aggiudicarsi la promozione, o di quanto ci tenesse. Pensava solo a correre tutto l'anno su e giù con una scopa, per poi tornare a casa poche settimane all'anno e comportarsi come se il suo lavoro fosse l'unico a contare.

«Ron, te l'ho spiegato tante volte...» cominciarono a spiegare, ma lui la interruppe, infastidito.

«Si, lo so Herm. Lasciamo perdere. Vai. Io faccio un salto da George e Angelina, nel frattempo. Spero che sia rimasta una fetta di ciambellone, almeno.»

The Truth's Room | DramioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora