Capitolo 5

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«Granger...Granger, svegliati.»

Hermione mugolò in protesta quando una mano fredda le si posò sulla guancia. Aprì gli occhi confusa, mettendo a fuoco il suo ufficio ed una coperta spessa che la copriva fino al naso.

«Cosa?» mugolò confusa mentre tirava fuori un braccio per poi rabbrividire, rendendosi conto di essere nuda.

«Andiamo.» Draco stava in piedi davanti a lei e si stava infilando il maglione dalla testa.

«Andiamo dove?» si alzò piano, trascinandosi dietro la coperta, la schiena indolenzita.

«A dormire in un letto vero. Forza, alzati.»

A quelle parole sentì il cuore battere un po' più forte. Avrebbe dormito da lui. Al Manor. Nel suo letto. Si sforzò a non pensare ai particolari dell'ultima volta in cui aveva visto il Manor.

«Ho freddo.» sussurrò piano, guardandosi intorno alla ricerca della felpa che Draco aveva gettato via poco prima.

Lui ghignò, inginocchiandosi davanti a lei e porgendole una maglia.

«Ti conviene coprirti, prima che decida di approfittarne.»

Lei sorrise. «Non ti sono bastate quattro volte?»

«No.» ammise lui, senza vergogna.

Hermione ridacchiò, alzandosi e cercando le sue mutandine sul pavimento, mentre Draco la guardava con gli occhi accesi.

«Smettila di fissarmi. Nessuno ti dice che non potrei approfittarne io, stavolta.»

Lui sorrise. «Cercherò di non sentirmi troppo violato.»

Hermione rise mentre finalmente ritrovava tutti i vestiti e si sistemò.Fece Evanescere le coperte e risistemò la stanza, infilando un cambio di vestiti nella borsetta.

«Lasci qui le valigie?» chiese Draco, scettico.

«Si, sigillo la porta e non dovrei avere problemi.» rispose.

Uscirono dall'ufficio, ed Hermione sospirò di sollievo vedendo il corridoio deserto. Non era pronta a farsi vedere da nessuno. Voleva rimanere lì, in quella bolla con Malfoy il maggior tempo possibile. Si sentiva felice come non ricordava da anni.

Il ragazzo le prese delicatamente la mano e si Smaterializzò, atterrando nel grande salone del Manor. Hermione represse un brivido, al ricordo di quello che era successo lì ma notò con piacere che Draco aveva cambiato tutto l'arredamento. Il nero ed il grigio che ricoprivano pareti e mobilio erano stati rimpiazzati da un parquet di legno scuro e dei mobili di colori caldi ed accoglienti. Due poltrone di velluto verde stavano davanti al camino che scoppiettava allegro, ed un grande tappeto di pelo beige dava calore a tutta la stanza. Draco non esitò a portarla di sopra, e si rese conto che aveva praticamente ristrutturato tutta la casa. Le pareti erano prive di quadri urlanti, rimpiazzati da tele delicate, alcune anche Babbane.

La stanza di Draco era maestosa. Un letto a baldacchino king size di legno scuro, un tappeto caldo ed accogliente ai piedi, un camino acceso, diversi libri sullo scrittoio, qualche vestito ancora buttato in giro.

«Non hai abbassato un attimo gli occhi. Devo dedurre che ti piace quello che vedi?»

«Hai cambiato tutto.» rispose, sorpresa.

«Non mi andava più di vederlo com'era prima. Portava solo brutti ricordi, per me e per gli altri.» lei gli strinse più forte la mano, sorridendo. Posò la borsetta sul suo letto prima di scendere di nuovo nel salone. Si appollaiò su una poltrona mentre lui sistemava il fuoco, facendo divampare alte le fiamme.

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