Capitolo 2

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«Capisci? Qui non puoi mentire, è una Stanza che obbliga tutti a dire la verità.» disse Malfoy, la voce esaltata.

«E ne sei felice?» pigolò Hermione. Ora il perché si fosse lasciata sfuggire tutti quei dettagli sulla sua vita le era ben chiaro.

«Non ho nessuna ragazza con cui faccio sesso scadente su cui mentire.» ghignò lui.
Hermione arrossì di botto, dandogli le spalle. «Sei davvero uno stronzo. »
«Cosa vuole da noi? Come usciamo?» mormorò lui, ignorandola totalmente.

Lei cercò di mettere da parte l'imbarazzo per concentrarsi.
«Se la magia ci blocca dal tentare di uscire significa che forse uno dei due ha una verità da dire.» ragionò.
«Si, ma su cosa? Tutti hanno dei segreti, come fa la Stanza a decidere?» le rispose lui.
«Non ne ho idea.»

Ci fu qualche secondo di silenzio.

«Davvero Weasley fa schifo a letto? »
«Malfoy! »
«Che c'è, magari il segreto riguarda quello...»
«Non credo che alla stanza importi qualcosa della mia vita sentimentale.» rispose amaramente Hermione. «E comunque si.» continuò senza riuscire a fermarsi. Arrossì di botto, nascondendosi il viso tra le mani. «Ti prego, smettila di chiedermelo. »
«Ma è così divertente... cosa esattamente non riesce a fare?» disse lui, malizioso.
«Oh cavolo... non è solo il sesso è che...» Hermione si girò ostinatamente verso il muro, sapendo che non c'era verso di trattenere una risposta sincera. Strinse gli occhi, e lasciò che le parole le uscissero dalla bocca. «Praticamente ormai non sembriamo neanche più una coppia. Siamo così disinteressati, disattenti, così poco presenti. Lui non si accorge di me, di quello che vorrei, di cosa ho bisogno... sembra non interessargli, ed è difficile. Non ho neanche trent'anni e mi sento una settantenne sposata. Vorrei solo un po' di sana passione, come in una coppia normale.» si morse la lingua a sangue subito dopo aver finito di parlare, ma la testa le girò di sollievo. Un peso enorme le si smosse dal petto. La scritta sotto i loro piedi brillò più intensamente, ed Hermione si trovò a pensare che forse Malfoy aveva ragione, forse quella stanza davvero sentiva quando qualcuno stesse dicendo la verità o meno.

Seguì qualche secondo di silenzio, in cui Hermione sentì gli occhi di Malfoy che le scandagliavano la nuca.
«Se la Donnola non riesce a vederti per quello che sei, dovresti mollarlo.» disse poi lentamente.
«Mi conosce meglio di chiunque altro. Ed è un bravo ragazzo. »
«È un idiota mammone senza uno straccio di ambizione, gioca in una squadra di Quidditch mediocre in modo mediocre. Probabilmente ti giudica anche perché a differenza sua la tua carriera va bene, e non ti tengono in squadra solo perché hai vinto una guerra. Non ha la minima idea di come trattare una donna come te. Non ti conosce affatto. E tu lo sai, ma tenti di negarlo.»

Si voltò verso di lui, e vide che la stava già guardando, uno sguardo limpido, non canzonatorio né sarcastico. Sentì di nuovo un formicolio nel corpo quando si rese conto che, nel profondo, era d'accordo con lui. Riuscì a malapena a mordersi la lingua per non dargli ragione.
«Se lui non mi conosce abbastanza, tu mi conosci ancora meno.» disse, prima di riuscire ad impedirselo.
Malfoy le rispose solo con un sorrisetto, prima di avvicinarsi di qualche passo.
«Sicura, Granger?»

Hermione deglutì. «Siamo solo colleghi. Sto con Ron da cinque anni. In proporzione, tu non mi conosci affatto.»
Lui sorrise. «Sono un buon osservatore. E tu sei abbastanza trasparente da leggere.»
«Hai usato la Legilimanzia su di me?» lei strinse gli occhi quando quel dubbio le attraversò la mente.
Lui scosse la testa. «Non ne ho mai avuto bisogno.»
Hermione storse il naso. «Stai bluffando.» fece un passo indietro per allontanarsi da lui, sentendosi improvvisamente insicura.

Lei e Malfoy avevano iniziato a lavorare nella stessa squadra appena usciti dall'Accademia Auror. Hermione era stata reticente agli inizi, ma con il tempo la situazione tra loro era migliorata fino ad arrivare ad un rapporto tra colleghi più o meno cordiale. Erano arrivati ad un livello di confidenza per cui si ritrovavano a volte ad uscire a bere insieme al resto della squadra senza discutere, ma Hermione si teneva sempre ad una certa distanza da lui. Malfoy era...enigmatico, a dire poco.

The Truth's Room | DramioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora