Confusione

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Ero lì, ansimante a terra cercando di non farlo notare da Ana e Ronnie che stavano ancora discutendo di quell'insulso piano. Non ero ancora completamente sveglia ma sentii la parola "corpo di ricerca" ma non ero abbastanza lucida per ricordarlo quindi feci finta di niente. 

Appena sentii la parola "gigante" mi ripresi quasi del tutto e mi alzai così velocemente da avere giramenti di testa. I due mi guardavano con aria sorpresa.

A: Brutto sogno?

R: Mi sa proprio di si

Y/N: Ana...Ronnie...domani non usciremo dalle mura. I giganti ci mangeranno vivi! Io dico sul serio ragazzi!

Dissi io con una voce tra il panico e la paura.

Mi fissarono per più di un minuto ancora più straniti di prima, no, sembravano quasi stupiti dalla mia affermazione. Mi sembrava di aver detto una cosa convincente 

Insieme, come se si fossero letti nella mente, scoppiarono in una risata incontrollabile. Non capivo. Avevo appena trovato il coraggio per dirlo. cos ho sbagliato? Perchè non mi credevano?!

R: Y/N MA COSA DICI HAHAHA

A: CERTO CHE Y/N FA SOGNI STRANI EH

R: Y/N STAI BENE? HAHA

Mi sentii strana, come se mi avessero appena offesa pesantemente, come schiacciata da una casa intera. Io dicevo veramente. Era la prima volta che parlavo così sinceramente con loro di questo argomento ma sicuramente mi aspettavo una reazione diversa, per me era come dichiararmi a qualcuno. Cominciarono a calmarsi dalle risate

A: Y/N ma se non sappiamo nemmeno come sono fatti i giganti! hahaha

R: INFATTI! dobbiamo andare ad esplorare al più presto!

Non avevano tutti i torti. Li avevo visti solo disegnati qua e la sui giornali ma non li avevo mai visti veramente e fremevo dalla curiosità di vederli ma c'era un blocco che mandava in fumo tutte le idee. Quello era mio padre che quando avevo 3/4 anni partì per una missione e non tornò più. Da quel giorno ogni volta che facevo domande su di lui, sui giganti, sulle mura e tutte le cose collegate mia madre cambiava discorso o mi ignorava, come se non mi avesse sentito. 

Un giorno cedette e, in lacrime, mi raccontò tutto. Io ero ancora piccola e rimasi immobile e terrorizzata. Non volevo che ai miei amici la stessa identica cosa.

Non fu meno di pochi secondi che mi ritrovai sollevata per mani e piedi, Ana e Ronnie mi avevano preso. Mi stavano portando da qualche parte, forse si erano accorti della mia agitazione, che fossi contraria o che abbiano pensato che li volevo morti per la presa in giro di prima. E fu così che mi ritrovai sotto le mura. Eravamo immobili ad ammirarle. Erano altissime! Mia madre aveva detto una cosa come 50m ma non sapevo veramente cosa significava. Sentii uno strattone al braccio. Non si parlarono per tutto il viaggio, sembrava quasi tutto già organizzato. Avevo paura. Molta paura. Paura di morire.

Stranamente mi liberarono vicino all'uscita. C'erano i soliti guardiani ubriaconi che si facevano chiamare "corpo di gendarmeria" ma a me sembravano solo un gruppo di idioti. Ronnie continuava a strattonarmi mentre seguiva Ana. Si poteva vedere dal Wall Sina che ero palesemnte contraria ma continuavano ad ignorarmi. Questa era la cosa PIU FASTIDIOSA IN ASSOLUTO! Ma stavo solo a pensare mentre mi passava lentamente tutta la vita davanti.

spazio autrice

tranquilli miei piccoli lettori, entro oggi farò un altro capitolo per stuzzicarvi hehe >:D  Ditemi se magari questi capitoli sono noiosi così cercherò di fare più azione! Sentitevi liberi di commentare! 

Per tutte le mie lettrici pervertite: nel prossimo capitolo arriverà anche il nostro nanetto :D



Non guardarmi così! (levixreader)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora