giganti

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Eravamo davanti al cancello a guardarlo, era imponente e fatto di un legno di un colore magnifico. Ovviamente i guardiani del corpo di Gendarmeria non ci hanno neanche parlato per quanto erano ubriachi. 

Stavo per scoppiare in lacrime. Non avevo mai pianto per i miei amici. Ormai le mie gambe si muovevano da sole, ero in una specie di paralisi, io non volevo uscire dalle mura. Lo sapevano anche loro che ero contraria ma non ci facevano caso.

C'era una piccolissima apertura sotto il cancello, troppo piccola perchè un gigante ci passasse. Ero ancora strattonata da Ronnie che stava passando sotto la fessura. Io risposi con una strattonata per tirarlo vi da lì ma niente da fare.

R: Y/N ma cosa fai?

Io non risposi, non so perchè. Forse non avevo il coraggio, forse mi avrebbero preso per pazza o avrebbero pensato male di me. Fu il mio turno di passare. Sentivo il terreno freddo e sporco sotto di me e pensavo alla cavolata che stavo facendo per loro.

Ero immobile. Di giganti neanche l'ombra. Ammiravamo le pianure immense, i boschi e le colline mentre il vento mi passava tra i capelli. Era un vento diverso, ti dava una sensazione di leggerezza.

Ana cominciò a correre verso un bosco li vicino, secondo lei li si trovavano i giganti. In effetti aveva ragione ma non potevo lasciarli andare. Ma dopo neanche due secondi anche Ronnie la seguì e non potevo lasciarli andare da soli. 

Y/N: ANA RONNIE ANDIAMO VIA!

A: Y/N ma cosa dici? è da tantissimo tempo che lo vogliamo fare e adesso roviniamo tutto?

Y/N: MA CI MANGERANNO!

R: Ancora con questa storia? Era solo un sogno

In lontananza, da dietro il bosco, apparve una figura altissima e con un sorriso orribile alla vista.

Era un gigante.

Ronnie e Ana si precipitarono verso di questo senza pensarci due volte. Comiciai a strattonarli indietro con tutte le mie forze ma il gigante si avvicinava ancora di più. Ci aveva palesemente notato e avrebbe fatto un bello spuntino. Loro continuavano a correre finchè fummo così vicini da poter vedere quanto era alto. era sicuramente più alto di casa mia. Io restai indietro. 

Vidi Ronnie sollevato in aria da una mano gigante e lurida. Il gigante lo avvicinò alla bocca. Ana aveva capito e cominciò a correre verso di me. Di Ronnie non vidi più nulla a parte di una pozza di sangue a terra.  

Ana correva con tutte le sue forze ma venne presa per le gambe.

A: Y/N SCAPPA!

Quella fu l'ultima cosa che sentii prima di addormentarmi. Come se il mio corpo avesse capito la sua sorte.

spazio autrice 

miei piccoli lettori e lettrici! come state? Appena pubblicherò questo capitolo inizierò il prossimo perchè volevo subito far entrare in scena il nostro nano armato di ascia. 

Sayonara!

Non guardarmi così! (levixreader)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora