addio hizashi

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Fuori al cancello della scuola trovai mio padre particolarmente incazzato " oggi non andrai a scuola devo parlarti" cosa mio padre che mi impediva di andare a scuola? Forse avrà sbattuto la testa, " non possiamo farlo dopo le lezioni? " " No ora" mi afferrò per il polso e mi trascinò verso casa non dandomi nemmeno il tempo di salutare Yamada. Entrammo in casa e chiuse la porta , " BRUTTO FIGLIO INGRATO HAI PRESO 4 AL COMPITO DI INGLESE " urlo mentre mi prendeva a schiaffi " MA SOPRATTUTTO STAI CON UN UOMO TI RENDI CONTO DI ESSERE UNO SBAGLIO DELLA NATURA E UN PECCATO DI DIO FIGLIO DI PUTTANA" disse alzandomi per il collo cercando di strangolarmi " non lo sono " risposi tossendo sangue , mi strinse più forte il collo " SI CHE LO SEI FIGLIO DI MERDA " mi lascio e caddi in modo molto brusco a terra che svenni. Mi svegliai in giardino *cosa é successo? Non ero a scuola? Perché ora mi trovo qui? * Pensai mentre mi alzavo dal pavimento , notai che tutti erano in casa a cenare , e quindi iniziai a ricordare della discussione e tutto . Non volevo sentirlo e ne vederlo per questo andai a fare un giro al parco dove incontrai hizashi su un altalena . " SHOTA " mi salto in braccio piangendo , " perché sei qui che succede? " " So che quando sei triste vieni qui e ti siedi sempre si quell'altalena quindi pensavo di incontrarti " disse per poi notare una ferita dietro al mio collo che sanguinava , " cosa hai fatto al collo "  "nulla mio padre " mi toccai il collo e vedi che sanguinava , Yamada si tolse la cravatta e me la lego attorno alla fronte " almeno si fermerà il sangue " esclamò sorridendo . Io lo strinsi forte e piansi nel suo petto , io non mi sfogavo mai con nessuno ma in quel momento ne avevo veramente bisogno , lui mi coccolo " sfogati pure " mi disse per poi poggiare delicatamente la testa sulla mia . "Grazie " dissi asciugandomi le lacrime " ora e tardi é meglio che tu torni a casa "  " no voglio restare con te"  "ma ti metteresti nei guai con i tuoi "  " non mi importa il resto con te " " tanto devo tornare a casa anch'io " dissi uscendo dal suo abbraccio , non volevo essere cattivo ma non volevo che si mettesse nei guai per colpa mia , " ok ma ti accompagno " . Mi accompagnò fino alla porta di casa dove poi ci salutammo, io entrai in casa normalmente , " aizawa tra te e quel ragazzo deve finire ORA " disse mio padre " no non finirà " so alzò e mi prese a schiaffi " INVECE SI " " PUOI ANCHE PRENDERMI A SCHIAFFI PER TUTTA LA VITA MA TRA NOI DUE NON FINIRÀ " urlai " ALLORA NON USCIRAI MAI PIÙ E STUDIERAI A CASA " prese il mio telefono lo schiaccio con i piedi per poi lanciarlo dalla finestra , poi andò in camera mia chiude la finestra a Chieve e prese sia la chiave della porta e della finestra e le mise in tasca " FIGLIO DI PUTTANA ORA CORRI IN CAMERA TUA E NON TI AZZARDARE AD USCIRE CHE UCCIDO SIA TE E SOA A QUEL RAGAZZO SAI COSA SONO CAPACE DI FARE " io andai in camera mia , non volevo che facesse del male ad hizashi non lo meritava, lui chiuse la porta a Chieve. Passarono tre settimane da quel litigio, ed erano ormai 3 settimane che veniva una prof a casa che mi spiegava gli argomenti trattati a scuola , hizashi venne molte volte a bussare alla mia porta ma mio padre gli vietò sempre di entrare e tanto meno di vedermi. Passarono degli anni e ormai mi ero laureato ed ero diventato un Hero, mi chiamai eraserhead solo perché Yamada mi diceva sempre che mi si addiceva molto quel nome da Hero. In questi anni non sentii più hizashi , chisa cosa gli sarà successo...mi manca non volevo che finisse così non volevo un padre così non volevo una vita cosi. Finalmente arrivarono i miei 18 anni , e , appena compiuti, andai a vivere da solo con la speranza di rincontrare hizashi.

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