CI SONO ANCH'IO

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Silver ogni giorno ripeteva la stessa filosofia, quasi era diventata una canzone. - Be visto che il capitano ti rifilato a me, che tu lo voglia o no proverò a ficcare qualcosa in quella testa, che ti porti in giro, d'ora in avanti non ti perderò in un solo istante, e non potrai mangiare, dormire o grattarti la pancia senza avere il mio consenso!! -. Io avevo paura di Silver perché c'era qualcosa che non mi piaceva di lui, ma nonostante tutto io ho aiutato Jim nelle faccende della nave perché erano veramente faticose, Silver già mi stava stufando alla terza volta che disse - Mettici un po di olio di gomito!! - Urlò a Jim - Non c'è la faccio più, con queste urla. Se volete vi do una mano. - Disse Helen stressata e nervosa - Accomadati - disse Jim irritato. Poi ci siamo recati in cucina per sbucciare le patate, Silver stava guardando Jim, invece Helen guardava il soffitto e Jim segui il suo sguardo nel soffitto, finché non lo guardarono insieme. Jim stava ricordando i momenti dove lui era solo con sua madre, perché il padre era sempre impegnato, e non aveva tempo per dedicarsi a lui. Helen invece ricorda, tutte le volte in cui era sola in camera e desiderava avere un amico. Il giorno dopo Jim stava pulendo il ponte della nave con una spazzola bagnata, e arrivò Silver che lo guardava in modo severo ma allo stesso tempo anche malizioso, e Jim e Silver stavano cercando di essere uno dei due l' uomo forte e alto, ma tutti sappiamo che Silver è il più alto e gli lanciò il secchio pieno di bollicine e se ne andò, mentre Helen stava posando i piatti a posto ma non poteva fare a meno di guardarlo -È così carino - Disse Helen nella sua mente. - Wow, io credo che hai vinto tu sai?. - Disse Helen sorridendo, dopo che si era avvicinato a lui. - Che cosa vuoi? - Disse Jim irritato per quello che era successo. - Avanti, non te la prendere per quello che è successo dai....... ,- Helen cominciò a pensare a una battuta, e poi gli venne in mente un idea , andò in cucina prese il coperchio della pentola a pressione e se la mise in testa dicendo - Non vedo niente, non vedo nienteaaaaaa!!! - È Helen cadde sul pavimento della nave. - ahhhh, ahhh, ahhhh. - Jim era morto dalle risate, Helen era riuscita a farlo ridere - Sei unica.- - Grazie. - Poi Jim stava sulla punta della nave e aveva uno sguardo triste, il cielo era così ricoperto di stelle che Helen ci avrebbe voluto fare un dipinto. Poi Silver stava per la quarantesima volta raccontando la stessa battuta, a un certo punto mentre Helen stava pulendo i piatti disse - Scusami Silver se te lo dico ma non ne posso più, la stessa battuta ogni minuto, cambia! - - Senti se hai una battuta migliore dimmelo!!. Ms sapientona delle battute. - - Ahhh si.... Bene. - Helen si siede accanto a tutto l' equipaggio e a Silver e racconta. - C 'era un cyborg che chiese a una bambina come ti chiami? Mimosa... Come ti chiami? Mimosa... E come mai questo nome? Perché nella mia culla nella mia villa mi cadde un chicco di Mimosa sulla gota. Ahhh ma che meraviglia, e tu come ti chiami? Viola, come? Viola come mai questo bel nome? Perché nella mia culla, nella mia villa.... A ci ai la villa pure tu, si mi cadde un chicco di viola sulla gota...... Ahhh ma meraviglioso e tu bambina come ti chiami? Rosa.. Come mai questo bel nome? Perché nella mia culla nella mia villa mi cadde un petalo di rosa sulla gota. Ahhh e tu bambino come ti chiami?. - Helen fece un espressione buffissima - Pino, una pigna di 30 metri cadde addosso. . - È tutto l' equipaggio era morto dalle risate, Jim sorrise mentre beveva la cioccolata calda. Poi Jim ed Helen stavano pulendo i piatti, e Silver ne porto una marea c'era cosa da svenire , Jim d' altro canto si infuriò in silenzio mentre puliva la pentola. Poi dopo mezz'ora arrivarono altri piatti sporchi dalla cabina del capitano e dalla sorella maggiore di Helen , mentre andava in cucina, Helen ha visto Jim addormentato, anzi esausto, e aveva pulito tutto e lo guardo e si accorse che aveva una giacca più grande di lui, era la giacca di Silver. Il giorno dopo, mentre Helen stava stendendo i panni , Jim la  guardo e quando si girò, sorrise,e lui (Jim) diventò rosso in faccia ed Helen ridacchiò - Ah te piace leggere? - Domando Jim - A me piace" Romeo e Giulietta ". Sai mi sono portata l' originale vuoi leggerlo? - - Si, perché no. - Arrivò finalmente al capitolo preferito di Helen quando alla festa Romeo dice alla sua Giulietta - Se io profano con la mia mano indegna questo santo tesoro e un peccato gentile, e le mie labbra intrepidanti d' amore, a riparare all 'offesa dolcemente. Mio caro penitente tu fai torto alla tua mano. Lo sapete siete bellissima, posso prendere la vostra mano, si potete toccare la mia mano, se le nostre mani si possono toccare allora anche le nostre labbra possono. - Helen in tutto il suo corpo, senti  un emozione che le comincio a salire che la fece piangere, Helen è un una persona sensibile e si emoziona perché le parole di questo capitolo la toccavano profondamente. - Helen tutto bene? -Disse Jim preoccupato. - No, tutto bene, forse non te lo detto ma io sono una persona sensibile, e un artista si commuove davanti a qualcosa di speciale, sai in un libro di musica della scuola c'era scritto "la semplicità nell commuoversi" che parlava che la musica a quei tempi aveva lo scopo di far provar emozioni fuori dal normale e l'artista con la sua sensibilità riusciva a farti uscire per un attimo dai tuoi pensieri e farti ascoltare il cuore, e Leonardo diceva che l'arte è la forte presenza di Dio, dove l'arte esprime, il respiro, l'amore, la tristezza e la libertà di esprimersi. - Jim era scioccato, nessuna persona anzi nessuna ragazza si era mai espressa con tanta spontaneità, in Helen c'era qualcosa di speciale, ma Jim non capiva il perché, forse era il sorriso, che sempre aveva, la pienezza di amore nel suo cuore o forse anche la speranza che le brillava negli occhi. Jim era insieme a Silver, alla prua dove c'erano le scialuppe di salvataggio, mentre Silver sali a bordo della scialuppa e se ne andava,per un attimo Helen vide il sorriso di Jim scomparire.

JAMES

In quel momento ricordai quando mi alzai dall letto, e vidi mio padre andarsene via, scesi dalle scale e vidi mia madre piangere sul tavolo, era disperata, io ero solo un bambino, e tentai con le mie forze di rincorrere a mio padre, ma non c'è l' avevo fatta, e mio padre se ne era andato lasciandomi solo e senza speranza, e non credetti più in me.

HELEN

Ero quel giorno dal dentista, quando dovetti mettere ai miei denti l'apparecchio fisso, in quel momento anche se avevo i miei genitori io mi sono sentita sola e frustrata dal quel dolore, soprattutto quando ho sentito nelle mie gengive quel ferro che avevo sopra e sotto i denti. Non potevo mangiare, perché quando mangiavo la mia bocca insaguinava, non potevo dormire, Ma un giorno quando ero alle medie è avevo solo 12 anni, una mia carissima professoressa mi vide frustrata dal dolore e dalle lacrime che mi fece uscire dalla classe e io avevo aperto il mio cuore a lei, è lei dandomi una parola di conforto e di speranza nel cambiare grazie a Dio a un certo punto nel mio cuore entrò una serenità che non mi abbandono più e che mi fece ritrovare la gioia di vivere e nel apprezzare anche le grandi sofferenze, perché certe volte è nel dolore dove il cielo ti aiuta a cambiare.

Silver a un certo punto arrivò con la sua scialuppa e ci fece salire a bordo, dove Silver stava dando delle indicazioni per guidare la scialuppa, ma Jim già sapeva come fare e andò a tutta birra, dove Jim si infilò in una stella cometa e fece delle piroette e salti, per un momento pensava Helen che Silver sarebbe caduto.

Ma dopo tutte quelle pirouette e salti uscirono da quella stella ricoperti polvere stellare ed estrefatti dal talento che Jim possedeva, e con il sorriso sulle labbra, ritornarono sulla Legacy

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Ma dopo tutte quelle pirouette e salti uscirono da quella stella ricoperti polvere stellare ed estrefatti dal talento che Jim possedeva, e con il sorriso sulle labbra, ritornarono sulla Legacy.

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