Mentre attraversano il giardino della casa di proprietà di Andromeda, Draco sente i nervi a fior di pelle, si sente un emerito idiota.
-Che assurdità- non può fare a meno di mormorare tra i denti
Narcissa lo guarda di sottecchi, un po' stanca e un po' contrariata dall'ottusità del figlio, ma non replica.
Alla fine del vialetto la porta della casa si spalanca e quattro bambini corrono fuori a perdifiato ridendo, per poi raggrupparsi sotto un albero.
Draco osserva i loro vestiti sgualciti e sporchi e tra loro ne riconosce uno in particolare.
-Quello non è Ted, Draco?-
I capelli del bambino sono dello stesso colore delle mele che spiccano sull'albero.
E' cresciuto, dall'ultima volta che Draco lo ha visto, è alto, snello e longilineo e mentre sorride gli pare proprio familiare.
Quando si accorge di loro li scruta attentamente sussurrando qualcosa agli altri, che si voltano contemporaneamente, tranne una.
Una bambina gli da le spalle e insiste ad osservare le fronde del melo, avvolta in un abitino bianco e con i piedi nudi affondati nell'erba.
Draco la vede allungare una manina pallida verso l'alto, mentre i capelli castani le cadono sulle spalle.
Ed ecco che una bella mela rossa le atterra, lenta ma decisa, sulla mano.
Si volta verso gli altri, fiera del suo operato, ma seguendo il loro sguardo nota loro due.
Ha le guance paffute e un leggero rossore spicca sul candore della pelle, il nasetto è arricciato, quasi indispettito e una frangetta un po' troppo lunga le adombra gli occhioni castani.
-Buongiorno bambini- dice incerta sua madre -Andromeda è in casa?-
-Chi siete?- ribatte uno di loro spostandosi dagli occhi la zazzera nera
-Non essere maleducato, Jamie- borbotta la bambina senza però distogliere lo sguardo da quei due sconosciuti che si sono bloccati in mezzo al loro bel giardino.
-Andromeda è in casa- annuisce Ted -chi siete?-
A Draco prudono le mani, vorrebbe andarsene e possibilmente radere al suolo quella stupida casa, compresi i suoi abitanti, ma sua madre non è della stessa opinione.
-Sono Narcissa, sua sorella e lui è Draco, mio figlio- risponde
-Zio Harry vi aspetta- dice -venite-
Volta loro le spalle e inizia a camminare verso l'ingresso, seguito a ruota dagli altri tre.
-Porta pazienza, Draco- lo ammonisce vedendolo sbuffare
-Non è il posto giusto per noi, e tu lo sai-
-Forse- sospira afferrandogli la mano -ma è l'unico sicuro-
-Signora Malfoy, Draco-
Potter si staglia all'entrata, con le mani conserte.
Draco vorrebbe fargli notare quanto la sua brutta faccia sia rimasta la medesima o come quella cicatrice sia sempre più ridicola, ma si morde la lingua.
Per sua madre.
-Signor Potter, è un piacere rivederla-
Lui annuisce ed è ben evidente quando lo sia poco per lui, vedere loro.
-Andromeda mi ha avvisato del vostro arrivo. Il Consiglio vi sta aspettando, deciderà dopo avervi posto alcune domande- dice poi
-Il Consiglio?- il tono sarcastico di Draco si becca un'occhiataccia sia da Potter che da sua madre, facendogli diventare il volto livido
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Degna di amore
AbenteuerVoldermort è morto, ma la guerra non è mai finita; il Mondo Magico è cambiato sotto l'influenza di un nuovo Signore Oscuro, più forte del precedente, se possibile. Harry, Hermione e pochi altri sono rinchiusi in una vecchia casa dispersa, nella sper...