Capitolo 4

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Non scende a cena, ignorando le lamentele di sua madre.

La voglia di incontrare quei pezzenti è sotto lo 0, figuriamoci di sedersi accanto a quella mocciosa bisbetica.

L'orologio segna quasi mezzanotte e ancora non riesce a prendere sonno.

Scalcia via le coperte e decide di andare nelle cucine per prendersi un bicchiere d'acqua, neanche sa dove siano le cucine.

Infila un paio di pantofole e la vestaglia ed esce quatto quatto.

Scende le scale e cerca di ricordare da che parte andare, quando entra tira un sospiro di sollievo.

Non ci fa caso, all'inizio, ma quando entra nota la Granger in piedi, davanti al lavello, con la testa china e le spalle ricurve.

Lo sente, perché si volta e lo guarda.

Ha i capelli arruffati e il viso arrossato, una semplice camicia da notte bianca.

Si raddrizza e riacquista il suo solito portamento.

-Che ci fai qui?-

La mano le trema leggermente, mentre sorregge un bicchiere in cui è disciolto qualcosa.

-Potrei farti la stessa domanda- replica

-Sei tu l'ospite, non io- risponde lei

Si guardano stizziti fin quando lei non distoglie gli occhi e si siede al tavolo.

Draco si versa dell'acqua e la beve a gran sorsi, non perdendo però di vista la Mezzosangue, che osserva stanca il proprio bicchiere che quasi ribolle.

-Stai facendo un favore al mondo cercando di avvelenarti?-

Non c'è reale cattiveria, quanto più una curiosità celata dai suoi soliti modi bizzarri.

-E' una pozione Scaccia Incubi- risponde mentre con una mano si stropiccia gli occhi

-Non è fatta bene a quanto pare- indica il suo viso con una smorfia -hai delle occhiaie spaventose-

Inaspettatamente lei ride, un suono roco e un po' accattivante.

-Lo so che non è fatta bene, dovrebbe essere viola scuro e invece non è neppure lilla, ma non ho tempo di scendere di sotto e insegnare a Justin come farla-

Draco scuote il capo

-Vi ucciderete da soli, un giorno o l'altro- commenta

Un sorrisetto le affiora sulle labbra

-Forse- ammette

Il silenzio cala, fin quando lei non si alza e ripone il bicchiere sul lavello.

-Le piaci- mormora -a Mabèl intendo. Non so cosa ci trovi in te, ma le piaci-

Draco non risponde, non sa come.

-Solo....non farle del male- il tono con cui lo dice gli fa capire che davanti non ha Hermione Granger, ma la madre di Mabèl, che sono un po' la stessa cosa e un po' una cosa diversa.

Il silenzio di lui viene accompagnato da un sospiro di lei.

Gli rivolge un ultimo sguardo prima di uscire dalla cucina.

Maledetta Morgana e Dannato Merlino.


Dorme poco e male e la mattina, quando si alza è furente.

E' incazzato con la Granger che gli propina stupide responsabilità verso una mocciosa e incazzato con se stesso, per essere pure stato a sentirla.

'Non farle del male'.

E' Draco Malfoy, un ex Mangiamorte fallito, cosa diavolo si aspetta?

Decide che non sarà affatto gentile con la bambina oggi, un po' per puro sfogo personale e un po' come dispetto alla Granger.

Si sente patetico.

La incontra a colazione, è sceso tardi per poter stare da solo e invece eccola lì.

Si siede ad un altro tavolo, ma lei lo vede e lo raggiunge sbadigliando, mentre tiene saldamente un biscotto su una mano.

-Buongiorno palliduccio, non hai dormito bene? Sembri stanco- commenta

-Anche tu- borbotta infastidito -e con le occhiaie non sei affatto carina, anzi-

Mabèl scuote la testa con la bocca arricciata.

-Io sono sempre carina- sospira e sbadiglia ancora -la mamma ha gli incubi la notte e grida. Io faccio finta di dormire ma non sempre ci riesco. Ma se si accorge che la vedo mentre grida piange, perché non vuole svegliarmi. Non lo fa apposta-

E' questo che una bambina deve vedere di sua madre? E' così che la guerra ha ridotto Hermione Granger? Forse sì.

-Tu non hai mai gli incubi, Draco?-

Vorrebbe risponderle male, nel peggiore dei modi, offenderla perché è petulante e lo infastidisce, ma il modo in cui appoggia stancamente la testa sulle braccia lo fa desistere.

-Ogni tanto-

-Io qualche volta sogno cose brutte, tipo che mamma muore. Non ho il papà e se mamma muore rimango sola. Non voglio rimanere sola Draco, e tu?- sbadiglia nuovamente mentre gli occhietti le si chiudono

Ha un nodo alla gola.

-Neppure io-

Si china sul tavolo.

-Perché non l'accompagni a letto, Draco?- la voce di Andromeda lo fa sussultare

-Non ci penso neanche- replica riprendendo a bere il suo caffè

Un cucchiaino di zucchero prima di iniziare a berlo, gira, ne beve metà, poi un altro cucchiaino, gira ancora, poi lo finisce.

Una piacevole routine che non ha perso da 5 anni a quella parte.

Andromeda si avvicina e lascia una carezza sulla testa della bimba, ormai crollata in un sonno pesante.

-Dopo la morte di Ninfadora ero a pezzi- confessa -alzarsi dal letto, la mattina, era faticoso, ma avevo un bambino di cui prendermi cura. Non ero all'altezza, non all'inizio almeno, ricordo di averlo lasciato piangere, un paio di volte, senza neppure accorgermene, troppo presa com'ero a crogiolarmi nel mio dolore. 

Un giorno si è presentato Harry, alla mia porta. Ninfadora e Remus lo avevano scelto come padrino di Ted, prima di morire. Con lui c'era Hermione, aveva scoperto da poco di essere incinta e soprattutto di essere rimasta sola, niente Fred, niente genitori, neppure una casa in cui tornare.

 Mi ha aiutato molto, si è presa cura di Ted laddove io non riuscivo, perciò dopo poco le ho chiesto di venire a vivere con me. E' stato come...- una pausa, una lacrima le scivola sulla guancia -come aver trovato una figlia. Non fraintendermi, non l'ho mai vista come la sostituta di Ninfadora, ma a lei mancava una madre, a me una figlia ed è stato il naturale corso delle cose.

Quando è nata Mabèl è stato l'apice del mio amore per lei. Intelligente e bella come la madre, divertente e con quel luccichio negli occhi proprio come era Fred.

La amo come fosse mia nipote-

Il suo cervello elabora tutte le informazioni mentre continua a guardare quella bambina, vittima di un mondo in cui lei non ha colpe, in cui non è carnefice, ma solo vittima.

Cos'è quello strano nodo che sente allo stomaco? Dispiacere? Senso di colpa?

Non lo sa e questo lo fa innervosire.

-Tutta questa sceneggiata per convincermi a portarla a letto?- chiede mentre si alza e gira intorno alla tavola -bastava anticiparmelo e l'avremmo fatta meno lunga- borbotta

Prende tra le braccia la bambina, mentre la sua testolina profumata si poggia sulla sua spalla e una manina gli finisce sul collo.

-Sul corridoio dove è la tua camera, nona porta a destra- suggerisce Andromeda sorridente come non mai

Che avrà da sorridere poi, lo sa solo lei.

Degna di amoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora