Sale le scale e si dirige a passo svelto verso la porta indicatagli da Andromeda.
Non si cura di bussare, spalanca la porta e la richiude con un calcio.
La stanza è grande, più della sua, ha un letto matrimoniale e uno singolo, rimboccati con cura. Un grande armadio, un divanetto e il camino, oltre alla porta per il bagno privato.
Un urletto, decisamente poco dignitoso gli fa voltare alla svelta il capo.
Il giorno dopo avrà sicuramente il torcicollo.
La Granger lo guarda con il suo solito cipiglio incazzato, le braccia strette al petto mentre addosso ha un paio di pantaloncini morbidi e una canotta bianca.
I capelli sono umidi di doccia e il profumo del suo bagnoschiuma gli arriva veloce al naso. Albicocca, forse.
Fissate con la frutta, le Granger.
Guarda la figlia tra le braccia del biondo e il suo sguardo si fa sospettoso.
-Si è fatta male?- si avvicina a loro, scalpicciando con i piedi nudi
-Si è addormentata sul tavolo e Andromeda mi ha obbligato a portarla a letto- si giustifica
Posa la bambina sul letto singolo e si rivolta verso la Granger.
-Dovrebbe dormire di più la notte-
La vede arrossire, per la prima volta in tutta la sua vita.
-Non è mia intenzione svegliarla- mormora rimboccando le coperte a Mabèl
-Lo so- dice soltanto -forse dovresti dare un calcio in culo a Rogers e prepararti una decente pozione Scaccia Incubi-
Lei ridacchia e lo guarda in viso, mentre lui invece si impone di guardare qualsiasi cosa non sia il suo viso, la dolce linea del collo, le gocce che dai capelli spariscono nella scollatura, la pancia lievemente scoperta, le gambe e tutta la Granger, insomma.
Il cavallo dei pantaloni stringe, da quanto tempo non si fa una donna?
-Mi stai dando un consiglio, Malfoy?- lo schernisce
Alza gli occhi al cielo ficcando le mani nelle tasche.
-Se è l'unico modo per non fare da balia a tua figlia, sì, Granger, ti ho dato un consiglio, non gratuito ovviamente-
-Ti ringrazio, credo- uno sguardo stranito -ad ogni modo, le dirò di non infastidirti più-
-Se ha ereditato un briciolo del tuo caratteraccio non lo farà- replica e il tono è meno infastidito di quanto vorrebbe
Lei lo fissa con uno strano sorrisetto, lo squadra, sfacciata, dall'alto in basso.
E il cavallo dei pantaloni stringe sempre di più.
-Ti piace ciò che vedi?-
Lei scuote il capo.
-Non ti fa caldo con la camicia e la giacca?- una domanda innocente che improvvisamente gli fa rendere conto che sì, gli fa un caldo dannato, ma è ospite in questa baracca e come tale si veste a modo. E' ciò che gli ha insegnato sua madre.
-No-
Lei non è convinta, si piega per cercare dentro l'armadio qualcosa e ne tira fuori un paio di pantaloni marroni, leggeri e una maglietta semplice, bianca.
Glieli mette tra le braccia senza troppe cerimonie.
-Sono nuovi e puliti, puoi stare tranquillo e se ti infastidisce che una sudicia Mezzosangue li abbia toccati, puoi sempre chiedere a Molly di lavarli-
Non riesce ad aprire bocca, troppo spesso gli succede, ultimamente
-Lo farò senz'altro- borbotta avviandosi verso la porta
-Ci vediamo a pranzo, Malfoy-
-Spero proprio di no!- è la sua replica, prima di uscire e camminare verso la sua stanza.
Le settimane passano in fretta quando sei chiuso nel Covo dei Pazzi, come lo ha denominato.
Come predetto Mabèl non lo lascia in pace, eppure quando non la vede per giornate intere sembra quasi che la troppa pace lo soffochi, così si fa un giretto in giardino, nel roseto, dove sa di trovarla, lei lo vede e ricomincia il gioco.
La Granger lo fissa spesso con la faccia di chi la sa lunga, parlano e scopre che c'è altro oltre la sua arroganza e quell'aria da sapientona.
Sua madre si limita a sorridergli e complimentarsi, di tanto in tanto, per quello sfoggio di affetto nei confronti della bambina.
Lui la guarda ogni volta come fosse pazza e le suggerisce di chiedere a Potter se può contattarle un Medimago. Narcissa ride e gli tira uno scappellotto.
Draco non approva molto le amicizie di sua madre.
Se ne sta sul divano a confabulare con la Granger, con la Piattola e con la Lunatica Lovegood. Ha perfino iniziato a indossare dei pantaloni larghi e morbidi, camicette e magliette leggere e a fare giardinaggio.
-Stai diventando una noiosa Tassorosso, madre- le borbotta un giorno mentre la vede china su una buca, accanto a lei una pianta da sotterrare.
-Oh Draco, sei così petulante, perché non vai a cercare la tua amica del cuore e vi infastidite a vicenda?-
Sente il viso farsi rosso e non è solo il caldo.
-Quella seccatura su due gambe? Avete preso un'insolazione, madre? Amica del cuore! Le ho sentite proprio tutte!- marcia verso l'ingresso mentre sua madre, alle sua spalle, sghignazza apertamente
Incrocia Potter, ha Potter Junior in braccio.
-Se cerchi Mabèl è nelle cucine-
-Non cerco proprio nessuno!- sbotta prima di salire le scale -fanculo-
-Malfoy!- la voce della Granger gli fa perdere quel briciolo di pazienza che ha in corpo
-Cosa c'è?!- quasi urla e lei trasalisce
-Volevo...- tentenna -ridarti i vestiti puliti, tutto qua-
Glieli porge e lui li prende, in silenzio e in imbarazzo.
-Ti vedo...- inizia
-Incazzato?- soffia lui passandosi una mano tra i capelli
-Leggermente esaurito, ma il succo è quello- ride
-Tua figlia mi rende la vita un inferno-
-Quindi non è più Harry il tuo acerrimo nemico?- scherza lei
Quasi gli sfugge un sorrisetto, quasi.
-Hai fatto diventare mia madre uno stupido Tasso giardiniero- borbotta mentre apre la porta della sua stanza
Lei rimane poggiata sullo stipite
-La aiuta a rilassarsi, non ci vedo nulla di male-
-Esistono i giardinieri, per queste cose, lei non dovrebbe abbassarsi a tanto- si pente di aver sottolineato nuovamente quella differenza che li distingue tanto
C'è, sarebbe ipocrita non ammetterlo, ma è così rilevante?
Non lo sa più, o forse lo sa, ma la verità gli brucia sulla pelle.
Il silenzio di lei gli attanaglia le viscere, ma quando si volta non c'è più.
E' un coglione e basta.
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Degna di amore
AdventureVoldermort è morto, ma la guerra non è mai finita; il Mondo Magico è cambiato sotto l'influenza di un nuovo Signore Oscuro, più forte del precedente, se possibile. Harry, Hermione e pochi altri sono rinchiusi in una vecchia casa dispersa, nella sper...