Capitolo 4: you need me

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Sentii la mano appoggiata al muro staccarsi e finire sulla mia nuca, tirandomi con forza verso di sè e giocherellando con i miei riccioli verdognoli.
Mi costrinse ad alzarmi sulle punte spingendomi verso le sue labbra, che presto si incollarono alle mie. Assaporai quelle labbra morbide e carnose dal gusto zuccherino, poco prima di passarvi la lingua, chiedendo l'accesso alla sua bocca, che accordò facendo incontrare le nostre lingue e facendole intrecciare.
Con l'altra mano mi cinse la vita, facendo aderire il mio corpo al suo. Non potei fare a meno di notare che combaciavano perfettamente, eravamo le due metà di un puzzle complesso, il sole e il cielo che si fondono nel tramonto, la luce dei fuochi d'artificio e il ricordo del suono scoppiettante che da essi deriva.
Stavo diventando sempre più dipendente da lui, ogni volta che si staccava, anche se per qualche breve secondo, lo cercavo e mi riappropriavo delle sue labbra.
Decisi di fare il primo passo, e iniziai a strusciare le mani sul cavallo dei suoi pantaloni, facendolo gemere.
Volevo toccarlo, averlo, dimostrargli che anche lui era dipendente da me.
Che aveva bisogno di me.
Era la mia piccola rivincita su tutto ciò che mi aveva fatto, sbattergli in faccia la verità facendolo godere dentro di me.
Volevo solo che si rendesse conto di quanto sarei potuto essere prezioso per lui, di quanto valessi e quanto avesse sbagliato per tutti quegli anni a disprezzarmi e ridurre in mille pezzi il mio cuore colmo di sentimenti per lui.
Ero solo un ragazzo distrutto dall'amore non corrisposto, disposto a fare qualunque cosa pur di sentirsi apprezzato almeno un po'. Ero solo... solo.

Lo feci indietreggiare e sedere sul letto mentre mi mettevo in ginocchio fra le sue gambe strusciando le mani fra i suoi pantaloni.
Li abbassai facendolo rimanere solo in boxer.
<<Deku..>>, lo sentii ansimare non appena iniziai a leccare la punta. Era così incredibilmente dotato che pensai di fargli i complimenti, prima di reprimere frettolosamente quel pensiero per evitare di scoppiare a ridere.
In poche parole... aveva un bel cazzo.
<<Per quanto hai ancora intenzione di farmi soffrire?>>, chiese alludendo alla mia persistenza nel giocare solo con la punta.
Sbuffai una risata con una punta di sadismo e poi passai la lingua su tutta la sua lunghezza prima di prenderlo in bocca facendo movimenti avanti e indietro con la testa, strusciando le labbra e la lingua sul suo membro.
Mi mise una mano fra i capelli per spingermi più in fondo e all'inizio fu sopportabile, non riuscivo a pensare ad altro se non ogni modo per far sì che emettesse più versi, più gemiti e magari anche qualche orgasmo, quindi mi lasciai spingere la testa nonostante la mia gola fosse in fiamme.
<<T-ti odio... ah..Deku>>, ansimò prima di venire nella mia bocca. Il suo seme aveva un sapore particolare, ma non mi dispiaceva.
Mi passai una manica sulle labbra una volta finito, soddisfatto e fiero di essermi fatto valere.
Indagai nei suoi occhi ricercando un qualunque tipo di reazione e notai una scintilla diversa, qualcosa che non avevo mai visto popolare quei rubini. Non era semplice malizia era di più, era voglia, desiderio, ci lessi versi di poesie di passione pura scritti con la forza d'animo pari a quella di un'onda dell'oceano che si infrange sugli appuntiti scogli della riva.
<<Per oggi può bastare>>, lo avvertii leggermente spaventato da quella reazione, mentre raccoglievo la mia felpa da per terra e mi avviavo verso l'uscita dalla piccola stanza illuminata solo dai raggi del sole ponente che filtravano dalla lunga finestra, ma lo sentii sorreggermi per un braccio e fui costretto a fermarmi.
<<Forse per te, ma per me no>>, sussurrò al mio orecchio prima di spingermi al muro, facendo aderire la mia schiena ai suoi addominali e la mia pancia alla parete.
<<Cosa pensi di... mmh>>, mugolai quando sentii un dito penetrarmi lentamente, come se avesse timore di farmi male. No, non andava per niente bene quella situazione.
<<Non voglio essere in debito con te, devo restituirti il favore>>, disse e quel tono di voce mi mandò letteralmente su di giri per qualche secondo, anche se mi impedii di lasciarmi andare.
Mi maledissi per non aver integrato una sua possibile reazione simile nel mio "piano" iniziale.

Ti innamorerai di me ~ BakudekuDove le storie prendono vita. Scoprilo ora