Are you happy?

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25/08, Giovedì.

"Laura, ti vuoi muovere oppure vuoi perdere l'aereo?" disse mia madre un po' innervosita.

Era fine agosto ed io e mia mamma stavamo partendo a Londra per cominciare una nuova vita. A settembre sarei andata in una nuova scuola mentre mia madre avrebbe ripreso a lavorare, eravamo entrambe impazienti di partire. Sapevo che mi sarebbe mancata casa in Italia ma volevo proprio andare via.

"Si sto arrivando, mi sto mettendo le scarpe calmati!" esclamai io con un tono un pò seccato

"Sei 10 minuti che ti metti le scarpe, che stai facendo?" domandò lei incuriosita.

Odiavo quando faceva così, non mi lasciava in pace un attimo. Stavo facendo le mie cose, volevo apparire carina al compagno di mia madre che ci stava aspettando a Londra. Mi stavo trasferendo a Londra e ancora non riuscivo a capacitarmi di questo. Mi stavo trasferendo nella città dei miei sogni ed ero pronta per fare nuove esperienze. Nuova scuola, nuovi amici e anche un nuovo ragazzo per magari "ripartire" dopo la mia recente rottura con un ragazzo del posto.

"Ok sono pronta, dove sono le valige?" chiesi scendendo velocemente le scale di casa

"Sono qui, sbrigati dai" sbraitò mia madre, non la sopportavo proprio.

Senza che nemmeno la rispondessi, aprii la porta, presi le mie valige e uscì di fretta di casa. Mia madre senza dire niente mi seguì e chiuse a chiave la porta per poi prendere dalla borsa le chiavi della macchina e aprirla.

Misi le mie valigie nel portabagagli sul retro della macchina e successivamente anche le mille altre cose di mia mamma che si era letteralmente portata quasi tutta la casa dietro.

"Mamma, c'è veramente il bisogno di portare la saponetta del bagno?" chiesi stupita a mia madre che nel frattempo stava impazzendo perché non trovava il passaporto

"Chi lo sa, magari la neanche esistono" rispose nel mentre che trovò il passaporto

"Guarda che le saponette si trovano dappertutto, non solo qui." dissi un pò scioccata dalla sua risposta, davvero credeva che le saponette da bagno esistessero solo in Italia?

Non rispose e mi tirò uno sguardo fulmineo e io zitta mi sedetti sul sedile anteriore della macchina e subito mi seguì anche lei sul sedile accanto al mio. Prese le chiavi e mise in moto la macchina per poi dirigerci verso l'aeroporto, ci aspettavamo 70 km e io non la sopportavo già più.

Accesi la radio e capitò una delle mie canzoni preferite, Wake Me Up di Avicii. Cercai di trattenermi ma non ci riuscii così iniziai a cantare

"So wake me up when it's all over
When I'm wiser and I'm older
All this time I was finding myself
And I didn't know I was lost"

Mia madre mi guardò sbalordita per poi unirsi a me, cantammo insieme e per un momento mi sentì felice insieme a lei e in sintonia, le volevo bene. A entrambe piaceva molto Avicii, i testi delle sue canzoni erano stupendi e le ballavamo sempre, ci piaceva tanto.

Finalmente dopo 1 ora e mezza di macchina arrivammo all'aeroporto. Ero molto eccitata ma anche ansiosa, stavo veramente partendo a Londra.

Aspettammo un po' prima di andare al check-in, posai i bagagli sul nastro trasportatore un po' stupita da come venivano sbattuti violentemente. Andammo al bar, io presi un ginseng con una pasta al cioccolato mentre mia madre prese un caffè decaffeinato.

Sentimmo chiamare dall'altoparlante il nome del nostro volo, presi la mia borsa e corremmo velocemente verso l'imbarco.

"Sei felice?" chiese mia madre entusiasta

"Tanto, anche se un po' mi mancherà la mia Italia e soprattutto la pizza." dissi ridendo e poco dopo lei mi seguì con una risata sincera

"Tranquilla, Enrico è un ottimo cuoco" disse con tono rassicurante, dopo che mi poggiò la mano sulla schiena e successivamente mi accarezzò il volto.

Enrico era il compagno di mia madre e anche lui come noi Italiano, ma si dovette trasferire a Londra per questioni di lavoro. Mia madre prese la decisione di seguirlo poco dopo aver guadagnato qualcosa e aver messo apposto tutte le questioni irrisolte in Italia. Lo amava davvero e lui la rendeva felice, non potrei essere più contenta per lei.

Salimmo finalmente sull'aereo e ci andammo a sedere nei posti a noi assegnati. Subito dopo iniziammo il decollo, io non avevo paura dell'aereo ma non potrei dire la stessa cosa di mia madre, FU UN TRAUMA.

"Oddio sta partendo!" disse mia madre preoccupata, si afferrò ai braccioli del sedile e portò il suo peso all'indietro

"Si mamma, stai tranquilla non succederà niente." la consolai, o per lo meno, ci provai.

"E tu come fai a saperlo? Prevedi il futuro? CERTO CHE NO QUINDI POTREBBE SUCCEDERE DI TUTTO" urlò e tutti all'interno dell'aereo si girarono sbalorditi

"Mamma ti prego cerca di calmarti, respira e dormi un po' che stamattina ci siamo alzate molto presto, sei stressata." la rassicurai.

Poco dopo si addormentò ma io purtroppo non ci riuscii perché avevo mille pensieri per la testa. Sarei riuscita a farmi degli amici? Sarei riuscita ad ambientarmi bene nella mia futura scuola? Sarò presa di mira per il mio accento? Riuscirò ad incontrare un ragazzo che mi tratti bene e che non mi illuda? Questi pensieri erano sempre più forti nella mia testa.

Dopo circa 2 ore e mezza di volo, arrivammo finalmente all'aeroporto di Londra e con un taxi arrivammo a casa di Enrico.

Quella che sarebbe stata la mia nuova casa.

This Town || Niall Horan.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora