This is your fault, go away.

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19/09, Lunedì.

Iniziava un'altra settimana di scuola, ma in quel posto non volevo neanche metterci piede. Ormai tutti mi guardavano male e venivo giudicata in continuazione per aver baciato Niall, senza sapere che fosse fidanzato. Non era colpa mia, quella che aveva meno colpe ero io, non conoscevo nessuno e non mi avevano detto che fosse fidanzato, tantomeno lui.

Dovevo andare a scuola ma restai a letto, finché qualcuno non mi buttò giù con forza. Mia madre.

"Ma sei pazza?" le chiesi alzandomi dolorante dopo la caduta

"Vedi che ti ho chiamato 6 volte e non sei ancora pronta, farai tardi a scuola" mi rispose con un tono alto prima di buttarmi i vestiti addosso.

Era proprio quello il punto, volevo fare in ritardo per non passare nei corridoi affollati con la gente che mi fissava schifata, che bisbigliava bruttezze su di me, che rideva appena passavo. Non volevo tornarci in quel posto, ma dovevo farlo.

***

Quella mattina arrivai a scuola a piedi, volevo stare da sola senza mia madre in macchina che parlava a vanvera.

Arrivata a scuola non c'era nessuno in quel momento, corridoi vuoti senza le persone proprio come volevo io, così si che mi piaceva.

Entrai in classe con 10 minuti di ritardo e mi subii le lamentele del prof che fortunatamente riuscii a sfuggire con una scusa.

"Come mai così in ritardo?" si girò Elisabetta per parlarmi

"Non voglio vedere la gente che mi fissa, guarda e parla male di me, così arrivo un po' in ritardo quando non c'è nessuno" le risposi poco entusiasta.
Lei mi face un cenno con la testa e poi si girò.

Vidi Romina ma non la salutai, era tutto il fine settimana che non parlavamo, il che era al quanto strano visto che facevamo videochiamata quasi tutti i giorni.  In quel momento lei fece lo stesso, mi ignorò e io girai la faccia verso avanti per "seguire" la lezione. Mi aveva dato fastidio il fatto che lei mi avesse ignorato dopo quello accaduto la sera prima, come se io avessi colpa di qualcosa, come se si vergognasse di me. Era veramente così? Lei si vergognava di me?

Passammo le solite due ore prima della ricreazione senza neanche guardarci in faccia anche se la cosa mi feriva molto. Mi sentivo persa senza di lei, era una delle uniche persone vere che avevo trovato in quella scuola e non potevo perderla, non lei.

***

Alla ricreazione andai al campo sportivo, ormai mi piaceva tanto quel posto, la solitudine e il silenzio mi rilassavano e mi facevano riflettere. Senza accorgermene sentii le lacrime rigare il mio viso e poco dopo scoppiai in un pianto disperato. Avevo bisogno di lei, di qualcuno al mio fianco per superare tutto questo.

Sentii un tocco leggero sulla mia spalla e subito dopo una piccola scossa appena la sua mano si posò su di me. Riconoscevo quel tocco, così delicato e rassicurante che amavo così tanto.

"Lau... è tutto ok" cercò di rassicurarmi una voce maschile mentre poggiava la mano sulla mia schiena. Era proprio lui, come immaginavo, era Niall. Mi girai per essere sicura che fosse veramente lui quando incontrai i suoi enormi occhi blu. Piansi, più di quanto stessi già facendo prima di coprirmi il viso con le mani per non far vedere gli occhi rossi e i segni sulle guance.

"Guardami come sono ridotta. Questa è solo colpa tua, vattene." gli dissi piangendo dopo che tolsi con forza la sua mano dalla mia schiena.
Non volevo che se ne andasse, volevo che mi abbracciasse, volevo sentire le sue braccia intorno a me come per rassicurarmi, sentirmi dire che andrà tutto bene... ma come posso aspettarmi questo da lui? Dopo quello che mi ha fatto volevo solo che sparisse dalla mia vista.

"Non me ne vado, guarda come hai le guance!...ti prego calmati" disse delicatamente posando le mani sulle mie guance.
I nostri sguardi si incontrarono e rimasi qualche secondo incantata senza dire niente, volevo solo ammirare il panorama che avevo davanti senza dovermi preoccupare del resto.

"Ti prego mi farai ancora più male se resterai qua con me, vai via" gli urlai togliendo le mani dal mio viso.
Volevo che quelle mani restassero lì per sempre, volevo sentire il suo tocco rassicurante e dolce su di me, volevo lui ma non era mio.
Mi coprii il viso per vergogna visto che ero veramente orrenda. Avevo gli occhi lacrimanti e dei orribili segni rossi sulle guance, volevo sempre farmi vedere apparentemente forte da lui per fargli capire che non mi importava niente ma non era così e lui lo aveva notato.

"Non c'è bisogno di coprirti il viso, seriamente, sei stupenda" cercò di rassicurarmi togliendomi le mani che mi coprivano la faccia.
Senza neanche rendermene conto sentii le sue braccia intorno al mio corpo, mi stava abbracciando e finalmente mi sentivo al sicuro.
Ricambiai subito l'abbraccio scoppiando a piangere come una bambina tra le sue braccia che mi avvolgevano a se sempre più forte.

L'abbraccio durò alcuni minuti.
Lui sapeva che avevo bisogno di un abbraccio, del suo abbraccio e infatti fece in modo di farmi sentire protetta da quelle che erano le sue braccia che in quel momento avrebbero formato uno scudo per proteggermi da tutto.

"Questa è colpa tua, non sarebbe successo niente di tutto questo se non mi avessi baciato. Romina non mi parla, la tua ragazza mi vuole uccidere, tutti mi guardano e parlano male di me, sono costretta a entrare 10 minuti dopo le lezioni per non subirmi gli sguardi schifati che hanno nei mie confronti le persone; tutto questo per colpa tua. Perché Niall? A quella festa c'era la tua ragazza, che bisogno avevi di baciare me?-" fui interrotta quando sentii un tocco sulle labbra.
Mi stava baciando.

Sentii le sue labbra fredde sulle mie e provai quella sensazione; le farfalle nello stomaco. Il mio cuore stava impazzendo e le mie labbra tremavano rigide mentre erano posate sulle sue dopo aver sentito le sue labbra muoversi dolcemente per approfondire il bacio. Misi le braccia lentamente intorno al suo collo mentre le sue scendevano sui fianchi portandomi sempre più vicino a lui. Chiese l'accesso per approfondire il bacio e glielo concessi facendo spazio alla sua lingua.
Le nostre lingue si incontrarono in un bacio lento e dolce mentre le sue labbra diventavano sempre più calde e si sposavano perfettamente con le mie.
Sentivo il bisogno di non staccarmi più, volevo solamente restare lì per sempre.

Il nostro momento finii quando lui si staccò dalle mie labbra dopo avermi lasciato un morbido bacio a stampo sulle labbra rosse a cui successivamente si aggiunse un sorriso.
Quel maledetto sorriso così perfetto.

"Ti sei sbagliata carissima, non ho più una ragazza" disse sorridente lasciandomi un bacio sul collo.

"Ciò vuol dire che ti sei lasciato?" gli domandai allontanandolo pian piano da me.

"Si. Lei si è arrabbiata molto mentre io ho capito che non provavo più niente per lei, per questo ci siamo lasciati" disse alzandosi lentamente.

Mi porse la mano per aiutare ad alzarmi ed io la rifiutai. Presi la mia borsa e mi alzai per dirigermi verso l'aula di scienze.

"Quel bacio cosa significava Niall? Non voglio stare male di nuovo." dissi a bassa voce girandomi verso la sua direzione.

"Era un bacio da niente, non preoccuparti" mi rispose.

'Non preoccuparti'

Più facile a dirsi che a farsi, soprattutto per il biondino.

"Come non detto, ci vediamo." dissi con un tono freddo a testa bassa dirigendomi velocemente verso l'aula.

Non posso crederci che io ci sia cascata di nuovo, che mi abbia usata quando sapeva che non stavo bene e la colpa era solo sua. Ne ha approfittato quando ero in pessime condizioni solo per ottenere quello che voleva, uno stupido bacio.
'Un bacio da niente' ma che per me conteneva più di mille significati ed emozioni.
Stavo iniziando a provare dei sentimenti per lui che non volevo, perché non volevo soffrire. Ora sapevo perfettamente com'era fatto e non dovevo cascarci, non di nuovo.

Se solo non fosse così stronzo e così opportunista.

Lo riempirei di baci fino a farmi mancare il fiato.

This Town || Niall Horan.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora