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HARRY'S POV

Dovevo trovarla e subito. Non mi interessava di nient'altro. Era il mio unico e solo obiettivo di cui mi importava: trovarla. Mi precipitai fuori dalla villa, Zac cercò di trattenermi ma non ci riuscii anzi quando mi trattenne per un braccio lo guardai malissimo e lui inizialmente ricambiò lo sguardo poi però mi lasciò andare.

-" Solo...non metterti anche tu nei guai. Ho già lei da salvare." mi disse cercando i mantenere un tono autoritario anche se si lasciò sfuggire un sorriso che mascherò subito in un ghigno.

Entrai nel garage deciso a prendere il primo mezzo che avessi trovato alla mia portata. Avrei girato tutta la città, avrei setacciato ogni centimetro della città pur di trovarla. Entrai dalla porta laterale nel box e vidi una delle due limousine, quella bianca, parcheggiata. Di fianco c'era il Dodge nero di Zac, la mini rossa di Gemma e altre due o tre macchine che non riuscii a riconoscere, poi però la vidi e i miei occhi si illuminarono. Un Harley Davidson era parcheggiata nella penombra del garage. Non ero pienamente convinto che fosse di Zac nè tantomeno del papà di Emily e Zac, che da quello che mi aveva raccontato Emily e in parte Gemma, era un galantuomo perfettino. Cercai le chiavi della Harley e dopo aver guardato sui vari scaffali e ribaltato cassetti mi accorsi che erano semplicemente appese ad un freno. Le afferrai sbuffando e ridacchiando, premetti i bottoni del telecomando e feci aprire il garage e il cancello. Inserii le chiavi nella moto e diedi gas prima di partire a gran velocità.
Girai per tutto il giorno. Vagai senza una meta precisa, passai in rassegna tutte le strade ed i luoghi che mi sembravano ideali
per lei, posti in cui pensava nessuno l'avesse potuta trovare.

***

Era ormai da tre giorni che mancava. Nessuna sua notizia, niente di niente. Volevo trovarla, abbracciarla, sentire di nuovo le sue labbra che premevano con violenza sulle mie, le avrei promesso che sarebbe andato tutto bene e che l'avrei aiutata ad uscire dal casino in cui si era cacciata stavolta, ma sapevo che non sarebbe potuto succedere nulla di tutto questo. Era dispersa chissà dove e per di
più mi aveva pregato di non cercarla per non peggiorare la situazione. Come
se non bastasse sembrava che anche lei avesse fatto del suo meglio per sparire senza dare nell'occhio. Era così dannatamente ovvio che aveva già
preparato tutto questo: il ritorno a New York, il fatto che rimanesse per tre o quattro giorni, i suoi continui via vai dal centro e poi la sua improvvisa sparizione. Ero fermamente convinto che l'unica cosa fuori programma fosse stato l'incontro con me e..Jessie. Non lo sapeva che c'eravamo anche noi, per questo quando era arrivata era così confusa e stupita ma allo stesso tempo nervosa.

Jessie bussò un paio di volte allo stipite della porta prima di entrare e di sedersi affianco a me sul letto. Sbattè più volte le palpebre prima di dare cenno di volermi dire qualcosa.

-"Harry..so che ti manca. " sospirò prima di riprendere il suo discorso "Ma so anche che io non sono come lei. Mi piaci davvero tanto, ma non posso continuare a stare con te con la consapevolezza che tu hai in mente un'altra..quando mi baci sono sicura che ti immagini ci sia lei al mio posto."

La sua voce iniziò a rompersi e gli occhi si riempirono di lacrime ma nessuna le percorse il viso. Si strofinò gli occhi prima di ricominciare e tirò su col naso.

-" Harry non farmi questo. Preferisco che mi molli piuttosto che essere solo uno stupido giocattolo per colmare un'assenza. Sto soffrendo molto più io di te in questo momento. Sai cosa si prova ad essere presenti e bello stesso momento inesistenti per gli altri? Perché non credo che tu abbia mai provato niente di simile in tutta la tua vita!" mi urlò infine contro.

Mentre pronunciava il suo discorso rimasi in silenzio ad ascoltare tutto ciò che diceva che in fin dei conti era la pura verità, solo che non ero in grado di ammetterlo a me stesso. La stavo solamente usando per colmare il mio vuoto interiore e nient'altro mentre lei mi amava davvero, non si meritava di soffrire, non si meritava tutto questo.

-" Hai ragione." ammisi "Ma questo non significa che tu non mi piaci. Mi sembra di rivedere lei ogni volta che ti ho davanti. Per questo non posso perdere anche te. Mi sentirei morire dentro." e abbassai lo sguardo.

Jessie non replicò ma si limitò ad alzarsi dal letto e uscire dalla stanza sbattendo la
porta.

Fantastico! Mi ha mollato pure lei. Sei un fantastico coglione Styles! Due su due, complimenti!

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