11.

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Dopo aver raccontato brevemente a Louis e ad Harry tutto ciò che era successo nelle ultime 48 ore rimasi a bearmi delle loro facce stranite: erano impalati davanti a me, entrambi con la bocca spalancata e leggermente soprappensiero. Il primo che rinveì fu Harry, il quale con un balzo si diresse a grandi falcate fuori dalla mensa. Lo guardai confusa prima di seguirlo e accelerare il passo, afferrandogli poi il polso per bloccarlo.

-" Harry, calmati." cercai di attirarlo a me, guardandolo con dolcezza.

Indietreggiò di qualche passo per stringermi la vita con il suo braccio, mi baciò la fronte e poi tornò ad allontanarsi da me, lasciandomi ancora più frastornata e disorientata di prima, mentre io lo guardavo inebetita ed impotente.
Si voltò un'ultima volta ancora verso di me prima di sparire dietro ad una porta mimandomi uno «Scusa».
Louis comparve alle mie spalle, scuotendo la testa, evidentemente contrariato alle azioni dell'amico, così per tentare di darmi conforto mi strinse le spalle in un caldo abbraccio.

-" Ha solo paura di perderti ancora, Emily - sospirò con voce roca - dagli solo tempo e capirà i suoi errori e proverà a controllare di più le sue emozioni, ma per ora lascialo fare. Deve ancora abituarsi ad avere in pericolo qualcuno di così importante." sussurrò infine, declinando la voce verso la fine della frase.

Mi lasciai cadere pesantemente sulla sedia dietro di me e, attaccandomi le ginocchia al petto cercando di rimanere in equilibrio, incominciai a rimuginare su tutto l'accaduto e su quello che stavo facendo. Soprattutto l'ultimo. Ne valeva davvero la pena? Rischiare la propria vita? Per una dannata promessa fatta ad un bambino ora orfano? Si, ne valeva la pena. Lui non ne aveva le capacità di vendicarsi ma io si. Lui aveva già sofferto così tanto e non poteva soffrire ancora.

Notai solo dopo una buona parte di tempo che anche Louis mi aveva lasciata sola. Ero talmente persa in me stessa che ormai non mi importava davvero più nulla del mondo, perlomeno al di fuori di me e dei miei amici o con ciò che osavo ancora definire "lavoro". Mi faceva tutto così schifo che non credo di aver mai provato un sentimento di ribrezzo così forte nei confronti di qualcosa o qualcuno. Nemmeno nei confronti della mia famiglia, di Evans o nei confronti di Oliver. Non sapevo nemmeno per cosa stavo provando ribrezzo, l'unica cosa di cui ero certa però era che avrei voluto tanto soffrire di un'amnesia per potere ricominciare tutto da capo.

-" Che schifo." gemetti, alzandomi e spingendo indietro la sedia.

Iniziai ad incamminarmi nei corridoio ormai semivuoti, a causa dell'ora, per avviarmi verso la mia auto. Avevo deciso che avrei messo fine a tutto ciò al più presto per poi dimenticare tutto e ricominciare finalmente una nuova vita. Ce l'avrei fatta, da sola o con qualche aiuto. Ma avrei raggiunto il mio obbiettivo.
Raggiunsi i garage e salii in macchina, avviai il motore e partii spedita immettendomi nelle strade trafficate. Avevo ancora il mio fedele fucile da cecchino nel baule, oltre alla mia Calibro 125 e le mie buone doti di difesa. Ero forse diventata pazza in quel momento, forse stavo scaricando tutta la tensione accumulata negli ultimi mesi, o forse era solo ciò che volevo fare da così tanto tempo che non me ne ero resa nemmeno conto fino a quel momento poiché lo ritenevo qualcosa di pericoloso, ancora di più rispetto a ciò che già mi circondava.

O la va o la spacca, non posso continuare ad attendere.

Mentre sorpassavo velocemente una macchina davanti a me notai, per puro caso, altre due auto seguirmi ed inizialmente pensai fosse solo un caso o frutto della mia immaginazione, siccome anche loro potevano essere di fretta, ma avendo comunque dei dubbi feci un'altra prova: girai bruscamente a destra, alla prima uscita che vi trovai per prendere una strada secondaria. Purtroppo le auto mi seguirono ancora e ancora e ancora, ogni mossa che facevo queste mi stavano accanto o dietro, senza mollarmi un attimo. Premetti ancora una volta l'acceleratore, superando notevolmente il limite di velocità imposto e rischiando quasi un incidente, sfrecciai su un incrocio. Quando guardai lo specchietto retrovisore vidi solo una vettura dietro di me e questo mi rallegrò leggermente dato che ora avevo solo un problema e poi non avrei avuto più problemi. Almeno per il momento.

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