9.

70 1 0
                                    

HARRY'S POV

Avril si voltò verso di me non appena udii il suo nome e notai aveva uno sguardo dubbioso misto a panico. Si alzò di scatto dalla sedia su cui era poggiata comodamente e volò verso di me, come per soccorrermi.

-" Che succede?" chiese allarmata, tenendo la bocca leggermente spalancata come se fosse a conoscenza della terribile notizia che stava per arrivare.

-" Emily. - mi spostai in un angolo della stanza un po' acquattato, in modo da rimanere isolati da orecchie indiscrete, e quando lei mi raggiunse ricominciai a parlare - Mio dio, l'hanno presa. Tu lo sapevi?" domandai, puntandole un dito contro.

Quando con un movimento scosse la testa ricominciai il mio discorso:

-" Ho paura. L'hanno portata via qualche ora fa, ma è già riuscita a scappare, però nessuno sa dove si sia cacciata. Cerca di rimanere attenta a tutto ciò che capita qui dentro, okay? Se poi hai qualche aggiornamento tienimi informato." le dissi prima di fare per allontanarmi, ma lei mi bloccò.

-" E tu dove vai?" mi fissò con occhi da cucciolo e sinceramente non potevo tollerare in un momento così critico quell'espressione.

-" Mi sembra ovvio. - annunciai trionfante - A cercarla." e mi allontanai per davvero stavolta, diretto all'uscita.

Quel giorno Zayn mi aveva chiesto esplicitamente di portare tutti i dobermann, ma non mi aveva detto il motivo. Nonostante ciò capii al volo il motivo, o almeno pensavo potesse esserne uno valido: stavano cercando Emily, perciò cosa c'era di meglio di una squadra composta da tre dobermann che hanno trascorso metà della loro vita con lei? Era ovvio che quei cani avrebbero potuto riconoscere o semplicemente sentirne l'odore da miglia di distanza.
Sicuramente non avrei giocato al gioco di Zayn, Ed e di tutti gli altri, almeno non per questa volta; a tutti coloro che non erano suoi amici non importava nulla di lei, semplice te la vedevano come un modo per raggiungere i propri obbiettivi mentre per Zayn ed Ed pensavo, e speravo, potesse essere un'amica. Per me, invece, era tutto. Non potevo permettermi di perderla, non di nuovo almeno.
Accesi il motore dell'auto e partii, intanto che con la mano sinistra cercavo il numero di Louis sul mio iPhone. Ero sicuro che sarebbe potuto tornarmi più che utile. Infatti avevamo fine comune, come lo era anche, purtroppo, la ragazza che amavamo.

Ti prego, rispondimi.

Ogni squillo a vuoto del telefono non faceva che aumentare l'agitazione che vibrava in me, che cresceva ogni secondo di più caricandomi al massimo di adrenalina che avrei dovuto scaricare nel giro di poco se non avessi voluto impazzire.

Accidenti, ho davvero bisogno di te. Sei la mia unica speranza.

Avevo anche capito che, a differenza di ciò che sostenevo, all'interno della Divisone avevo più nemici che amici e in primis c'erano Ed e Zayn i quali non mi avevano minimamente avvertito della situazione in corso. Secondariamente c'erano molte spie che lavoravano sotto copertura e non sapevo chi potessero essere ne avevo una minima idea di chi era davvero mio amico. Forse Avril era una mia amica perché mi stava aiutando momentaneamente ma avrebbe benissimo potuto darmi informazioni false; così come Bruce, Jake, Tiffany e tutti quelli che ci stavano attorno.
Finalmente Louis si decise a rispondere al
suo dannatissimo iPhone e dopo tre chiamate consecutive riuscì ad avere quantomeno una conversazione "normale" con lui.

*Era ora! - esclamai in preda ad un eccesso d'ira - devi immediatamente tornare a Sydney. Non me fotte un emerito cazzo se Emily ti ha ricacciato ripagandoti in modi che solo Dio sa, però tu devi tornare; perciò metti il tuo culo sul primo cazzo di aereo che capita e torna. Ora!* conclusi, tutto d'un fiato.

* 1. Come fai a sapere di questa storia? 2. Tu cosa cazzo centri? 3. Non ci penso nemmeno 4. Cos'è tutta sta fretta?* mi rispose con nonchalance.

Sbuffai rumorosamente, porta domi le dita all'attaccatura del naso ed iniziai a massaggiarlo intanto che cercavo una via secondaria per sgattaiolare lontano dal traffico. Continuavo ad imprecare mentalmente, chiedendomi come avessi fatto ad essere così amico con lui fino a qualche mese prima, insomma era troppo stordito a volte.

choices 2// harry stylesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora