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Entrai nella mensa ed immediatamente storsi il naso, sentendo quell'odoraccio al quale non mi ero mai abituata. Bruce era esattamente al mio fianco ed ebbe la mia stessa reazione non appena vi entrò. Ci guardammo attorno alla ricerca dei nostri amici ma non vidi nessuno a parte Jil, seduta al tavolo con Tiffany, Jake e qualche altro ragazzo a me sconosciuto. Ceraidi riconducete le
persone di spalle ma nessuno mi sembrava una faccia familiare, eccetto una che però sperai nel
profondo non fosse chi pensavo: una chioma di capelli castani, ormai corti e privi di ricci si trovava di fronte a Tiffany, guardandola serio e con sguardo attento.
Sperai che fosse solo la distanza da quel tavolo ad ingannarmi, magari ero solo stanca e avevo le allucinazioni oppure era davvero lui e io non volevo crederci. Boccheggiai e indietreggiai risposto al corpo del mio compagno, il quale si voltò e mi fissò, probabilmente chiedendosi il perché delle mie azioni.

-" Mm..sono stanca, credo che andrò a riposarmi.." tentai di dare un motivo valido, anche se fallii.

-" Va bene, io rimango qui a mangiare. Chiamami qualsiasi cosa tu abbia bisogno." mi rispose raggiungendo poi gli altri.

Abbandonai la stanza, facendo immediate te un rapido dietrofront e corsi, corsi velocemente all'interno della struttura alla ricerca di Zayn. Lui doveva sapere, aveva il diritto di sapere che c'era anche lui, a meno che non lo sapesse già, che non lo avesse portato lui lì. Ognj
persona che incontravo gli chiedevo se sapesse di Zayn, dove si trovasse o dove lo avesse visto l'ultima volta, oppure nel caso contrario di dirgli che Emily lo stava cercando, ma nulla, nessuno sapeva dove fosse. Durante la mia corsa a perdi fiato mi scontrai con qualcuno e guarda a caso era proprio lui che sorrise non appena incrociò il mio sguardo. Mentre lui mi sorrise amorevolmente, gli lanciai delle occhiatacce come per fulminalo e la sua reazione fu quella di sorridere ancora di più.

-"Cosa diavolo ci fai qui?!" sibilai, arrabbiata e scocciata.

Mi sembrava di essere inseguita di continuo negli ultimi tempi e sinceramente non mi piaceva granché questa sensazione.

-" Non è ovvio?" domandò retoricamente, ma anziché ottenere un mio segno di consenso, ricevente solamente altre occhiatacce.

Dopo aver sbuffato e aver mantenuto il silenzio più totale per qualche istante, finalmente sembrò decidersi a rispondere, ma prima assunse un espressione seria e matura.

-" Okay, allora...sono venuto a cercarti e voglio aiutarti. Devi permettermelo Emily." mi disse deciso e dal tono che utilizzò, capii che non accettava obiezioni ma ci provai comunque.

-" Harry, non ci devi nemmeno pensare. Ti avevo detto che avresti dov-"

-"So cos'hai detto in quel dannatissimo biglietto!" mi interruppe bruscamente, alzando di qualche ottava di troppo il tono della voce "Credo di aver riletto diecimila volte quella dannatissima lettera e..e.." si bloccò di colpo e non disse più nulla.

Nemmeno io sapevo cosa dire. Non ero mai stata la migliore nel consolare le persone oppure fornire scuse plausibili a qualcuno che non mi stesse sul cazzo, tantomeno ad Harry. E comunque cosa avrei potuto dirgli? 'Senti, questa è una missione suicida, non che io sia un kamikaze, però ho un conto in sospeso con qualcuno ed è molto probabile che ne io ne quel qualcuno sopravviveremo.' no, non era per niente possibile, mi avrebbe legata e riportata a casa con lui, ma io non volevo. Cosa dovevo fare?

-" Harry io.." mi bloccai anche io e rimasi con lo sguardo perso nel vuoto.

Silenzio, silenzio tombale. Uno di quelli pesanti che sembra ti schiaccino sotto il loro enorme peso, uno di quelli che ti fanno sentire in colpa in una maniera assurda. Uno di quelli che ti uccidono nel profondo, c'è ti squarciano le membra e le ossa dall'interno.

choices 2// harry stylesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora