[𝕐𝕠𝕦'𝕝𝕝 𝕟𝕖𝕧𝕖𝕣 𝕜𝕟𝕠𝕨
𝕙𝕠𝕨 𝕞𝕦𝕔𝕙 𝕀 𝕞𝕚𝕤𝕤 𝕪𝕠𝕦
𝕋𝕙𝕖 𝕕𝕒𝕪 𝕥𝕙𝕒𝕥 𝕥𝕙𝕖𝕪 𝕥𝕠𝕠𝕜 𝕪𝕠𝕦
𝕀 𝕨𝕚𝕤𝕙 𝕚𝕥 𝕨𝕒𝕤 𝕞𝕖 𝕚𝕟𝕤𝕥𝕖𝕒𝕕]
Il giorno seguente, Bokuto non si fece vivo.
Mi ero svegliato convinto che Koutaro si trovasse già di fronte alla mia porta e, quindi, di dover dare una spiegazione plausibile a mia madre prima che decidesse di chiamare la polizia.
Ma, del ragazzo strano, nemmeno l'ombra.
-Akaashi, giusto?- Mi aveva riconosciuto il giocatore biondo della Fukurodani. Mi ero avvicinato di soppiatto alla palestra prima che inziassero le lezioni, finendo per farmi sgamare: -Stai cercando Bokuto?-
Konoha era stato raggiunto da un compagno che aveva risposto al posto suo: -Ah, il gufo? Ha saltato l'allenamento mattutino e ha avvisato che non sarebbe stato presente in classe.-
"Dovrei scrivergli?" Mi ero domandato quello stesso pomeriggio, rigirandomi nel letto.
Insomma, non ci sarebbe stato nulla di sbagliato. Giusto?
"Però lui non ti ha mandato alcun messaggio." Mi ricordò la vocina nella mia testa, facendomi cambiare idea.
Feci per appoggiare il telefono sul comodino, ma mi bloccai.
Oh, avanti.
"Siamo amici, dopotutto. Gli amici si scrivono...credo."
E allora perchè lui non l'aveva fatto?
Ma, soprattutto, perchè stavo dando così tanto peso alla cosa?
Scossi la testa e mi allontanai dal letto per dedicarmi allo studio.
Se non altro, i compiti mi avrebbero distratto da quell'infondata preoccupazione.
Passai tre ore filate seduto sulla scrivania e, solo verso le sette di sera, abbandonai finalmente il libro d'inglese.
Afferrai una coperta dall'armadio e mi rintanai in cucina, dove mi attendeva un'invitante sabato sera in compagnia della televisione.
Feci bollire un pentolino d'acqua e, nel frattempo, affettai una radice di zenzero per aggiungerla alla tisana.
Non c'era niente di meglio che rilassarsi sul divano, con una bevanda calda e avvolto dalle coperte quando fuori tirava un vento gelido.
Proprio mentre stavo aggiungendo uno spicchio di limone nella tazza, il suono di una notifica catturò la mia attenzione.
Mi asciugai le mani con uno strofinaccio e presi il telefono:
<Hey hey heyy, come va?>
<Ciao. Bene.>
<Cosa sei, un robot?>
<No.>
<Era una domanda retorica, Akaashi!>
Fissai lo schermo per qualche secondo, indeciso sul da farsi. Alla fine, fu Bokuto a portare avanti la conversazione:
<Scusa se non ti ho avvisato che oggi non sarei venuto a scuola, ma ieri sera sono stato male e ho dormito fino a mezzogiorno>
<Capisco. Mi dispiace.>
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Only the Brave
Fanfiction➤ bokuaka #1 inanotherlife il 20/03/21 #1 haikyuuships il 20/03/21 #4 sad il 19/09/21 "Senza qualcosa per cui vivere, che senso ha continuare?" Questa era la domanda che da mesi tormentava Akaashi. E più trascorevano le settimane, più quel pensie...