𝔻𝕖𝕗𝕖𝕟𝕔𝕖𝕝𝕖𝕤𝕤

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[ 𝕎𝕖'𝕣𝕖 𝕤𝕝𝕖𝕖𝕡𝕚𝕟' 𝕠𝕟 𝕠𝕦𝕣 𝕡𝕣𝕠𝕓𝕝𝕖𝕞𝕤

𝕃𝕚𝕜𝕖 𝕨𝕖'𝕝𝕝 𝕤𝕠𝕝𝕧𝕖 𝕥𝕙𝕖𝕞 𝕚𝕟 𝕠𝕦𝕣 𝕕𝕣𝕖𝕒𝕞𝕤

𝕎𝕖 𝕨𝕒𝕜𝕖 𝕦𝕡 𝕖𝕒𝕣𝕝𝕪 𝕞𝕠𝕣𝕟𝕚𝕟𝕘

𝕒𝕟𝕕 𝕥𝕙𝕖𝕪'𝕣𝕖 𝕤𝕥𝕚𝕝𝕝 𝕦𝕟𝕕𝕖𝕣 𝕥𝕙𝕖 𝕤𝕙𝕖𝕖𝕥𝕤 ]

Le settimane successive le trascorsi interamente al fianco di Bokuto.

Terminate le ore di scuola, saltavo i corsi pomeridiani per attenderlo fuori dalla palestra o, in certi casi, per accompagnarlo in ospedale.

Gli occhi di Koutaro brillavano ogni volta che mi vedeva arrivare ma, appena lo beccavo sovrappensiero, mi accorgevo che sembrava più mogio del solito.

-E' un periodo un po' no.- Si giustificava, disteso sul divano mentre giocherellava con i miei ricci -E poi, i dottori dicono che la situazione è momentaneamente sotto controllo. Non hai di che preoccuparti.-

Io annuivo, senza però nascondere un'aria intimorita.

La famiglia di Koutaro si era abituata ad avermi a cena quasi ogni sera.

Takara mi trattava come un fratello minore mentre Mayu, quando veniva a farci visita, aveva persino preso la pessima abitudine di abbracciarmi in continuazione.

Si erano accorti tutti che la relazione tra me e Koutaro non era definibile come una normale amicizia tra adolescenti, ma non davano alcun peso alla cosa.

Ignoravano il modo in cui le nostre mani si sfioravano casualmente.

Facevano finta di non vedere le occhiate che ci scambiavamo di nascosto.

Ridacchiavano quando Bokuto si divertiva a farmi arrossire.

E a noi andava bene così.

-AGAAASHEEE-

-Sì, Bokuto-san?-

Koutaro si era rannicchiato ai piedi del mio letto e mi stava osservando smanettare con il laptop.

Era una domenica pomeriggio di metà Aprile e il sole esterno stava spaccando le pietre.

Potevamo dire addio al freddo invernale, ormai.

-Quanto ti ci vorrà per finire la ricerca?-

-Mi hai fatto la stessa domanda due minuti fa, Bokuto-san.-

-Quindi?-

Sospirai, scocciato: -Ho aperto il computer tre minuti fa.-

-Continui ad evitare la domanda.-

Pigiai i tasti del laptop e cercai di concentrarmi sul lavoro che dovevo svolgere: -Almeno un'ora.-

-Cooosa? Davvero?- Brontoló il ragazzo, rotolando sul materasso fino ad urtare il computer con il gomito.

Sollevai l'apparecchio e lo appoggiai sulle mie gambe per allontanarlo dal pericolo incombente.

Koutaro mise il broncio e riuscii ad ottenere un po' di tranquillità.

Ma durò poco.

-Akaashi.-

-Bokuto-san.- Continuai a leggere l'articolo e copiai alcune frasi su un foglio Word.

Sentivo lo sguardo del ragazzo che mi trafiggeva.

-Ti amo.-

-Grazie, Bokuto-san.- Feci per salvare il documento ma mi bloccai.

Only the BraveDove le storie prendono vita. Scoprilo ora