𝕆𝕟𝕝𝕪 𝕥𝕙𝕖 𝔹𝕣𝕒𝕧𝕖

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⚠️ATTENZIONE⚠️

{Sta sera doppio capitolo perché sì, quindi non dovrete aspettare una settimana per leggere il seguito ma vi basterà scorrere al capitolo successivo. Sono anche parecchio lunghi. Buona lettura💫}

Maggio è noto come un mese di transizione.

I venti freddi lasciano il posto alle gentili brezze primaverili, i fiori sbocciano, gli uccelli cinguettano e la vita comincia a sembrare un po' più allegra del solito.

Il paesaggio giapponese diventa quello tipico dei dépliant, con distese di alberi fioriti di un rosa tenue e un profumo delicato che si riversa sulle strade.

Erano trascorse esattamente sei settimane da quando Bokuto si era trasferito in una stanza dell'ospedale di Nishi.

I medici avevano deciso di tenerlo perennemente sotto controllo, permettendogli occasionalmente di uscire dall'edificio per andare a trovare i suoi amici.

Ma la sua libertà durava al massimo un paio d'ore.

Gli operatori sanitari avevano comunicato a Koutaro che avrebbe ripreso gli studi solo quando le sue condizioni si sarebbero ristabilizzate.

Sfortunatamente, neanche Bokuto parve credere a quella bugia.

Gli facevo visita almeno una volta al giorno: alla mattina presto, dopo scuola, terminati i corsi pomeridiani, talvolta finivo anche per cenare in ospedale.

Perlomeno, in mia presenza, Bokuto si sforzava di mostrare un debole sorriso.

-Non sei obbligato a presentarti qui così spesso.- Ridacchiava, fissando con fare nostalgico la finestra che dava sul giardino.

-Non montarti la testa, vengo per i distributori automatici.-

-Certo, certo.-

Però sembrava sempre contento quando c'ero io a fargli compagnia.

Mi capitava di incrociare una delle due sorelle o, spesso, i genitori di Bokuto.

Ci scambiavamo qualche parola di conforto e, se Koutaro era troppo stanco per interagire, chiacchieravamo tra di noi del più e del meno, senza mai menzionare la malattia.

Avevo quasi l'impressione che mi trattassero come un membro della famiglia, ormai.

Una volta l'intera squadra della Fukurodani passò a fargli visita, rischiando di essere bandita dall'ospedale per la confusione che aveva causato.

Koutaro rise come non aveva mai fatto prima.

-Bokuto-san.- Salutai, facendo irruzione nella camera -Ti ho portato...-

Mi bloccai, riconoscendo Kuroo Tesurou ai piedi del letto.

Entrambi i presenti volsero la loro attenzione su di me.

-Scusate.- Dissi, indietreggiando -Continuate pure a...-

-No, non importa. Avevamo finito. E io sono già in ritardo.- Il moro si passó una mano tra i capelli e avanzó lentamente verso la porta -Tutto tuo, Akaashi.-

Sorrisi imbarazzato e aspettai che Kuroo avesse oltrepassato l'ingresso per introdurmi nella stanza.

Fu questione di un lampo: per una frazione di secondi, incrociai casualmente gli occhi felini del ragazzo.

Erano lucidi.

Quel semplice sguardo bastò a spezzarmi in due.

Tetsurou mi fissó senza dire nulla e mi superò rapidamente.

Only the BraveDove le storie prendono vita. Scoprilo ora