CAPITOLO DUE

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CHRIS

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CHRIS

In ufficio alle otto e mezza di sera non è il massimo, però preferisco stare qui che tornare a casa dove c'è Abigail. Sbrigo alcune cose, e-mail, fascicoli, conti... un casino.
Ieri sera, dopo la chiamata di Jordan, non sono riuscito a smettere di pensare a Tamara.
Quel figlio di puttana ha la fortuna di vederla tutti i giorni, mentre io ho dovuto dirle addio, per una serie di conseguenze gravate sulla mia vita, come una doccia gelata.
Eppure, allontanarmi è stato facile, lei mi ha creduto facilmente e mi ha lasciato intuire che forse, non si fidava di me al cento per cento.
O forse mi sbaglio? Non lo so. So per certo che lei, mi manca da morire.

Hotel Hilton tre ore dopo...

Ava Soteros, dell'ufficio marketing è una dea del sesso.
La fotto, la rigiro come voglio. Ogni mio desiderio per lei è un fottuto ordine. L'ho usata a mio piacimento, sa usare quella sua lingua in un modo pazzesco. In ginocchio poi, sul letto è una cosa divina.
I suoi desideri per me sono capricci. COMANDO IO.
Sprofondo in lei senza pietà, senza nessun riguardo. Lei urla, si dimena sotto di me, quando poi, con le mani la prendo per i fianchi e alzandola la impalo da dietro. La costringo a urlare il mio nome, fino a quando l'orgasmo ci invade, crolla sul letto e io su di lei.
Mi serviva una scopata. Troppa tensione. Troppi problemi, voglio fuggire da questa realtà che mi sta uccidendo.
Quando abbiamo finito, lei si riveste e nella penombra vedo il suo bellissimo fisico. Ma nonostante sia una dea del sesso, una bellezza latina, io non riesco a vederla come una possibile donna che può stare al mio fianco.
<<Con te è fantastico Chris. Dovremmo farlo più spesso.>>
<<Non credo. Avevo bisogno solo di svuotarmi le palle e tu, eri ancora in ufficio alle dieci di sera.>>
Dico, accendendomi una sigaretta. Si perché ho ricominciato a fumare.
Lei si gira, viene verso di me e con le dita, mi alza il mento per guardarla negli occhi. Scanso subito il mento e do un'altra boccata alla sigaretta, sputandole il fumo sul viso.
<<Sei proprio uno stronzo.>> Dice mentre si allontana e prima di uscire dalla porta dice:
<<Chiunque sia lei, ti ha proprio rovinato. >> Sbuffo. La pazienza sta per esaurirsi.
<<Ci vediamo lunedì in ufficio. Torno a casa da mio marito, almeno lui mi tratta come si deve.>>
<<In bocca al lupo.>> dico continuando a guardare davanti a me e ignorandola.
Sbatte la porta e va via.
Se non fosse stata una donna, gli avrei messo sicuramente le mani addosso. Nessuno può parlarmi in questo modo. Nessuno può parlare di lei in questo modo. NESSUNO può parlarmi di LEI.

Grazie a dio, quando torno a casa Abigail dorme già. Io non dormirò nel mio letto stanotte. Lei si è fatta ritrovare proprio lì. Voleva sicuramente avere l'occasione per rompermi le palle con le solite cose, dopo una giornata di merda.
Vado a dormire nella camera degli ospiti, ma prima mi faccio una doccia.
Insapono tutto il mio corpo, dai capelli fino alle dita dei piedi. Chiudo gli occhi e vedo lei. Lei con il suo sorriso, lei che mi bacia, le sue labbra, il suo seno che balla davanti il mio viso, mentre gli faccio capire quanto la amo. Io che la mangio in mezzo alle gambe, lei che si agita e mi tira i capelli, e mi chiede di scoparla... Aprendo gli occhi sento che ho il cazzo duro. Così faccio una cosa che non faccio da quando avevo sedici anni. Mi masturbo e chiudendo gli occhi penso che sia lei con la sua bocca. Faccio scorrere la mia mano dai testicoli fino alla punta piano, poi sempre più veloce, fino a quando inarco gambe e schiena e vengo come una furia appoggiandomi alle piastrelle della cabina doccia.
Il mio seme che scivola lungo le mie mani. Forse ha ragione Ava. Mi ha proprio rovinato.
Dopo una doccia e una sega vado a dormire e la sogno ancora.

The big Forbidden Apple. II PARTE ALL OF ME IS YOU.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora