Incontro

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Dopo che il rathalos lasciò la pozza, Mason rimase seduto a terra. Non avrebbe mai pensato di poter essere salvato da un mostro, ma era appena successo, due volte. Si rialzò lentamente, ad ogni respiro il taglio sulla schiena gli faceva male, ma probabilmente non era troppo profondo.
《Devo fare più attenzione.》 Pensò guardandosi attorno.
Il corpo di Miles giaceva a terra, l'armatura aveva un grosso squarcio provocato dagli artigli del mostro, da cui del sangue gocciolava. Si inginocchiò prendendogli il polso con la mano: non c'era più battito, aveva perso troppo sangue. Esaminò gli altri cadaveri, finché non arrivò a quello del giovane arciere. Mason abbassò lo sguardo e, senza soffermarsi sul volto sfregiato, raccolse l’arco e la faretra piena di frecce, togliendoli dalla presa del ragazzo. Quell’arma gli sarebbe tornata molto utile, sia per la caccia che per attaccare da lontano, ma ovviamente contro i mostri quelle frecce non avrebbero avuto alcuna efficacia. Una volta finita la breve ricerca di risorse, si mise l'arco a tracolla e la faretra sulle spalle, incamminandosi verso il luogo roccioso dove la notte scorsa aveva incontrato i diablos. Una volta arrivato, risalì il sentiero polveroso ricoperto di piccoli sassolini. Alte montagne dalla vetta piatta svettavano sul deserto e piccole oasi ricche di vegetazione erano sparpagliate ai loro piedi. Il piano di Mason era raggiungere le foreste situate in mezzo alle singolari montagne, con la speranza di trovare della selvaggina, nell’oasi precedente quella pozza era disabitata, magari avrebbe avuto più fortuna su quelle più in alto. Arrivato in cima al sentiero, alti e fitti alberi si ergevano sulla terra secca, le radici contorte si insinuavano nel terreno polveroso formando strani disegni e piccoli rettili volanti emettevano verso striduli, mischiati con quelli dolci degli uccelli. Mason vagò per un giorno in mezzo a quella fitta foresta trovando diversi laghetti profondi, popolati da numerosi pesci. La pesca era sempre stata il suo forte e riuscì a catturare un paio di pesci, assicurandosi la cena. L’indomani mattina Mason fu svegliato di soprassalto da un frastuono di tronchi rotti e ruggiti furiosi. Prese le sue cose per poi dirigersi verso la fonte del rumore.
《Giuro che se sono altri soldati…》 pensò tra se e se tirando fuori il pugnale.
Molti alberi erano stati danneggiati e un forte odore di legno bruciato gli riempì il naso. Mason seguì la scia di distruzione, scavalcando diversi alberi caduti, fino ad arrivare in una radura. Arrestò il passo, pietrificato: su una distesa di erba bruciata giaceva un rathalos, disteso su di un fianco e intrappolato in una spessa rete. L'animale era immobile, come se dormisse. Mason si avvicinò con cautela, tenendo una mano vicina all'impugnatura della spada. Man mano che si avvicinava riusciva a sentire in maniera più nitida il respiro dell’animale, lento e regolare. La schiena, formata da scaglie rosse e nere, si alzava e abbassava lentamente con il ritmo del respiro.
《Che ti è capitato…》 disse lui sotto voce.
Le ali del rathalos erano bloccate dalla rete, stretta attorno al muso e aggrovigliata sulle zampe, aveva provato a liberarsi peggiorando solo la situazione. Il mostro era probabilmente caduto in una delle numerose trappole sparse per le oasi, uno dei tanti modi con cui gli abitanti di Roccasole catturavano i mostri, sia per farli combattere nell'arena che per ucciderli, vendendone le parti più pregiate. Le spesse reti sono fissate a terra e nascoste e un meccanismo viene azionato quando un mostro, attirato dall’esca, ci cammina sopra, facendo scattare la trappola, che si chiude di scatto attorno al malcapitato.
Mason osservò la rete estraendo lentamente il pugnale per iniziare a tagliare una delle spese corde, ma appena toccò la rete il rathalos aprì gli occhi, ammettendo un piccolo lamento gutturale per poi muovere la coda spinosa, sbattendola nervosamente a terra. Mason saltò indietro per l’improvvisa reazione dell’animale, che ora lo fissava con i suoi occhi azzurri.
《Non ti farò del male, voglio solo aiutarti.》 Disse a bassa voce mettendo le mani in avanti per calmarlo.
Il rathalos continuò a fissarlo emettendo quel bizzarro verso gutturale, per poi appoggiare la testa sull’erba, sbuffando sonoramente. Mason si riavvicinò riluttante per poi iniziare a tagliare le corde, tenendo il pugnale con le mani tremanti.
《Non so come tu abbia fatto a finire in questa situazione, ma cercherò di tirarti fuori da qui.》
Mentre tagliava le corde, la viverna sbatteva a terra l’enorme coda, frustrato.  Mason non era mai stato così vicino ad un rathalos prima di allora e tutto ciò lo metteva a disagio. Ogni tanto sbirciava con la coda dell'occhio il muso rosso del mostro, che lo osservava incuriosito.
《Certo che ti sei impacchettato per bene.》 Scherzò per alleviare la tensione.
Le corde da tagliare erano molte e nei posti più difficili da raggiungere: sotto la pancia, sopra le ali e sulla schiena. Riuscì a liberare completamente il muso della creatura, che aprì felicemente le fauci, mostrando una fila di denti affilati, per poi sgranchirsi la mandibola emettendo un sibilo soddisfatto. Dopo aver tolto la maggior parte delle corde sulle zampe, Mason iniziò con quelle sulle ali, ma per poterle tagliare completamente doveva salire sulla schiena dell'animale. Stette ben attento ad evitare la coda pericolosamente appuntita per poi appoggiare un piede su una delle spesse placche rosse dell'animale, per vederne la reazione. Il rathalos era immobile però il respiro non era più lento e regolare ma veloce. Mason si issò a fatica sulla schiena del rathalos che mosse le ali, bloccate però dalle strette corde. Il ragazzo si sedette a cavalcioni sull'ampio dorso per poi continuare a tagliare.
《D’accordo, non fare scherzi ora.》 Pregò al rathalos mentre toglieva le ultime corde.
La lama bianca squarciò l'ultima spessa fune, che cadde a terra, liberando le ali del mostro. L'animale, sentendo la pressione della rete venir meno, si alzò lentamente sulle forti zampe, scrollandosi di dosso le restanti corde, ormai inutili. Mason non si aspettava che il rathalos si sarebbe alzato immediatamente e si tenette saldamente al ruvido dorso, usando le scaglie sporgenti come appiglio per non cadere.
《Piano…》
L'animale si guardò attorno per poi correre verso gli alberi, uscendo dalla radura.
《Hey, aspetta dove stai andando?!》 Urlò Mason in preda al panico, ma il rathalos continuò a correre, calpestando tronchi e spezzando fiori e arbusti. Mason dovette abbassarsi per evitare di essere brutalmente disarcionato da un ramo particolarmente basso e si tenette saldamente all'animale finché i due non raggiunsero la fine della foresta, ricoperti di foglie e rampicanti. Il rathalos si fermò di colpo, annusò l'aria ed emise un verso contento, godendosi il sole ed assaporando la libertà.
《Si, non c'è di che, ma ora fammi scendere per favore, vorrei evitare di morire.》 Disse Mason senza fiato, togliendosi le foglie di dosso.
Il rathalos non diede tempo al ragazzo di muovere un muscolo che riprese a correre, dirigendosi verso lo strapiombo poco più avanti. Appena Mason lo vide capì cosa stava per succedere.
《No aspetta, fermo!》
Il mostro si gettò a capofitto nel vuoto ad ali chiuse, accompagnando il tuffo da un sonoro ruggito, abbastanza forte da coprire le urla di terrore del ragazzo, che nel mentre si teneva saldamente alle scaglie, pregando di non scivolare. Il rathalos precipitò per alcuni metri, la forza del vento si abbatté sui due come un muro invisibile, per poi aprire le enormi ali e planare dolcemente. Mason, che aveva tenuto la faccia contro la schiena del rathalos per tutta la durata della caduta, alzò lo sguardo, facendosi sfuggire un sonoro “wow”. Si trovavano alla stessa altezza delle montagne, sorvolando il mare di sabbia macchiato di oasi. Il rathalos procedeva dolcemente verso le montagne, ogni tanto girando la testa per controllare il ragazzo, emettendo dei piccoli versi gutturali. Mason aveva i muscoli tesi, non aveva il coraggio di muoversi o di guardare giù, era pietrificato, tutto ciò era successo troppo in fretta.
《Stiamo…volando?》 Disse incredulo.
La viverna sbattè energicamente le ali salendo di quota, facendo sussultare il ragazzo.
《Dove stiamo andando?》 Gli chiese.
Il rathalos inclinò la testa e guardò in basso, per poi virare verso una piccola montagna rocciosa e piana, atterrando su un letto di aghi bruciati e ossa. L'animale fece scendere il ragazzo per poi accovacciarsi sugli aghi, pulendosi gli artigli delle ali con il becco.
《Questo è il tuo nido? O almeno credo.》
Mason si guardò attorno. Si trovava in piedi nel bel mezzo di un tappeto di aghi circondato da erba e massi. Poco lontano dal rathalos, appoggiata ad una roccia, giaceva una sella di pelle di colore nero, molto più grande di una per cavalli. Il ragazzo si avvicinò, seguito dalla viverna, che si sedette vicino a lui, osservandolo. Mason esaminò la sella, notando un nome inciso sul pomello.
《Dijn.》 Scandì ad alta voce.
Nell’udire quel nome il rathalos alzò la testa, guardando Mason con un espressione mista di sorpresa e attenzione, catturato dal suono di quel nome tanto familiare.
《È il tuo cavaliere? Ecco perché sei così amichevole, sei abituato a stare con gli umani.》
Il mostro piegò la testa, annusando l’oggetto.
《Qui c'è la sella, ma...dov'è lui?》
La risposta non tardò ad arrivare. Poco più lontano, appoggiato ad un'altra roccia, i resti spogli di una persona giacevano consumati dal tempo, perforato nel torace da due frecce.
《Questo deve essere Dijn, e a giudicare dal suo stato è qui da parecchi mesi. Magari avete fatto un atterraggio d’emergenza,  lui era ferito gravemente ma non è riuscito a cavarsela. Beh, comunque sia andata ti ha lasciato solo, ma ti ha tolto la sella…forse aveva capito che non gli restava molto da vivere. Mi spiace per lui.》 Concluse afferrando una freccia spezzata. Mason rifletté un attimo.
《Ho un’idea.》 Disse guardando il cadavere.
Il ragazzo prese la sella, esaminandola. Era molto spessa e pesante, probabilmente di buona fattura. Tastò le staffe, assicurandosi che fossero ancora intere e controllò che le cinghie non fossero danneggiate.
《D'accordo bello, vediamo se riesco a mettertela. Dopotutto dovrebbe essere come sellare un cavallo, solo…più in grande.》
Il rathalos osservò il ragazzo avvicinarsi con la sella in mano e, capendo cosa volesse fare, gliela rubò dalle mani prendendola con la bocca e iniziò a correre in cerchio, giocando.
《E dai, ridammela.》 Rise Mason rincorrendo la viverna.
Il rathalos mollò la sella sul terreno lasciandola al suo nuovo compagno.
《Per essere un mostro hai senso dell’umorismo, certamente più di qualcuno che conosco…》
Il rathalos gli rispose con un versetto divertito.
《Va bene, ma ora resta fermo per favore. In teoria questa dovrebbe andare…qui. 》
Il ragazzo appoggiò la sella sul dorso del rathalos, subito dopo il collo, facendo passare il sottopancia in prossimità del torace della viverna e fissandolo saldamente con le cinghie di metallo. L'animale, abituato a quel trattamento, si fece mettere la sella senza protestare, in fondo, gli era mancata quella sensazione.
《È stato più facile di quel che pensassi. Spero sia fissata a dovere, preferirei non cadere.》
Dopo alcuni piccoli controlli Mason salì sul dorso, sedendosi sulla sella.
《Wow, è più alta del previsto. Almeno ora ho qualcosa a cui tenermi.》
Il ragazzo mise i piedi sulle staffe appoggiandosi sugli anelli metallici e controllando un ultima volta che il sottopancia fosse fissato a dovere.
《Bene, in teoria ora-》 non fece in tempo a finire la frase che il rathalos si gettò nuovamente nel vuoto, troppo impaziente per aspettare.
《Almeno avvisami!》 Protestò Mason, tenendosi al pomello.
Esattamente come prima, la viverna spalancò le enormi ali facendosi trasportare dal leggero vento del deserto. La brezza fresca dava un po' di tregua dal calore del sole pomeridiano e Mason apprezzò quel volo.
《Qua su è splendido.》
Per il rathalos era giunto il momento di fare sul serio e, sbattendo energicamente la ali muscolose, salì di quota, oltrepassando la spessa coltre di nuvole. All’orizzonte il sole brillava colorando la superficie delle nuvole, trasformandole in un mare arancione. Mason alzò una mano, sfiorando le nuvole, che mosse dal loro arrivo si dissiparono in piccoli mulinelli. Uno stormo di avvoltoi, accompagnato dai loro versi rauchi, circondò la coppia e il rathalos si divertì a giocare con loro, facendo acrobazie e piccoli ruggiti, spaventando gli uccelli. I due volarono per ore, godendosi ognuno la compagnia dell'altro, finché il sole non sparì all'orizzonte lasciando il posto alla luna piena.
《Per oggi abbiamo fatto abbastanza bello, torniamo giù okay?》 Mason diede due gentili pacche sul collo del rathalos, che rispose con un breve ruggito, per poi virare, scendendo di quota. Il ritorno fu rapido e silenzioso, accompagnato solo dal sibilo del vento. Una volta giunti a terra Mason raggruppò alcuni bastoncini cercando di accendere un fuoco. Il rathalos, vedendolo visibilmente in difficoltà, sputò una piccola palla di fuoco sulla legna, accendendola.
《Giusto…grazie mille.》 Disse Mason con un cenno del capo, per poi avvicinare le mani al fuoco.
Anche se erano in un deserto, di notte la temperatura scende bruscamente per l'escursione termica che avviene tra giorno e notte e non è da sottovalutare.
Mason fissò insistentemente il fuoco consumare i ramoscelli, riducendoli in pezzi di carbone attraversati da linee rosse incandescenti e approfittò del momento di pace per fece il punto della situazione: ora aveva un mezzo per poter tornare facilmente a Roccasole e mantenere la sua promessa, sarebbero partiti poco prima dell'alba, con il favore delle tenebre. Avrebbero oltrepassato le mura di pietra atterrando direttamente nell’ampio giardino per poi entrare nella rocca alla ricerca della ragazza. Aveva un buon presentimento, e mentre rifletteva il rathalos avvicinò il muso alla mano del ragazzo, con suo grande stupore, appoggiando la testa vicino a lui. Mason accarezzò l'animale sul muso squamoso abbozzando un mezzo sorriso, per poi addormentarsi mentre il fuoco si spegneva, lasciando solo un piccolo rivolo di fumo grigio che si disperse nel leggero vento notturno.

[IN REVISIONE] Legami di ghiaccio e fuoco - A Monster Hunter TaleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora