Quando Mason riaprì gli occhi si ritrovò disteso al buio e con un martellante mal di testa. Stava per portarsi una mano alla tempia quando si accorse di avere le braccia entrambe legate. Provò in qualche modo ad alzarsi, appoggiandosi a ciò che sembrava una superficie ruvida e continuamente traballante. Si guardò intorno aspettando che gli occhi si abituassero alla luce fioca proveniente da alcuni buchi nelle pareti. Subito dopo si rese conto di essere su una carrozza in movimento.
Tutto ciò che ricordava era un peso sul petto e un improvviso dolore all'occhio destro. Si tastò la cintura, vuota del pugnale e della rete da pesca, ma soprattutto, della zanna.
Prese un respiro profondo e sbirciò attraverso i fori di quello che aveva capito essere legno. Il tipico paesaggio nevoso che contraddistingueva le Terre Gelate era stato rimpiazzato da una distesa di terra rossa.
《No, no. Non è possibile...》 disse incredulo per poi sbirciare un'altra volta. Ebbene si, la neve era sparita e un caldo deserto si stagliava fino a perdita d'occhio davanti a lui. Cominciò a tastare insistentemente la parete alla ricerca di una maniglia o un lucchetto che indicassero la presenza di una porta, ma nulla. Il cuore gli batteva all'impazzata, il panico cominciò ad assalirlo. Non poteva essere arrivato oltre le montagne, nel deserto di Pietra Liscia. Era troppo lontano!
Fissò il soffitto per quella che a lui sembrò un'eternità, ascoltando i versi dei mostri in lontananza e combattendo contro i morsi della fame. Da quanto tempo era li dentro? E per quanto ancora ci sarebbe rimasto?
Sbirciò nuovamente tra le assi accorgendosi della comparsa di piccole tende che, dopo poco tempo, diventarono piccole case. La carrozza varcò l'arco di Pietra della città mineraria di Roccasole, situata nel bel mezzo del deserto rosso di Pietra Liscia: un luogo che poteva essere mortale per la larga quantità di mostri selvatici e per la scarsa presenza di acqua, reperibile solo in fitte oasi sparse per le dune o nelle città minerarie. Roccasole era la capitale indiscussa.
La carrozza si fermò subito dopo aver oltrepassato un ponte levatoio che permetteva l'accesso ad una roccaforte con alte mura. Il chiavistello venne rimosso e la porta della carrozza si aprì. Mason socchiuse gli occhi per proteggersi dalla luce improvvisa quando una sagoma apparve davanti a lui per tirarlo fuori da quella prigione di legno.
《Allora è ancora vivo!》 disse Dex mentre il suo compagno teneva ben saldo Mason per i polsi, troppo stanco per poter opporre un minimo di resistenza.
《Muoviamoci, non possiamo perdere altro tempo. Facciamoci pagare e andiamocene da qui.》
Jack annuì silenziosamente mentre guidava Mason verso l'entrata della rocca. Si guardò intorno: erano arrivati in un enorme giardino incorniciato da spesse mura di pietra che presentavano alcune sentinelle armate sulla sommità. Le torri del castello si ergevano fiere sui loro pilastri e svettavano sulle minuscole case della città.
《Dove siamo?》 chiese Mason senza aspettarsi una risposta mentre si guardava intorno, leggermente incuriosito dall'ambiente sconosciuto.
《Risparmiati le domande scricciolo.》rispose Jack con tono freddo.
Mason rimase sorpreso dall'inaspettata risposta dell'uomo da cui non aveva sentito proferire una parola sin dalla partenza. Alzò un sopracciglio quando sentì la parola "scricciolo" ma non osò ribattere, non dopo l'ultima volta.
Mentre percorrevano il lungo corridoio, verso una meta a lui ignota, iniziò a riflettere. La testa gli si riempì di domande: perché lo avevano portato lì? E dov'era esattamente "lì"? Che cosa gli avrebbero fatto? Avrebbero potuto ucciderlo direttamente nel bosco, perché risparmiarlo? I suoi pensieri vennero bruscamente interrotti dalla presa salda dell'uomo che lo spinse in una stanza, per poi chiudersi la porta alle spalle. Nessuna spiegazione o parola.
Era chiuso in una stanza vuota con delle manette alle mani e nessuna via di fuga. Era in trappola, di nuovo.
《Oh andiamo! Ma siamo seri?》 urlò aspettando una risposta, che non arrivò. Mason cominciò a prendere a calci la porta, provò a sfondarla ma si ritrovò solo con una spalla dolorante. La porta era troppo spessa per essere rotta. Arresosi, si sedette a terra con la schiena appoggiata al muro, mentre la fame si faceva più nitida e la gola sempre più secca. La stanza iniziò a girare vorticosamente intorno a lui. Chiuse gli occhi e prese l'ennesimo respiro profondo, guardò le manette, imprecando tra i denti. Per quanto tempo era rimasto chiuso in quella carrozza? Continuò a ripetersi la stessa domanda all'infinito fin quando sentì una chiave girare nella toppa della serratura. La porta si aprì leggermente, ma nessuno entrò. Dopo pochi istanti un piccolo vassoio, contenente della frutta, venne spinto attraverso la porta, che si richiuse subito dopo con un leggero cigolio.
《Ehm...Grazie?》 provò a comunicare alla persona dall'altra parte della porta, per poi afferrare il vassoio.
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[IN REVISIONE] Legami di ghiaccio e fuoco - A Monster Hunter Tale
AdventureQuesta storia è ambientata in parte nell'universo di Monster Hunter, i mostri sono presenti ma i luoghi e i personaggi sono di mia invenzione. ° ° ° Mason è un giovane ragazzo delle Terre Gelate e, in una mattina di inizio primavera, la sua vita ve...