L'Occhio del Sole

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Quella mattina la città era affollata, fiumi di persone si dirigevano verso l’Occhio del Sole situato poco fuori dalla città, affacciandosi sul bianco deserto. Mason era arrivato all'alba, accompagnato da Zara, che gli mostrò l’arena: era di forma circolare e molto ampia. Gli alti gradoni tutti intorno fungevano da spalti. Un'entrata principale permetteva l'accesso all'arena, sovrastata da bandiere e stendardi, e quattro diverse entrate interne erano posizionate intorno all'arena secondo i punti cardinali, per far entrare i combattenti. Con il passare del tempo le voci degli spettatori riempirono il silenzio dell'arena, mentre aspettavano l'inizio dell’evento.
《Inizierà tra poco.》 Disse Zara, visibilmente triste.
Mason la guardò, stava per dire qualcosa quando una guardia attirò la loro attenzione.
《Ragazzo, è il momento, ti vogliono all'entrata.》
Zara, presa alla sprovvista, spinse gentilmente per la schiena il ragazzo guidandolo verso l’entrata interna. Era suo compito fornire l'equipaggiamento ai combattenti.
《Dobbiamo muoverci.》 Gli porse un’armatura in cuoio, leggera come gliel’aveva descritta.
《Ora, hai il diritto ad un arma a tua scelta e un pugnale. Diciamo che quest’ultimo te l’ho scelto io per te. 》 Subito dopo gli porse una lama bianca, lunga e affilata. Mason la riconobbe, era la zanna di barioth che aveva cercato di rubare. Era stata lavorata, probabilmente da un fabbro, e gli era stato aggiunto un manico in osso.
《Dove l’hai presa?》 Chiese lui mentre osservava il coltello, visibilmente stupito.
《Quando ti hanno portato qui, ho sentito la bizzarra storia e, come dire, l’ho “presa in prestito”. Non farla vedere alle guardie.》 Disse accennando un sorriso.
Mason non sapeva cosa dire 《Grazie, davvero, almeno non ho fatto tutto questo per niente.》 Provò a ironizzare.
Subito dopo il ragazzo scelse una spada, era già abituato ad usarle.
Il suono profondo di un corno riecheggiò per l’arena, disperdendosi tra gli spalti.
《Penso sia il momento.》
Mason annuì, ma prima di entrare nell’arena mise una mano sulla spalla della ragazza.
《Ti prometto che》 sospirò 《tornerò a prenderti. Qualunque cosa accada, ti porterò via da qui. Contaci.》 disse a bassa voce.
《E io ti aspetterò, buona fortuna.》 Gli disse lei, accennando un sorriso, per trattenere le lacrime, non sapendo che altro dire. Avrebbe voluto abbracciarlo ma si limitò a lasciarlo andare, non c’era tempo per i sentimenti.
Mason fece un piccolo cenno con la testa per poi dirigersi verso l'entrata. Varcò la soglia dell'arco di pietra riparandosi con una mano il viso dal sole, particolarmente caldo anche se era appena mattina. Guardò gli spalti: la folla incitava i combattenti con cori e canti, altri piazzavano scommesse sul candidato migliore. Studiò il campo di battaglia, il terreno era sabbioso. Altre tre figure si ergevano davanti alle entrate interne. Di quelle figure sapeva solo una cosa, erano suoi nemici. Mason si diresse a passo deciso verso il centro dell'arena mentre la voce di un uomo, amplificata da uno strumento simile ad un enorme corno, iniziò a presentare i combattenti.
《Signore e signori, cacciatori e viaggiatori proveniente da tutte le città, vi diamo il benvenuto alla sfida annuale nell’Occhio del sole! Come ogni anno quattro sfidanti si contendono la vittoria combattendo fino alla morte! Dalla porta nord abbiamo Seth, dalla Foresta Capovolta, alla porta sud Eret, da Alta Scogliera, alla porta est Mason, dalle Terre Gelate e alla porta ovest la due volte campionessa Xalia, spadaccina di Roccasole! Fate le vostre scommesse e che vinca il migliore!》 Si concluse con entusiasmo il discorso dell'uomo, che ricevette le ovazioni del pubblico. Il suono del corno riecheggiò nell'arena. Lo scontro era iniziato. Mason non aveva la minima idea di come muoversi, dove andare e come agire. Osservò i suoi nemici, vide subito che Xalia, la ragazza di Roccasole, corse verso Eret con la spada sguainata. Subito Mason si girò verso Seth, che nel mentre si stava avvicinando con calma inquietante, la spada nella mano mentre la punta della lama veniva trascinata sul terreno, alzando una piccola nuvola di polvere dietro di lui. Mason mise una mano sul manico della spada ancora nel fodero e iniziò anche lui a camminare lentamente verso il suo avversario.
《Facciamola breve》 disse Seth 《non ho voglia di dilungarmi un minuto di più.》 subito dopo scattò verso Mason, la spada pronta a colpire. Lui parò il colpo appena in tempo. Le lame si scontrarono provocando un rumore metallico. I due fecero resistenza con le armi, guardandosi negli occhi. Improvvisamente, il corpo di Eret venne buttato addosso a Seth, scaraventandolo a terra. Mason guardò prima il corpo del ragazzo , poi la direzione da cui era venuto. Xalia era in piedi con la spada appoggiata sulla spalla destra e un sorriso beffardo stampato in viso.  Seth stava ancora combattendo contro il corpo del ragazzo, cercando di toglierselo di dosso.
《Che noia, pensavo di aver puntato sul più forte!》 Disse la ragazza con espressione delusa, per poi guardare i due ragazzi rimasti. 《Quello la era troppo lento, magari voi sarete più veloci.》 Continuò, mentre un sorriso sadico si allargava sempre di più sul viso della ragazza.
《Sembrerebbe che Eret sia già fuori dai giochi, mi spiace per chi ha puntato su di lui.》 Rimbombò la voce del presentatore nell'arena.
Dopo queste parole Xalia estrasse nuovamente la spada per poi balzare verso Mason, era velocissima e lui non si aspettava minimamente un attacco del genere.  Tutto scorreva a rallentatore, la lama della ragazza era sempre più vicina, Mason capì che sarebbe stato impossibile difendersi e aspettò che il colpo arrivasse, chiudendo istintivamente gli occhi. Aspettò, ma il colpo non arrivò. Aprì gli occhi, Seth era davanti a lui, il filo della sua spada cozzava con quella della ragazza. Lo aveva difeso, quando avrebbe potuto lasciarlo uccidere avendo una persona in meno contro cui combattere. Forse avevano entrambi capito che per batterla dovevano temporaneamente unire le forze. Entrambi i ragazzi scattarono verso Xalia, che si rivelò davvero abile nel difendersi da due persone contemporaneamente. Il combattimento era in stallo, Mason cercava il momento migliore per attaccare ma il colpo veniva sempre deviato. Seth combatteva in maniera aggressiva, menava fendenti su fendenti quando la ragazza deviò il suo colpo per l'ennesima volta, sbilanciandolo e facendolo cadere. Xalia prese l’occasione al volo, spinse indietro Mason con un calcio per poi accanirsi contro Seth, il ragazzo riuscì a ferirla su di un fianco prima di cadere a terra, sconfitto. Pian piano il terreno si colorò di rosso, sangue cominciò a uscire dal punto in cui la lama oltrepassò l'armatura e la carne. Un po' dispiacque a Mason, aveva perso l'unica persona che poteva aiutarlo a batterla più facilmente, ma quando si accorse del profondo taglio sul fianco della ragazza, gli occhi gli si illuminarono, forse la morte di Seth non era stata del tutto vana.
《Figlio di puttana… anche questo è andato, questa volta troppo incauto. Vediamo se tu hai imparato.》 Disse Xalia a Mason, tenendosi il fianco.
《Se fossi in te non sarei così spavalda, quello è un taglio profondo.》 Fece cenno lui con la testa, rimettendo la spada nel fodero. 《Che ne dici se la finiamo qui? Ci sono già stati abbastanza morti, perché non uscirne entrambi vivi invece?》
Xalia rise sonoramente 《Tu non hai capito proprio niente. Per uscire da qui uno di noi deve morire, e quello sarai tu!》 Urlò lei per poi scagliarsi contro il ragazzo. Lui la schivò facilmente, i suoi movimenti erano molto più lenti rispetto a prima, quella ferita era probabilmente molto più grave di quello che pensasse. Mason estrasse la spada per poi attaccare Xalia. I due paravano, deviavano e rispondevano ai colpi, il rumore metallico delle spade riecheggiava per l’arena mentre la folla incitava i combattenti.
《Mi sono allenata tutta la vita per questo momento e non sarai di certo tu a metterti tra me e il mio onore!》 Urlò Xalia, facendosi più aggressiva nei movimenti.  Mason colse l’occasione per fare la stessa mossa che fece lei poco prima con Seth. Approfittò della sua aggressività per sbilanciarla e togliergli la spada dalle mani. Lei subito tirò fuori il pugnale ferendo Mason alla spalla destra. Un piccolo gemito uscì dalla bocca del ragazzo, che cercava di restare concentrato. Mason fece un affondo con la spada cercando di ferire ulteriormente io fianco della ragazza, ma lei bloccò la spada al suolo con un piede per poi spezzarla in due. Mason guardò i frammenti di metallo che venivano scagliati in aria, maledicendo colui che aveva forgiato quella spada. Xalia rise, 《Ora siamo pari.》 Disse agitando il coltello. Mason non volle aspettare e si scagliò di peso contro la ragazza, scaraventandola a terra, tirò fuori la lama si barioth e cercò di pugnalarla al petto. Xalia mollò la sua arma per afferrare quella del suo avversario e cercare di allontanarlo dal suo petto. Mason cominciò a martellare il manico del pugnale con il pugno serrato, riuscendo a ferire la ragazza. La punta bianca della lama si tinse di rosso, ma prima che il ragazzo colpisse nuovamente il pugnale, Xalia gli diede una testata, stordendolo momentaneamente, per poi afferrarlo dalle spalle, mettendolo schiena a terra e cercando di arrivare alla gola. Mason le bloccò le mani per poi darle un pugno in pieno viso. La ragazza era nuovamente a terra e Mason approfittò della situazione tentare di soffocarla, facendo pressione sulla trachea. La ragazza cercava di liberarsi da quella morsa, ma era troppo stanca per avere abbastanza forza. Xalia agitò le gambe provando a colpire il ragazzo ma sempre meno ossigeno arrivava al cervello e i suoi movimenti erano rallentati. Dopo alcuni attimi i movimenti della ragazza rallentarono ancora di più per poi cessare completamente e Mason mollò la presa dal suo collo. Si allontanò dal cadavere della ragazza per poi sedersi a terra e riprendere fiato, le mani e il respiro tremante.
Ci furono alcuni attimi di silenzio, un silenzio interminabile scandito dal rumore dei battiti del suo cuore nelle orecchie. Dopo quella breve pausa, la voce dall’uomo ruppe il silenzio.
《Signore e signori, contro ogni previsione, il combattente delle Terre Gelate, Mason, è il vincitore dopo un feroce testa a testa con la beniamina del pubblico, Xalia!》
Mason fece un mezzo sorriso, scuotendo la testa. Ce l’aveva fatta nonostante tutto, era sopravvissuto. La folla era in delirio, urlava ed acclamava il vincitore, ma venne presto zittita da un rumore secco e metallico di una porta di ferro che veniva sollevata. Mason si rialzò non capendo cosa stesse accadendo, quando la voce squillante dell’annunciatore parlò nuovamente, amplificata dallo strumento.
《La sfida principale è stata portata a termine con successo dal nostro coraggioso combattente, ma non è ancora giunta al termine! Ebbene ammirate, signore e signori, il mastino del diavolo, la creatura portatrice di morte. Un’ultima, mortale sfida!》
Subito dopo la folla scoppiò in fischi ed incitamenti verso Mason, mentre fissava con preoccupazione la sbarra di ferro che veniva issata, per poi essere lasciata cadere a terra. Le catene tintinnarono quando il cancello si aprì. Dal fondo buio della gabbia emerse un muso allungato, con quattro zanne esposte e gli occhi incavati, seguito da un corpo slanciato e ricoperto di scaglie cremisi, zampe muscolose con due file di artigli retrattili ed una lunga coda tozza. Un odogaron fece il suo lento ingresso nell’arena, fissando negli occhi gli uomini che avevano aperto la gabbia, per poi notare la figura poco più avanti a lui. Mason guardò l'animale con gli occhi sbarrati, sperando fosse solo un’allucinazione dovuta al caldo, ma più lo guardava e più capiva che era reale.
《State scherzando.》 penso lui girandosi verso il pubblico. Imprecò per poi avvicinarsi ai lati dell'arena. Raccolse la spada di Seth, ringraziandolo mentalmente con un cenno del capo, e cercò di creare più distanza possibile tra lui e il mostro. L'odogaron fiutò l'aria, annusò i cadaveri dei combattenti per poi fissare Mason. Il ragazzo, guardando l’animale, estrasse lentamente la spada dal fodero, impugnandola con entrambe le mani, riflettendo: Non aveva mai affrontato una bestia simile, anche se alcune sottospecie erano state avvistate nelle sue terre, non ne aveva mai incontrato uno. I libri descrivevano queste creature come fameliche, impulsive ed imprevedibili, in grado di uccidere un uomo con una semplice zampata, l’odogaron è noto per i suoi doppi artigli, situati sopra quelli delle zampe, capaci di sventrare un grosso erbivoro in un solo colpo. Un altro aspetto da non sottovalutare era la velocità, sono in grado di spiccare salti di parecchi metri, possono aggrapparsi alle pareti con gli artigli se necessario, per poi saltare addosso alla preda. Tutte queste informazioni cominciarono ad accumularsi nella sua mente, mentre osservava le bianche zanne dell'animale. Non aveva la minima idea di come sopravvivere.
L’odogaron cominciò ad avvicinarsi, girando per i lati dell’arena, la sua attenzione fissa su Mason. Aveva capito che erano entrambi nella stessa situazione, intrappolati e costretti a combattere. Entrambi si studiarono, osservando i propri movimenti, pronti a scattare come molle. Mason fece viaggiare lo sguardo, dopo l’apertura della gabbia, varie file di catene oscillavano poco lontane dal suolo dell'arena, rendendole facilmente scalabili. Quella poteva essere una via di fuga, ma il problema veniva dopo, come avrebbe seminato le guardie sparse per gli spalti ed andarsene? Mentre rifletteva, l'odogaron scattò, lanciandosi in corsa verso Mason, preso alla sprovvista, ma sufficientemente pronto da schivare l'animale gettandosi di lato. Si girò guardando la creatura, il mostro ringhiò, emettendo un verso misto tra un guaito ed un ruggito. Mason si rialzò impugnando saldamente la spada , aspettando che l'animale caricasse di nuovo per poi aggrapparsi ad esso. La lotta si trasformò in un bizzarro rodeo e la folla, presa alla sprovvista, fischiò ed incitò con ancora più entusiasmo il ragazzo. Era quasi salito in groppa quando uno strattone particolarmente violento gli fece perdere la presa, facendolo cadere a terra. Con la schiena al suolo, cercò la spada con la mano ma l'odogaron gli era addosso, aprì le fauci, mostrando numerose file di denti, Mason perse un battito ed istintivamente lanciò una manciata di polvere sugli occhi del mostro, disorientandolo ed accecandolo momentaneamente, per poi aggrapparsi nuovamente al suo collo. La povera creatura iniziò a scalciare in tutte le direzioni, girando su se stessa numerose volte, alzando una nube di polvere e sabbia particolarmente densa, per poi sparire al suo interno.
La folla si zittì, restando a guardare con il fiato sospeso, cercando un minimo movimento all’interno di quella nuvola ocra. Il silenzio era calato nell'arena, quando l'odogaron saltò fuori dalla nube, con Mason che si teneva saldo sul suo dorso. La folla esplose in altre grida. L'animale corse per tutto il perimetro dell’arena, cercando una via d’uscita finché non venne dinnanzi alle catene, e in quel momento Mason capì che entrambi avevano avuto la stessa folle idea. Il mostro saltò sulle catene, estrasse gli artigli e cominciò a scalare la parete. Le guardie, capendo ciò che sarebbe potuto succedere di lì a poco, cominciarono a dirigersi verso la coppia, che ormai era arrivata in cima agli spalti.
《Non lasciateli fuggire, abbattete quell'odogaron!》
Le persone sedute sulle gradinate iniziarono a fuggire urlando mentre l'odogaron si faceva strada verso l'uscita secondaria.
《Scusate, permesso!》
Mason pregò che la creatura non lo disarcionasse, sguainando la spada per allontanare le guardie che si sarebbero avvicinate troppo a loro. Alcuni cavalieri armati di lance cominciarono a farsi largo tra la folla a cavallo, cercando di raggiungere i due. Una guardia si lanciò addosso a Mason, montando in groppa all’animale, che sembrava non fare più caso a ciò che succedeva intorno a lui. Mason guardò la guardia, incredula e, senza attendere ulteriormente, infilò la spada nel fianco dell’uomo, per poi buttarlo a terra. Un’altra guardia si affiancò a cavallo, colpendo di proposito il taglio di Mason, che mollò la presa con il braccio sinistro per tenersi la ferita, per poi tirare una testata alla guardia, stordendola, infine l'odogaron urtò il cavallo, disarcionando l'uomo.
《Avanti bello ci siamo quasi!》 Disse guardandosi alle spalle.
Altre guardie erano subito dietro di loro, ma i due varcarono l'uscita dell’arena seguiti dai cavalieri. Una distesa di sabbia rossa e terra si stagliava davanti a loro e l'odogaron accelerò la sua corsa disperata verso la libertà, lasciando le guardie indietro insieme ad una nuvola di polvere e rocce. Alcuni imprecarono, altri semplicemente osservarono impotenti quel puntino rosso allontanarsi sempre di più. Mason stentava a crederci, ce l’avevano fatta, erano scappati indenni, o quasi, da quell’inferno.

[IN REVISIONE] Legami di ghiaccio e fuoco - A Monster Hunter TaleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora