La legge del deserto rosso

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Hunter guardò incredulo la scena. Sicuramente quel ragazzo aveva molto più fegato di quel che credesse, ma scappare dall’arena sul dorso di un mostro era fuori dalle aspettative di tutti. Mentre le guardie tentavano di mantenere l'ordine tra la folla, Hunter si diresse verso il capitano delle guardie della rocca, Miles, che nel mentre stava impartendo ordini ad altri soldati.
《Miles, dobbiamo mobilitare una squadra di ricerca, mi servono i tuoi cavalieri migliori. Non possiamo lasciare che quel ragazzo scappi definitivamente.》
L'uomo si girò, facendo un cenno di assenso con il capo.
《Stavo già radunando alcuni uomini. Congratulazioni Hunter, il tuo combattente non verrà dimenticato tanto facilmente, quello che ha fatto probabilmente resterà nella storia dell'Occhio del Sole.》 Rise l'uomo, prendendolo in giro 《ora, abbiamo già iniziato a pensare ai possibili nascondigli in cui potrebbe andare, le oasi sono in cima alla lista e riguardo a ciò ci sono due notizie, una notizia buona e una cattiva: quella buona è che l’oasi più vicina dista pochi chilometri dalla città, quella cattiva è che pullula di mostri, perciò sarà difficile muoversi in modo sicuro. In più il ragazzo ha un enorme vantaggio, un odogaron è molto più veloce dei nostri cavalli, in aggiunta è molto pericoloso. Dovremmo chiedere il supporto di alcuni cacciatori. Non voglio mandare i miei uomini al macello.》
《Signore》 interruppe una guardia 《siamo pronti a partire.》
《Molto bene, ora vi raggiungo.》 Disse Miles per poi prendere la spada.
《Quindi, Hunter, te lo riportiamo vivo o morto?》
《Possibilmente vivo.》
Miles fece un cenno con il capo 《D'accordo, faremo del nostro meglio.》 Disse per poi dirigersi verso l'uscita dell'arena, raggiungendo i suoi uomini.
Hunter sospirò guardando la squadra partire a cavallo, alzando una nuvola di polvere dietro di loro. Li guardò sparire all’orizzonte per poi andare verso Zara, assorta nei suoi pensieri.
《Lo avresti mai immaginato?》 Disse la ragazza ridendo 《ha fregato tutti quanti.》
《Già, ed è fondamentale riportarlo qui, ho mandato una squadra a cercarlo.》 
《Spero non si faccia ammazzare…》
《Sei preoccupata per lui?》
《No, è solo che…è molto simpatico e mi dispiacerebbe non poterci più parlare, e poi è un buon combattente, ti potrebbe essere molto utile.》 Si giustificò lei, sperando di sviare il discorso.
《Mi sarà utile solo se sarà disposto a collaborare, e non mi sembrava entusiasta di unirsi alle guardie della città, tanto meno combattere per proteggerla. Ma troveremo un modo, deve comunque essere punito, non vorrei che la gente cominciasse a pensare che l'autorità della città si stia indebolendo.》
《Almeno non ci sono verificati avvistamenti di corvi all'arena.》 Sviò il discorso Zara.
《E questa è un’altra cosa che mi sorprende, ero già pronto ad affrontare un eventuale attacco ma non si è visto un singolo corvo, penso ci sia qualcosa di molto più grande in corso. Quella lettera mi preoccupa sempre di più, dobbiamo tenere gli occhi aperti.》

~

Il buio stava calando nel deserto rosso e l'odogaron era ancora lanciato alla corsa, senza nessun cenno di fermarsi e nessun fastidio nell’avere il ragazzo sul suo dorso. Erano in viaggio ormai da un paio d'ore e il mostro sembra sapesse dove andare. Prendeva i percorsi migliori ed evitava di venire a contatto con altri mostri. Mason aveva capito come stare a cavallo dell'animale senza perdere l’equilibrio e colse quel attimo di tranquillità per riprendere fiato. Per medicarsi il taglio era costretto ad aspettare, probabilmente l’odogaron si sarebbe diretto verso la prima oasi e li avrebbe avuto il tempo di riorganizzarsi e pensare ad un piano. Dopotutto aveva promesso a Zara che sarebbe tornato a prenderla, perciò doveva trovare un modo per ritornare a Roccasole. Si chiese se dall'arena avrebbero mandato qualcuno a cercarlo, prendendo in considerazione anche quella spiacevole eventualità. Almeno era armato e  abituato a vivere a stretto contatto con la natura, sopravvivere non era un problema.
Per tutto il viaggio non incontrarono alcuna creatura, ma man mano che l’oscurità aumentava, sempre più mostri sarebbero usciti approfittando del fresco portato dalla notte. La maggior parte degli animali nel deserto erano notturni, mostri compresi, ma l'odogaron non accennava a fermarsi. Mason doveva combattere contro la stanchezza per non mollare la presa, se fosse caduto sarebbe stata la fine, ma fortunatamente, in lontananza iniziarono ad apparire delle alte sagome, il terreno da sabbioso si fece roccioso e i passi dell'animale si fecero più rumorosi, non essendo più attutiti dalla sabbia. Apparvero i primi cespugli e i primi alberi, non più secchi e privi di foglie ma verdi e rigogliosi. I cactus erano più alti e spessi, segno che c'era acqua nelle vicinanze. Alla vista di quelle piante Mason si tranquillizzò. Pensò di scendere dalla groppa dell’animale ma voleva vedere fin dove si sarebbe spinto l'odogaron, magari avrebbe trovato una fonte d’acqua più facilmente. Il paesaggio si fece più simile ad un canion, pieno di rocce appuntite ed enormi strapiombi. I due passarono accanto a un enorme ramificazione di cactus, quando l'odogaron si arrestò. Mason non capì subito, stava per scendere dall’animale quando il terreno cominciò a tremare.  L'odogaron si guardò attorno, iniziando a ringhiare. Improvvisamente dalla terrà un enorme diablos nera fece la sua comparsa. Il mostro ringhiò, anche se erbivore, le femmine di diablos erano molto territoriali, disposte ad attaccare chiunque si avvicini alla loro fonte di cibo o alle nidiate.
《Maledizione!》 Imprecò Mason vedendo l’enorme stazza del mostro.
L'odogaron ringhiò contro l'animale, grande il triplo di lui.
《Dobbiamo andare via. Subito!》
Ma il mostro rimase immobile al suo posto. Mason pensò di scendere e nascondersi nelle piccole grotte tra le rocce, ma la terra tremò nuovamente. Un secondo diablos spuntò dal terreno travolgendo l'odogaro e il suo cavaliere, scagliandoli in aria. Mason perse la presa dal dorso dell'animale finendo per cadere, colpendo violentemente il suolo roccioso. Rimase a terra, sperando di passare inosservato, aspettando che la lite tra mostri cessasse. Cercò l'odogaron con lo sguardo, trovandolo poco più lontano da lui, mentre si reggeva saldamente con gli artigli sul dorso del diablos, che nel mentre agitava il capo nell’intento di scrollarselo di dosso. Mason approfittò del diversivo per rialzarsi e dirigersi verso gli alberi incontrati poco prima, ma appena fece il primo passo la caviglia cedette sotto il suo peso.
《Grandioso.》
Sentì un dolore sordo propagarsi dalla caviglia, ma era sopportabile. Sicuramente quella caduta non gli aveva fatto bene, ma si rialzò in piedi, tenendosi alla parete rocciosa. Intanto lo scontro tra l'odogaron e il diablos continuava, attirando l’attenzione di alcuni uccelli spazzini, in attesa di una possibile vittima da spolpare.
Mason camminò per quelle che sembrarono ore arrivando alla fitta foresta. Ormai il rumore dello scontro era un eco lontano. La visibilità era molto ridotta a causa dell’oscurità ma riuscì a distinguere la sagoma degli alberi che abitavano la sorprendentemente vasta oasi.
《Dove sono finito…》 Si chiese guardandosi intorno.
Poco lontano da un enorme albero caduto vide una piccola grotta che decise di usare come rifugio temporaneo. La notte passò lentamente e quando il sole dell'alba filtrò tra le foglie degli alberi l’oasi riprese vita. I piccoli roditori uscivano dalle tane e gli uccelli tropicali iniziavano a cantare le loro canzoni. Mason si svegliò con il canto dei numerosi uccelli, sollevando leggermente il morale del ragazzo, che si mise in piedi, uscendo dalla grotta. Fortunatamente il dolore alla caviglia era sparito quasi del tutto ma fece comunque attenzione a non fare movimenti troppo bruschi. La prima cosa da fare era trovare dell'acqua e seguire la vegetazione poteva essere molto utile. Infatti, a pochi metri dalla grotta, dei piccoli gigli bianchi crescevano nascosti sotto le felci. Questi particolari fiori crescono solo se il terreno è sufficientemente idratato, il che significava che c’era dell'acqua nelle vicinanze. Seguì la scia di fiori fino ad arrivare ad un enorme pozza d'acqua circondata da canneti e piccoli cespugli. Scostò le alte foglie di alcune piante, facendo scappare un gruppo di rallus mollis, che corsero saltando e cinguettando impauriti all'interno della vegetazione. Alcuni cuccioli di aptonoth si stavano abbeverando, sorvegliati dai genitori, e quando Mason si avvicinò alla pozza gli adulti lo tennero d'occhio, agitando l’enorme coda spinosa. Il ragazzo si assicurò di creare più distanza possibile tra lui e i cuccioli, facendo capire di non essere una minaccia. Si sedette sulla riva e si strappò un lembo dalla manica ormai ridotta a brandelli dopo l'ultima caduta. Si tolse la leggera armatura scoprendo il taglio, che pulì con la stoffa imbevuta d'acqua. Ebbe un po’ di sollievo quando l’acqua fresca venne a contatto con la ferita, che si fasciò subito dopo. Approfittò della quiete dell'oasi per controllare l'equipaggiamento: estrasse la spada dal fodero dando un'occhiata alla lama, notando felicemente che il filo non si era danneggiato nonostante la caduta. Stava controllando lo stato del pugnale quando un fruscio proveniente dai cespugli attirò la sua attenzione. Si girò preoccupato stringendo il pugnale: una lepre guida fece capolino dai cespugli annusando l'aria e pulendosi le orecchie. Mason tirò un sospiro di sollievo per il falso allarme, quando dal nulla una freccia trapassò il piccolo animale, uccidendolo.
《Ma che cazzo?!》 Imprecò lui preso alla sprovvista per poi indietreggiare verso gli alberi, cercando un nascondiglio.
Tre uomini in uniforme uscirono dalla vegetazione, tra i quali quello che aveva scoccato la freccia, equipaggiato con un arco a tracolla. Era il più giovane dei tre e corse verso la sua preda, visibilmente felice.
《Hai visto che tiro! Preso al primo colpo.》 Disse fiero ridendo.
《Non male.》 Gli rispose un compagno.
《Concentratevi》 disse fermamente Miles, 《potrebbe essere qui da qualche parte.》
Altri due uomini uscirono dai cespugli, unendosi al gruppo.
《Non abbiamo trovato nessuna traccia signore.》
《Dividetevi e cercate in ogni angolo.》
《Si signore!》 Dissero i quattro uomini per poi sparpagliarsi, sparendo nella vegetazione.
《Allora sono venuti a cercarmi...》 Pensò Mason per poi salire su un albero, distendendosi a pancia in giù sopra uno spesso ramo. Gli avrebbe eliminati uno alla volta, in maniera silenziosa. Estrasse il pugnale, vedendo uno degli uomini avvicinarsi. Quando fu esattamente sotto il ramo si buttò su di lui, tappandoli gli bocca con una mano, se avesse gridato sarebbe stata la fine.
《Silenzio.》 Gli sussurrò
Velocemente, recise la gola del malcapitato, facendolo tacere per sempre. Si mosse nella vegetazione verso la prossima vittima. Non l’avrebbero fregato un'altra volta. Si avvicinò nuovamente ad un altro uomo, riservandogli lo stesso trattamento del precedente. Stava per allontanarsi dal corpo quando, girandosi, vide due occhi osservarlo dall'alto di un albero,per poi incoccare una freccia e urlare:
《È qui!》 Scoccando la freccia verso Mason, che si era già messo a correre, mancandolo.
L'arciere partì all’inseguimento, seguendolo dall'alto. Mason corse il più velocemente possibile, il dolore alla caviglia si faceva più nitido ad ogni passo. Uscì dalla vegetazione ma la strada gli venne sbarrata da un uomo a cavallo, perciò Mason deviò ritornando verso la pozza, gli aptonoth guardavano la scena tenendo in vista le pesanti code. Miles attaccò Mason alle spalle, ferendolo sulla schiena. Il ragazzo estrasse la spada cercando di reggersi in piedi per bloccare il prossimo fendente in arrivo, deviandolo con la spada. Altri due uomini a cavallo stavano raggiungendo il posto quando un’ombra si mosse velocemente tra la vegetazione. Gli aptonoth, che prima erano immobili in posizione di difesa, scapparono verso gli albero, allontanandosi dalla pozza. Pochi secondi dopo l'odogaron balzò fuori dal suo nascondiglio attaccando uno dei cavalli, facendo cadere il cavaliere, per poi scuoterlo violentemente tra le fauci. Un altro dei cavalli si spaventò correndo via con il fante ancora in groppa. L’odogaron si battè con aggressività per scacciare gli intrusi dal suo territorio, graffiando e ringhiando. Una freccia colpì l'animale su di un fianco, facendolo guaire. Si girò verso la direzione da cui era arrivata. Il giovane arciere stava sopra il ramo di un albero, pronto a scoccarne un'altra, ma l'odogaron fu più veloce. Salì agilmente sull'albero e bloccò il ragazzo con una zampata per poi addentarlo, facendolo a pezzi.
Mason e Miles guardarono la scena con orrore. L'animale lasciò il corpo privo di vita del ragazzo a penzolare sull'albero, per poi dirigersi verso i due.
《Al diavolo.》 Disse Miles con rabbia, dirigendosi verso il mostro.
《Aspetta!》 Mason provò a fermarlo, ma l’uomo lo ignorò.
Impugnando saldamente la spada corse verso il mostro per vendicare i suoi compagni e cadere come uno di loro. Mason aveva le lacrime agli occhi. Non aveva mai visto così tante morti brutali in un solo giorno e ora sarebbe toccato a lui. Era troppo stanco per scappare, la caviglia era peggiorata e la schiena gli faceva male, avrebbe aspettato che il mostro fosse venuto a prendere anche la sua vita. L'odogaron lo fissò con le rosse fauci socchiuse. Si diresse verso di lui zoppicando, la freccia scagliata dal ragazzo si era spezzata, diventando un'enorme scheggia sul suo fianco che gli provocava fastidio. L'animale avvicinò il muso al ragazzo, come se l’avesse riconosciuto. Il cuore di Mason gli martellava nel petto.
《Avanti fallo.》 Sussurrò al mostro, non voleva più aspettare.
L'odogaron ringhiò per poi ruggire in faccia al ragazzo, ma poi si girò. Qualcosa non andava, lo sentiva. Un battito d'ali sempre più forte mosse le cime degli alberi, le foglie cominciarono a cadere creando una breve pioggia verde. I due alzarono lo sguardo, vedendo un rathalos fare il suo ingresso dagli alberi. La viverna non fu felice di vedere l'odogaron nel suo territorio. Rimase in volo per poi ruggire all’avversario, che ricambiò. Mason non sapeva cosa fare, non aveva mai visto un rathalos così da vicino. Cercò di indietreggiare lentamente verso la vegetazione tenendo l'attenzione su i due mostri. La pancia del rathalos iniziò a colorarsi di rosso e Mason capì che poteva significare solo una cosa, fuoco. La viverna sputò una palla di fuoco contro l'odogaron come segno di avvertimento, ma il mostro era pronto ad attaccare. L'odogaron estrasse gli artigli superiori per poi lanciarsi contro il rathalos, salendo sulla sua groppa. La viverna atterrò scrollandosi di dosso l'intruso e afferrandolo con gli artigli, scagliandolo lontano dalla pozza, oltre la vegetazione. Non c’era più traccia dell'odogaron e il rathalos, soddisfatto, lasciò il luogo dello scontro spiccando il volo, guardò Mason per qualche secondo per poi dirigersi oltre le fronde degli alberi, sparendo nel cielo, lasciando il ragazzo pietrificato.







[IN REVISIONE] Legami di ghiaccio e fuoco - A Monster Hunter TaleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora