4. Mc?

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Rientrata nell'appartamento trovai Stella che dormiva sul divano con la testa appoggiata sulle gambe di quel bel ragazzo che doveva essere il suo tipo, che invece guardava la tv e con una mano le accarezzava i capelli. Cercai di fare più silenzio che potevo, mentre mettevo la giacca sull'attaccapanni e mi dirigevo a passo felpato verso il divano, dove il ragazzo mi stava guardando e sorrideva della mia buffa goffaggine.

<< Comunque piacere, sono Dylan, il ragazzo di Stella, se non si fosse notato >> disse mentre la guardava sorridendo, si vedeva che era cotto di lei, aveva i capelli di un biondo ramato, gli occhi azzurri e le lentiggini che gli decoravano la pelle chiara del viso. Allungai la mano verso la sua, sorridendo << Demi>> dissi sussurrando per non svegliare la bella addormentata. Dylan sussurrando aggiunse << Scusami se oggi non mi sono presentato, è stata una giornata davvero pesante e avevo solo voglia di stare con lei>> disse facendo riferimento alla litigata con Stella di quella mattina, presumo, mentre accarezzava ancora i suoi capelli, cavolo, vorrei qualcuno che mi guardasse come il ragazzo, che sembrava tutto tranne che dolce, guarda la mia coinquilina. 'Tranquillo' dissi con il labiale. << Penso che dormirò qui, se non ti dispiace, non mi va di svegliarla, sembra così tranquilla quando dorme. Inoltre, se me lo permette, domani mattina farò i pancake per colazione>> disse ridendo, io alzai le spalle in segno di consenso, mi girai e mi diressi verso la stanza.

Non mi sembrava quasi vero, la prima notte in questa stanza. Cercavo di assimilare gli odori, che sapevano di legno, per via del parquet chiaro e di casa, per via dei miei vestiti sparsi in quella camera. Domani li avrei sistemati per bene, ormai era tardi e non vedevo l'ora di farmi una bella dormita.

A svegliarmi erano stati i suoni delle risate che ancora non riuscivo a riconoscere e l'odore indistinguibile dei pancake. Me li faceva sempre la mamma, domenica per colazione. Mio fratello e io li adoravamo, avevamo imparato a farli a 7 anni, spesso li preparavamo insieme.

Tutta assonnata mi alzai, indossavo una tuta grigia e una felpa col cappuccio dello stesso colore. Mi misi davanti allo specchio e mi feci una treccia veloce, la fame mi stava mangiando da dentro. Che ore saranno? Presi il telefono dal comodino e lo accesi. Cavolo! Sono già le 10, ho dormito davvero tanto. Uscì dalla stanza e vidi Stella che addentava un pancake che perdeva nutella da tutte le parti, Dylan con un grembiule da cucina con su scritto 'cuoco migliore dell'anno', che si muoveva davanti ai fornelli come se conoscesse tutti i trucchetti di cucina e infine c'era Kristian, con il suo giubbotto in pelle e una spremuta d'arancia in mano, mi stampò un sorriso appena mi vide. Io ricambiai e con voce ancora assonnata diedi un buongiorno generale, mentre mi dirigevo in bagno. 'Alla buon'ora' avevo sentito urlare da Stella fra le risate. Era così solare dietro quel suo aspetto da ragazzaccio.

In bagno mi guardai allo specchio e sussurrai 'inizia una nuova vita' a me stessa. Mi lavai sotto la doccia, legando i capelli in uno chignon in modo che non si bagnassero, poi lavai i denti, mi pettinai i capelli che raccolsi nuovamente in una treccia che mi scendeva lungo la schiena e mi misi un filo di trucco: giusto la matita, il mascara e un lucido trasparente. Erano ormai le 10:30 quando stavo uscendo dal bagno.

Dylan << Buongiorno, come promesso ho preparato i pancake, ecco a te>> disse mentre mi porgeva un piatto con tutti i pancake in fila uno sull'altro. Ne presi due e li misi nel mio piatto. Così mi sedetti al tavolo con Stella e Kristian, e subito dopo ci raggiunse anche Dylan. Stella mi porse la Nutella e la marmellata, ma presi la Nutella e sorrisi imbarazzata. << Non mi piace la marmellata >> aggiunsi tranquilla. Stella mi guardò con occhi di comprensione e rivolse uno sguardo a Dylan << qui dentro la mangia solo lui>> e rise di gusto mentre prendeva in giro scherzando il suo ragazzo che la guardava cercando di trattenere la risata.

Dopo colazione mi dileguai nella mia stanza per continuare il lavoro iniziato ieri, mentre gli altri si erano accomodati sul divano a guardare qualche serie tv. Erano ormai le 13:15 quando sentì bussare alla porta, ero immersa nel sistemare quella camera che non avevo visto l'ora. <<Avanti>> dissi in tono deciso, si aprì la porta ed era Stella, che con un sorriso smagliante disse <<noi andiamo a prendere qualcosa al mc, vieni con noi o preferisci rimanere a casa e ti portiamo da mangiare? Tanto mangiamo a casa anche noi>> ci pensai un attimo, ma non avevo davvero voglia di uscire, volevo finire di sistemare e riposarmi. <<Credo che rimarrò qui a finire di sistemare, tolto il dente, tolto il dolore>> dissi sorridendo. Mi guardò con aria maliziosa e aggiunse <<bene, allora rimarrà Kristian a darti una mano ad appendere quelli>> disse indicando con l'indice i quadri che avevo disposto sul letto, pronti per essere appesi.
Sorrisi e diventai subito rossa, avevo capito le sue intenzioni, ma non mi andava di iniziare una relazione appena arrivata qui, così risposi << d'accordo, se é per appendere i quadri>>, puntualizzai.

Dopo 10 minuti Stella e Dylan stavano uscendo di casa, sarebbero tornati entro venti minuti, se non ci fosse stata tanta gente.
Kristian arrivò alle mie spalle e quasi sussultai per lo spavento, era appoggiato alla porta della mia camera con un martello e un sacchettino di chiodi in mano. << Allora? Cominciamo?>>

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