6. K&S

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<< Michael! Come stai?>> rispose Kristian alzandosi e abbracciando il suo amico. << Kristian, una favola! Lavoro, studio quando posso, vado alle feste, che potrei desiderare ancora?>> in quel momento ero trasparente, non ero fra loro, chiacchieravano del più e del meno e ogni tanto Kristian mi lanciava delle occhiate. << comunque lei è Demi, una mia amica>> disse quando aveva finito il discorso, mentre entrambi mi guardavano <<lui è Michael>> disse indicandomi l'amico. Ci stringemmo la mano e lui sussurrò <<Piacere mio>>.

Prese le ordinazioni e poi si dileguò. Kristian mi guardò e iniziò a parlare, quasi a modi di spiegazione <<Quando ho conosciuto Michael era un po' più piccolo, era innamorato di mio sorella prima.. prima che lei..>> si era fermato, aveva sospeso la frase e io ero lì che aspettavo, era morta? che cosa avrei dovuto dire? Sgranai gli occhi probabilmente in preda al panico e alla curiosità finché lui probabilmente se ne accorse e aggiunse << ehi no, non è morta, è semplicemente andata a vivere in America con mio padre, si chiama Anastasia, sta benissimo, ha quasi 18 anni e studia li, la sento quasi ogni giorno, ma non parlo più con mio padre, per cui la vedo solo quanto torna a Roma da mia madre. Michael dopo che lei se ne é andata si é voluto trasferite qui a Milano e ogni tanto vengo qui a trovarlo, mi fa sentire un po' a casa>>sorrise, e mentre parlava della sorella sembrava quasi innamorato di lei.
<<Scusa, non lo sapevo>> risposi abbassando lo sguardo. <<Non avresti potuto saperlo, stai tranquilla, non è grave, è solo che a volte mi manca>> disse alzandomi il mento con l'indice. Ci sorridemmo e in quel momento arrivò il nostro pranzo. Mangiammo tranquillamente, senza parlare troppo.

<< Ascolta, ti va se andiamo a fare una passeggiata? Fra un po' possiamo rientrare a casa e ti lascerò tranquilla>> sorrisi e annuì.
<<Stavolta pago io però, non ti permetterò di pagare nuovamente>> lui mi guardò con aria di sfida, si avvicinò e mi sussurrò <<Non se ne parla proprio>> allontanandosi e prendendo il portafoglio dal gubbino in pelle, chiamò subito Michael per il conto.

Stavamo passeggiando in centro, la gente intorno a noi probabilmente non si accorgeva nemmeno della nostra presenza, mentre io non ero abituata a tanta persone. Prima venivo in un piccolo paesino del centro Italia e non c'era mai nessuno in giro, tranne i vecchietti seduti sulle sedie in legno fuori dalla porta che spiavano e si accorgevano di tutto e i bambini che giocavano a palla.

<< Posso farti una domanda?>> disse fermandosi un attimo e guardandomi negli occhi. <<Certo, chiedi pure>> dissi rispondendo, quasi incuriosita. << Ho visto una foto sul tuo profilo Instagram, con Stephen, insomma, come lo conosci?>> lo guardai dritto negli occhi e scoppiai a ridere. <<Stephen mio fratello? che ci facevi sul mio profilo?>> mi guardò e sgranò gli occhi. <<Tuo fratello?! Scherzi? Ho conosciuto tuo fratello quando avevo 6 anni, quando poi a 12 anni mi sono trasferito a Roma con mia madre ci ho perso i contatti! Ci siamo risentiti recentemente su Instagram>> disse ignorando la mia ultima domanda. 'Quanto è piccolo il mondo' aggiunse la mia vocina con sguardo provocatorio.

Quando rientrai a casa decisi di chiamare Stephen.

<<Ehy principessa>> rispose con il suo solito tono dolce. <<Stephen! Quanto mi mancava la tua voce! Ti ho chiamato perché volevo raccontarti cosa mi è successo oggi>> dall'altra parte c'era silenzio, aspettava che gli racontassi quello che era successo, ma prima aggiunse <<Dopo devo parlarti anch'io di una cosa>>. Questo mi aveva incuriosita, ma toccava prima a me parlare.

<< Ho conosciuto un ragazzo>> sapevo che questo l'avrebbe spaventato, rimase in silenzio e io continuai <<è un bravo ragazzo, ha studiato fotografia, è carino ed é solo un amico. Ha detto di conoscerti, si chiama Kristian, con la 'K', tu ricordi qualcosa?>> ci fu un attimo di silenzio, come se stesse riflettendo, poi rispose.

<<Oh mio dio! Kristian! Abitava dopo il parchetto, me lo ricordo bene, siamo stati amici, molto amici finche lui non si è trasferito a... a Roma con sua madre!Ci siamo sentiti un paio di settimane fa, per ricordare un po' i vecchi tempo>> disse, quasi euforicamente e con voce che emanava nostalgia del tempo passato.

<< E' un bravo ragazzo>> ripetei <<ora tocca a te!>> ci fu un attimo di silenzio, poi cominciò.
<< Ero in centro con Marco il mese scorso,e... ho conosciuto una ragazza, sinceramente mi piace, ma è una tua amica, quindi volevo parlarne prima con te, si tratta di Caterina, non te ne ho parlato prima perché volevo che questa cosa fosse seria..>>

Conoscevo Caterina da quando era piccola, aveva i capelli mori, tendenti al biondo, aveva anche qualche capello bianco per via della carenza di vitamine che però nascondeva facendosi le colorazioni, occhi castani chiari, bassina, pelle morbida e si era sviluppata decisamente bene, i fianchi larghi e la vita stretta, un seno prosperoso, aveva sempre attirato attenzione su se stessa ma ignorava tutti, aveva un carattere molto forte ed era molto selettiva sui ragazzi che frequentava. Questo mi faceva capire che se frequentava mio fratello, evidentemente gli piaceva davvero, ma come negarlo, mio fratello ero alto, capelli neri, occhi scuri, muscoloso, aveva l'aspetto del cattivo ragazzo ma infondo era davvero dolce.

<< Ci sei?>> sussurrò <<ascolta, se questa situazione non ti piace, vedrò di chiudere, non mi va di litigare con te, però vorrei dirti che ci tengo.. insomma, mi piace davvero>> ascoltai. Sembra innamorato, ma potevo accettarlo? Certo che potevo, ero gelosa ma non poteva rimanere solo per sempre, poi la conoscevo, sapevo che era una brava ragazza. Forse avrei dovuto chiamarla, risentirla. 'Non impicciarti, cretina!'

<<Ascolta Stephen, la vita è tua, posso dirti se mi piace o meno, beh, mi piace, è sempre stata una brava ragazza, ma la decisione deve essere tua>> questa conversazione non me l'aspettavo.

<<D'accordo principessa, io ora vado, tu fai la brava, e salutami Kristian, verrò a trovarti presto>> ricambiai il saluto e spensi il telefono.

Ero stata fuori tutto il giorno e non avevo proprio visto Stella, che invece era stata da Dylan e adesso se ne stava sul divano a guardarsi una serie Netflix.

<<Come va tra te e Kristian? Lo vedo molto preso>> a che cosa si riferiva? Aveva parlato forse con lui? Eravamo amici, non c'era nient'altro, perché si faceva queste idee?

<<Non c'è niente fra di noi, siamo amici, non farti strane idee>> dissi quasi mettendomi sulla difensiva, non mi andava che pensasse che ci potesse essere altro, ma ero sempre stata molto selettiva, come Caterina, e Kristian era un mio amico.

Rimanemmo in silenzio, non rispose, forse le avevo risposto in tono aggressivo? Non era mio solito. Si era fatta ormai sera.

<<Io mi preparo un toast, tu ne vuoi uno?>> annuì, avevo una fame da lupi.

Quella sera mi addormentai presto, appena dopo aver cenato in tranquillità con Stella che mi aveva raccontato della sua giornata con Dylan e io le avevo raccontato l'incontro con Lydia, come se avessi incontrato una stella del cinema e Stella rise, raccontandomi che l'aveva vista qualche volta insieme a Kristian ma non avevano mai parlato.

Quando mi misi a letto iniziai a pensare che ci fosse qualcosa fra Kristian e Lydia, che sembravano così complici.

Mi svegliai ed erano le 9 meno un quarto, decisi di alzarmi e sbrigare qualche commissione, quando allungai la mano sul comodino per prendere il telefono, trovai un paio di messaggi nei direct di Instagram. Era Kristian.

<<Ricordati che stasera c'è la festa di Lydia, passo verso le 9>>

Subito dopo c'era un altro messaggio da parte sua.

<<Non ho ancora il tuo numero, dobbiamo provvedere>>

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