La rossa e la mora

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<<Eccoci arrivati. Casa dolce casa!>> esclama Scott
<<È davvero molto bella.>> rispondo dando un'occhiata esternamente alla casa; lui annuisce e mi intima di entrare. Ad accoglierci a braccia aperte troviamo colei che credo sia la mamma di Scott.
<<Ciao tesoro! Lei chi è?>> chiede la donna con un sorriso smagliante a trentadue denti, subito dopo aver salutato il figlio con un bacio sulla guancia.
Quel suo sorriso...
Mi ricorda molto quello della mia di madre, Grace...
<<Lei é Arianna. Arianna, ti presento mia madre: Melissa McCall.>> mi avvicino alla donna e le stringo la mano <<Molto piacere, signora McCall.>>
<<Tu non sei di queste parti, non è vero?>> mi chiede Melissa, capendo che ero nuova del posto <<A dire la veritá...lei mamma è una di noi.>> le sussurra Scott.
Melissa alza lo sguardo verso suo figlio e sgrana gli occhi << Ok, raccontatemi tutto.>>
Così, ci sediamo sul divano in soggiorno e Scott inizia a raccontarle la mia storia.
O perlomeno, quello che io gli ho raccontato.

Una volta terminata la storia...
<<Ok, dunque hai dei poteri?>> mi chiede Melissa
<<Esattamente: telecinesi e lettura della mente. Sono una telepate.>> rispondo
<<Va bene. Ora però si è fatto tardi ed é meglio andare a dormire; dopotutto sarai esausta dopo Stiles e Scott, credimi...sono stressanti!>> dice rivolgendo a me e Scott uno smagliante sorriso. Io annuisco e lei suggerisce al figlio di accompagnarmi di sopra; annuendo, Scott mi guida al piano superiore.
Una volta mostratomi un po' la casa, arriviamo davanti alla porta di camera sua, la apre ed entriamo <<Starai qui stanotte. Dormirai sul letto ed io andrò sul divano giù di sotto, ok?>>
<<Ok.>> rispondo io
Lui mi sorride e si dirige verso la porta per uscire; ma prima di uscire, Scott mi guarda
<<Domani mattina provvederemo anche ai tuoi vestiti. Non puoi certo andare in giro in divisa scolastica.>>
Io abbasso lo sguardo sui miei vestiti e poi annuisco.

'In effetti ha ragione: non posso di certo andare in giro con addosso la divisa dell'Umbrella Academy!'

<<Non ci hai detto nulla a proposito di questa divisa. É di una scuola, giusto?>> mi chiede alquanto incuriosito
<<Scott, adesso vorrei dormire. É stata una giornata molto lunga. Ne riparliamo un'altra volta, ok?>> dico sviando la domanda
<<Sì, certo. Scusami. Ehm...se vuoi puoi prendere temporaneamente una delle mie maglie. Giusto per stare comoda.>> mi dice
<<D'accordo.>> rispondo poco prima di dirgli la classica frase che si dice prima di andare a dormire: 'Buona Notte'.
Una volta da sola, mi cambio e mi infilo nel letto. Sono proprio esausta. Mi addormento nel giro di poco tempo.

Il mattino seguente...
Una sveglia accanto a me suona.
In questo momento la vorrei frantumare in mille pezzi, come faccio con quasi tutte le mie sveglie; ma non essendo mia non posso. Mi alzo a malavoglia e mi reco giù di sotto.
Sento un buon profumino: pancake?
Una volta in cucina, trovo Scott che tenta di non farli appiccicare alla padella e ammetto che da quella scena, mi scappa un leggero sorriso
<<Hai messo il burro?>> chiedo ridendo leggermente
lui volta di scatto <<Cosa?>> mi chiede confuso
<<Il burro. Per non far attaccare l'impasto alla padella.>> spiego sorridendo.
Lui scoppia a ridere e la sua risata contagia anche me <<Non li avevo mai fatti prima d'ora. Pensavo che non fossero tanto difficili da fare...>> mi confessa scioccamente.
Io gli faccio un leggero sorriso e una voce alle mie spalle ci interrompe dicendo: <<Scott, dovevi aspettare che arrivassi. A sapere che avevi un disperato bisogno della mia supervisione, sarei arrivato molto prima!>>
È Stiles col suo solito sarcasmo.
<<Buongiorno anche a te.>> dico alzando le sopracciglia e fissando intensamente il tavolo. Lui mi sorride e va a dare una mano a Scott, prima che mandi a fuoco l'intera cucina!
<<Alcuni sono riusciti. Avanti, mangiamo!>> esclama Stiles.
Annuiamo e cominciamo a mangiare...erano brutti da vedere ma buoni da mangiare!

Due facce della stessa medagliaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora