Iniziammo a baciarci appassionatamente, buttandoci nel letto subito dopo.
Cavolo era da tanto che aspettavo questo momento ma ogni volta qualcosa andava nel verso sbagliato.
Ormai eravamo mezzi spogliati, lui mi sfiorava la pelle io toccavo la sua schiena e stava diventando tutto sempre più bello.
Mi tolse l'ultimo capo di dosso e fece la sua mossa.
Le nostre labbra si sfioravano e tutto diventava sempre più offuscato.
Era bellissimo cazzo.
Lui, io, noi li finalmente che spazzavano via le nostre paure e i pregiudizi....solo noi e noi soltanto.
Nessuno poteva fermarci, nessuno poteva dire niente di sbagliato o lamentarsi. Tanto in quel momento non ce ne sarebbe importato.

Fu una notte importante, era come se avessimo passato quella barriera che ci teneva in qualche modo ancora separati, o almeno questo valeva per me.
Ero esausta, era giorni che non dormivo molto e avevo veramente bisogno di riposarmi, mio padre sarebbe tornato per pranzo e io mi sarei messa a dormire tranquilla.
Tutti se ne andarono, ma trovai Maya sul balcone, era li ad aspettarmi.
Non ve l'ho ancora detto ma io e lei avevamo una sorta di sesto senso, sapevamo quando l'una aveva bisogno dell'altra e lei aveva capito che era uno di quei momenti.
Ci mettevano sul balcone e parlavamo, parlavamo e parlavamo.
Mi sedetti vicino a lei e ci guardammo scoppiando in una grossa risata.

"É successo vero....sono contenta, era ora. Sinceramente non ti ho mai vista aspettare tanto per il sesso. Non ti riconoscievo più"

"Si sensitiva, é capitato ieri...ed é stato bellissimo. E comunque lo so mi stavo davvero stupendo di me stessa, ma questa volta é stato diverso"

"Ti vedo più felice comunque, si vede..." mi disse con un sorriso tenero e con voce di conforto.
Era bello sentire queste parole uscire dalla bocca di qualcun altro. Beh si stavo per iniziarlo a pensare anche io ma detto da lei voleva dire che era vero. Stavo migliorando. Anche perché il medico mi ha sempre detto che potrei benissimo ricaderci, ne soffro, come mio nonno, quindi sono felice di sapere che davvero non sembro più depressa.
"Grazie....ti voglio bene"
"Anche io....e comunque ieri sono riuscita a ricavare un appuntamento da Jordan!!!" disse tutta eccitata.
"Oddio davvero, adoro non ci credo...non pensavo ti piacesse così tanto"
"Già" esclamò facendo spallucce.
Ero molto felice per lei, in qualche modo finiva sempre in relazioni tossiche ma questa sembrava la volta buona, non lo conoscevo così a fondo e non pensavo neanche le piacesse così tanto, ma sembrava una brava persona e devo dire che é un gran bel ragazzo.
Ieri mi sembrava che Leila fosse davvero felice con quella certa Sam, sicuro c'è qualcosa in più, ma lei sembra odiarmi. Non so sinceramente cosa ho fatto ma forse siamo solo partite col piede sbagliato.

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Nei giorni successivi non sucedette niente di importante o particolare significativo a parte che devo fare dei corsi di recupero per scienze e che Maya é entrata nelle cheerleader.
La gente andava avanti e iniziai a legare sempre di più con Jacob ed iniziammo ad avere un bellissimo rapporto.
Il ristorante andava avanti e anche con la sua famiglia iniziammo a fare cene insieme. Diciamo che fu tutto grazie a me e lui che mio padre trovò un grande amico, Fred.
E diciamo che si trovavano spesso e volentieri d'accordo, soprattutto sul basket.
La madre di Jacob, Sarah, era una donna molto gentile, si forse un pó invadente, ma molto garbata. Aveva gli stessi capelli biondo cenere, ma gli occhi li aveva presi dal padre.
Il carattere era una cosa tutta sua.
Diciamo che come tutti gli adolescenti quando arrivano a casa scatta come un radar che non fa dire parolacce o rilevare segreti che i genitori non dovrebbero sapere.
La madre era una pasticciera e aveva un bar davvero buono.
Ci andavo sempre prima di scuola e mi offriva le ciambelle.
Jacob amava la musica, infatti aveva una piccola band. Però non puntava tanto alla fama, gli piaceva fare musica, scriveva canzoni e suonava. Basta.
Si in effetti col passare del tempo avevamo sempre più cose in comune. Diciamo che non mi ha mai fatto schifo l'idea di andare nella grande Los Angeles e tentare il destino. Per fortuna eravamo vicini.
Jacob non andava più a scuola, aveva 21 anni, quasi 22 a luglio.
Infatti gli serviva un lavoro e stava cercando un piccolo posto dove sistemarsi.
Non sapeva cosa avrebbe fatto, ma a chi dargli torto, mi trovavo nella sua stessa situazione. Ok si avevo ancora 17 anni ma poi tra neanche un anno avrei dovuto decidere se andare al college, lavorare o trasferirmi.
Se iniziavo a pensarci mi veniva un'ansia assurda perché mi rendevo conto di sprecare veramente tempo certe volte, e potrei usarlo facendo cose utili.
Ho sempre voluto saper già cosa fare sin da piccola, tipo quei bambini prodigio che hanno già la strada asfaltata. Ma no, sono sempre più confusa e le sole cose che mi piacciono sono cose artistiche come cantante, attrice o che ne so doppiatrice.
Tutte cose scontate ma difficili da ottenere.
E sicuramente se ne parli con qualcuno non ti incoraggia molto, ti ripete solo quanto é difficile farcela e che solo pochi ci riescono.
E intanto sono qui a non fare niente ovviamente.

Eravamo nel pieno della primavera, ma qua le stagioni si percepivano davvero poco, alla fine la temperatura era sempre quella e qualche volta gli alberi davano segno di vita.
La città era sempre soleggiata, allegra, come quando vai in vacanza, ecco.
Quando parti in estate senti proprio quell'atmosfera da mare, e per fortuna ci vivevo tutti i giorni, anche se stando  li ovviamente non la si sentiva come un turista.
Comunque la gente sembrava sempre felice e spensierata, pochi giorni ho visto questa città grigia, e davvero raramente pioveva.
Poi per quanto fosse abbastanza grande si girava sempre a piedi o in skate, come me e i miei amici, anche se molti prediligevano la bici.
Maya aveva iniziato a uscire con Jordan che anche lui aveva circa 19/20 anni.
Erano bellissimi insieme.
Proprio la solita coppia delle superiori che stanno insieme fanno figli, ma che poi finiscono per divorziare. Ok si é un pó deprimente la fine ma d'altronde é così. Tanto adesso non era importante.
Ci stavamo godendo la vita e tra qualche mese l'estate e le vacanze avrebbero dato i loro frutti.

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