Siamo a febbraio e per quanto qui di solito faccia caldo é più fresco del solito.
Devo andare a casa a cambiarmi, devo passare al ristorante e poi, con Maya, vado al compleanno di un mio amico.
Mi misi un semplice vestito nero attillato, con delle converse argento e una giacca di jeans corta grigia.
Dopo essermi truccata e pettinata usci di casa e andai da mio padre.
Il ristorante era letteralmente  due passi da dove abitavamo, aprivo la porta e di fianco c'era il grande portone verde che portava alla sala.
Era un posto amato da tutti perché aveva una bella atmosfera, era luminoso e c'era sempre buona musica che rendeva il locale gradevole, e poi mio padre era sempre in prima fila pronto a far ridere i clienti.
Sapevo che da diversi giorni eravamo alla ricerca di un cameriere, perché quello vecchio si era dovuto trasferire e aveva lasciato il lavoro.
Quando entrai non era ancora pienissimo perché aveva appena aperto e c'erano alcuni cuochi che stavano finendo di mangiare.

"Hey tesoro, sei arrivata! Finalmente, oggi mi aspetta tanto lavoro, ci sono mille prenotazioni e devo inviare i documenti; li hai portati vero?"

"Si si papà, eccoli. Devo scappare, vado da Maya e ci incamminiamo alla festa. É da Derek comunque. Quindi nel caso poi torno a piedi, é vicino"

"Va bene, divertiti...e fai attenzione"

"Sii Papà" dissi con voce scocciata. Era la solita frase che ti dicono sempre i genitori. Hanno paura di tutto, sono terrorizzati dall'idea di lasciarci. Eppure sono sempre stata una ragazza autonoma, affidabile e intelligente. Anche se penso di aver deluso mio padre più di una volta. Comunque era davvero il migliore. É stata dura dopo la morte della mamma, forse più per lui che per me. Ha dovuto dividersi, occuparsi di me, dei soldi, del lavoro. Io crescevo e lui ogni giorno si spaccava la schiena cercando di farmi avere sempre tutto quello di cui avevo bisogno.
Ora per fortuna sono più grande e riesco ad organizzarmi in modo da non chiedere aiuto sempre a lui.
Uscii di fretta e vidi con la coda dell'occhio un ragazzo, tutto scompigliato, sudato e di fretta, con in mano la giacca mentre cercava di legarsi il grembiule nero. Forse era il nuovo cameriere, che ovviamente era arrivato in ritardo il primo giorno. Stupendo. Pensai sorridendo.

Io e Maya arrivammo alla casa di Derek che ci accolse calorosamente, ormai già brillo e felice. Già faceva lo stupido di suo, figuriamoci ubriaco. Comunque era un buon amico, lo avevamo conosciuto il primo giorno delle medie e siamo rimasti amici fino ad ora. Era un ragazzo muscoloso, sempre pronto a fare sport, il contrario di me ovviamente. Era di media statura, con i capelli scuri, quasi neri e gli occhi chiari. Aveva sempre milioni di ragazze attorno perché con la sua simpatia le rimorchiava e poi puntualmente diventavano le sue fidanzate per una settimana.
Il suo migliore amico era Lucas. Era alto, abbastanza magro e proveniva dal Kenya. L'ho sempre trovato bellissimo, con quei grandi occhi neri scavati e le treccie fino al collo attaccate alla testa. Aveva proprio un bello stile, e penso fosse uno dei ragazzi più gentili che avessi mai incontrato. Non ho mai capito se abbiamo avuto qualcosa noi due. Ci sono stati momenti in cui sarebbe successo qualcosa se non ci avessero sempre interrotto. Comunque il massimo che abbiamo fatto é stato un bacio a quei stupidi obbligo e verità.
Mi piace molto come ragazzo e ci starei insieme ma non so, non l'ho mai immaginato come una cosa seria, se non li avrei già chiesto di uscire probabilmente.
Sembro timida ma in realtà sono una ragazza abbastanza schietta e onesta, non mi piace stare al centro dell'attenzione, preferisco stare sulle mie, ma se devo dire qualcosa mi faccio sicuramente sentire.
Entrammo e vedemmo subito tutti i ragazzi della Saint Monica High School. Tutti i giovani della città andavano li, oppure a volte ne trovavi alcuni che frequentavano un scuola privata, la Pacific High School, ma li riconoscevi. Erano i soliti fighetti, figli di papà, con borse e macchine di grandi marchi. Lo so sono pregiudizi ma é così. Ah be, ovviamente, da molti di loro noi eravamo visti quasi come dei selvaggi, come se andassimo a scuola in un prigione e negli intervalli facessero a botte dove si finiva accoltellati.
Ma alla fine si andava avanti così, e sinceramente era bellissimo quando nelle partite o nelle gare studentesche dovevamo scontrarci con loro. Ok si forse un po' di rivalità c'era, ma era divertente.
Arrivammo alla piscina e ci trovammo un posto vicino a Leila.
Era l'altra nostra migliore amica.
Era davvero una bella ragazza, aveva gli occhi grigi e i capelli lilla in questo momento. Li cambiava spesso ma secondo me di questo colore gli donavano molto.
Tra tutti i miei amici solo io ero riuscita a nascere con i capelli castani e gli occhi marroni. Ovviamente anche alta 1.72 e ritrovarmi con amiche sempre più basse. Ma ormai ci avevo fatto l'abitudine. In oltre questo stava diventando proprio un anno di svolta, sto imparando ad aprirmi di più e sto trovando il mio carattere e il mio stile. Lo so sembrano sciocchezze ma mi fanno stare meglio. Finalmente grazie al consenso di mio padre mi ero fatta dei piercing all'orecchio e mi ero tinta la parte sotto dei capelli di biondo. Si si, proprio come la madre di Draco in Harry Potter, so che ci avete pensato. Pensare che io manco lo avevo visto fino a poco tempo fa.
Purtroppo qui non esiste un giovane biondo che viene a salvarti da tu sai chi, ma forse é meglio, perché se esistessero tutti quei ragazzi di cui ci siamo innamorati della tv, il mondo sono sicura diventerebbe come un hunger games.

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