«ciao, Jiminie,» ti saluto, poggiando un girasole accanto ai tanti fiori presenti, «buon compleanno.» sussurro poi, sfiorando con un dito il tuo viso sorridente ritratto sulla foto, attraverso il vetro freddo della cornice, come ogni giorno da un anno ormai.
questo autunno è più freddo e secco rispetto agli altri anni, immagino che se fossi stato qui con me avresti avuto la faccia quasi completamente coperta da una delle tue enormi sciarpe e il naso rosso. sono sicuro che avresti messo le tue mani nelle tasche del mio cappotto, insieme alle mie, perché "hyung, hai le mani così calde!", e poi avresti finito per accoccolarti a me, facendoti abbracciare. sorrido al pensiero.
mi viene difficile realizzare che sia passato più di un anno dall'ultima volta che ho sentito la tua voce, dall'ultima canzone che mi hai cantato, dal primo e ultimo "ti amo" che mi hai detto.
non sai quanto mi fa male pensare di non aver avuto il tempo di ricambiarlo. quanto avrei voluto dirti che ti amavo, che ti amo. quanto avrei voluto dirti che grazie a te ho imparato ad amare anche me stesso.
avrei voluto e dovuto ringraziarti altre mille volte per avermi fatto conoscere la parte migliore di me stesso, che prima mi tenevo nascosta e nascondevo al resto del mondo, ma che tu hai trovato senza problemi.
maledetto tempo, che in quell'ultimo secondo sembrava aver accelerato la sua andata. maledetto tempo, che anche se ci fossero state le cure medicinali, le quali hai rifiutato categoricamente, sarebbe stato lo stesso troppo poco.oggi avresti compiuto venticinque anni. ricordo che non volevi mai festeggiare il tuo compleanno, nonostante la gioia palpabile che ti portava quel giorno: tu non vedevi l'ora di crescere.
ricordo l'emozione che provavi la sera prima, qualche minuto prima della mezzanotte; ricordo che, una volta scattato il nuovo giorno, nessuno poteva fermarti: volevi che il tuo giorno fosse pieno di emozioni, volevi creare tanti nuovi bei ricordi. volevi uscire, andare al cinema, andare al mare, giustificandoti sempre con uno scherzoso "è il mio compleanno, oggi mi è concesso tutto".
quanto mi manca accontentarti, per ricevere in cambio un tuo sorriso radioso.sai? contro le mie aspettative - e anche contro le tue, lo so -, sono riuscito a mantenere la mia promessa.
o, almeno, sono riuscito ad essere felice. perché a dimenticarti non ci riuscirò mai.
non ho più pianto per te, ma non ho mai smesso di pensarti.
ho incontrato delle nuove persone, credo proprio che ti sarebbero piaciute; loro mi hanno aiutato a mantenere la mia promessa. mi hanno riportato l'allegria che la malattia mi ha privato portandoti via da me. adesso, stando con loro, riesco a sentire che ci sei anche tu, riesco a sentire che sei ancora con me.spero tu stia bene, ovunque tu sia. spero che, anche lì, tu abbia in volto quel sorriso che mi ha fatto innamorare, spero che la tua voce possa cantare le dolci melodie che mi facevano venire i brividi. spero che tu possa ancora guardare le stelle, spero possiate di nuovo innamorarvi l'uno delle altre reciprocamente.
spero di poterti rivedere, in futuro. ma dovrò aspettare, il mio posto è ancora qui. ma non ti farò uscire mai dai miei ricordi.«buon compleanno, Jiminie. ti amo.» sussurro di nuovo mentre mi rimetto in piedi, concludendo il monologo silenzioso che ho fatto con te. sorrido alla tua foto, prima di raggiungere il gruppo di ragazzi che mi aspetta all'entrata.
//dopo quasi due anni mi sono resa conto che far finire questa storia così non mi andava, perciò eccomi con il vero ultimo "capitolo". :)
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7 minutes // yoonmin
Fanfictionsi dice che, una volta morti, il cervello resti in vita e in funzione per sette minuti, e che, in questo breve arco di tempo, proietti i ricordi della vita ormai portata al termine.