Arriviamo al ristorante. Dave ha prenotato in un ristorante italiano in centro chiamato 'Al duca', da fuori si presenta molto bene: caldo, rustico e accogliente.
Entriamo ed è ancora meglio, bottiglie di vino sono poggiate su ripiani, divisi per tipo da piante grasse, le pareti si alternano, alcune sono tinteggiate di rosso, tendente all'arancione e altre sono caratterizzata dal legno. Al soffitto sono appesi dei lampadari rotondi con luce calda, l'atmosfera è perfetta.Un cameriere sulla cinquantina,ci accompagna al nostro tavolo vicino alla vetrata.
Mi siedo vicino alla grande lastra di vetro, difronte ho la mamma e David, accanto Nathan.
Poso il mio giubbotto di pelle rosso sulla sedia e mi siedo anche io.
La mamma ha insistito, secondo il meteo le temperature si abbasseranno durante la sera.
Prendo un menù dal centro del tavolo e inizio a leggere.
Devo ammettere di essere molto nervosa, la sua presenza, mi mette molta soggezione. Come se potesse giudicare i miei pensieri, ma anche solo il mio aspetto esteriore. Magari è tutto solo una mia grande paranoia. Probabilmente.
Il cameriere sulla cinquantina ritorna da noi per le ordinazioni. Prendo una lasagna al pesto come la mamma, David e il figlio prendono un risotto alla milanese."Allora...che progetti hai per il college? Dove ti hanno preso?" Chiede mia mamma al ragazzo accanto a me, intanto si porta il calice alla bocca e beve un sorso di vino bianco.
"Al king's college...ho deciso per giurisprudenza. Ho il desiderio di fare il culo ad alcune persone." Dice provando a fare una battuta. Ridono tutti e io accenno un sorriso.
Odio questa situazione, è come se qualcuno entrasse nella mia proprietà privata, il mio territorio.
"Davvero? Anche Elyza voleva studiare giurisprudenza..." continua mia madre.
Le lancio un'occhiataccia, che bisogno c'era che lo sapesse?
"Davvero?" Mi chiede lui guardandomi.
"Sì... non sono ancora molto convinta" rispondo rigirandomi il coltello tra le dita.
Questa serata è noiosissima.
"Cosa ti ferma?" Chiede ancora.
Alzo gli occhi al cielo e mi sforzo di rispondere in modo gentile. Ricordiamo che non è il mio schiavo o uno straccio, è il mio fratellastro.
"Vorrei andare a Parigi per studiare letteratura, ma è molto difficile entrare" rispondo alzando le spalle, speriamo che mi sia uscita bene.
"Wow, è una cosa meravigliosa! Quale università?" Continua lui.
"Alla Sorbonne université "
"Ah beh...complimenti! Io sinceramente i francesi non li sopporto" ride.
David e la mamma fanno qualche battuta con Nathan, ma io ormai non li ascolto piu.Finalmente arrivano le nostre ordinazioni.
Iniziamo a mangiare, beati di meravigliosa conversazione:la vita di questo ragazzo. Argomento meraviglioso.
"Come sta tua madre?" Chiede Dave a suo figlio.
"Sta bene, inizia a perdere i colpi anche lei" ride e Dave si unisce a lui.
Giro e rigiro la lasagna nel piatto mentre loro parlano di una certa Tish, suppongo sia sua madre.
"Invece tuo padre Elyza?" Mi chiede spostando l'attenzione su di me. Sempre su di me ovviamente.
Smetto di muovere la forchetta e automaticamente mi irrgidisco. Continuo a fissare il piatto, ma lui insiste.
"Elyza?" Chiede.
Alzo la testa di colpo e penso di avere lo sguardo di una vipera.
Avvicino il viso a lui e sibillo: "Certe cose con me non vanno nominate, lui è una di queste." Concludo non spostandomi neanche di un centimetro.
"Ho fatto una semplice domanda,ero solo curioso" prova a difendersi e si gira con il volto verso il mio.
Faccia a faccia
Tête à tête.
"Beh,impara a farti i cazzi tuoi." Concludo staccandomi dal suo sguardo.
Punto uno sguardo infuocato su mia madre, non mi sta guardando, ha lo sguardo fermo sul piatto. Menomale.
"Mi serve un po' d'aria esco un attimo." Infilo il giubbotto e prendo il telefono da tavolo.
"Ti si fredderà il mangiare" prova a dire mia madre.
"Non ho più fame." Concludo e mi dirigo verso l'uscita.Aveva ragione la mamma, l'aria è proprio fresca. Mi appoggio al muro vicino al ristorante e cerco di calmare i miei respiri.
Tra tutte le persone del mondo, mi doveva capitare un impiccione del genere?
Io non gli ho mica chiesto della sua famiglia a Edimburgo, sinceramente non mi interessa.
Sembrava okay, come persona, ma si sa, l'apparenza inganna.
Non riesco a pensare lucidamente, sono acciecata dalla rabbia."Non vuoi proprio tornare dentro?" Chiede una voce vicino a me.
"No" rispondo secca.
"Dai non farne una tragedia greca! Era solo una semplice domanda." Sbuffa alzando le spalle. Che hai da sbuffare?
"Una tragedia greca?" Ripeto guardandolo negli occhi.
"Tu non sai nulla." Continuo quasi sussurrando.
Smetto di guardarlo e ritorno con lo sguardo sul traffico e le persone sull'altro marciapiede. Londra di sera è meravigliosa
"Dai sentiamo."
Si sposta e si mette vicino a me, quasi spalla contro spalla. Mi allontano un po', sono tentanta di mandarlo all'inferno.
"Che cosa non so?" Chiede.
Mi giro, ha un sorrisetto sulla faccia.
"Cose che non sono cavoli tuoi." Rispondo. Ho la voce piena di veleno, me ne rendo conto da sola, ma non mi importa.
"Dai, sono curioso. Per favore." Mi implora facendo una smorfia.
Faccia da schiaffi.
Mi stacco dal muro e mi metto di fronte a lui.
"Non mi importa della tua curiosità. Non sono cose che ti riguardano." Gli dico in tono placato.
Ultimamente controllo meglio la rabbia. Forse.
"Torno dentro, inizia a fare troppo freddo." Concludo lasciandolo li.Torno al tavolo e cerco di non pensarci più, almeno ci provo. Brava Elyza...
Quando mi siedo, guardo prima la mamma e poi Dave.
La mamma mi sorride, il mio patrigno mi guarda e basta.
"Scusalo...non sa nulla." Mi dice Dave dopo qualche secondo di silenzio.
"Insegnagli a farsi gli affari suoi su tutto." Rispondo.
"Elyza,calmati." Mi richiama mia mamma.
Neanche il tempo di rispondere che Nathan rientra e prende posto.La cena è andata avanti tranquillamente . Tutta l'attenzione continuava a essere puntata su di lui.
Mia madre sembra adorarlo, ma come fa?
Solo a guardarlo, mi viene il nervoso, solo a pensare che vivrà con me, mi viene il nervoso. Mi sale in nervoso molto facilmente, sì.
Tutti i miei pensieri negativi su questa estate, stanno prendendo forma, solo dalla prima sera; tra una settimana ci sarà una guerra con un morto?
Non lo so.
Sono solo stufa di questo.
Provo a vedere le cose da un punto di vista diverso.
Se fossi al suo posto anche io sarei curiosa, sinceramente, lo sono anche adesso, ma sono troppo timida per fare domande. Sicuramente non insisterei su argomenti privati. Non sono cavoli miei? Basta, non tocco più il discorso con quella persona.Adesso sono qui nel mio letto, con accanto lui.
Il pensiero di averlo vicino, mi rende ancora più nervosa. Mi chiedo cosa passaste per la testa a mia madre in quel momento...mistero.
Sospiro e mi metto a pancia in su .
"Ancora sveglia?" Chiede.
Mi giro verso di lui e noto che è girato di lato verso di me, con il telefono in mano e mi sta guardando.
"Hai intenzione di fissarmi ancora un po'?" Domando.
"Ti ho fatto solo una domanda." Ridacchia.
"Buonanotte." Taglio corto.
Mi giro sul fianco dandogli le spalle.
Forse sto esagerando...Non lo so...Spazio autrice:
Ehi, cosa ne pensate? Vi piace? Pareri su di lui? Come ve lo immaginate? 😏
Fatemi sapere con una stellina o commento.
Azzu💙
STAI LEGGENDO
No regrets
ChickLitL'amore ha molte forme, infinite. Non sempre riusciamo a capirle tutte, ma andando avanti ne scopri sempre una nuova. L'amore familiare è forte, forse uno dei più forti. L'amore tra amici, un legame unico. L'amore del principe azzurro, magico. Poi...