4. Ti va di venire con noi?

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Tra mezz'ora arriverà Ally, finalmente.
Non ho molto tempo di badare troppo alle condizioni della casa, ci penserà Dave quando tornerà nel primo pomeriggio.

Apro l'armadio e inizio a scegliere dei vestiti: opto per un pantaloncino nero e un top verde.
Indosso i vestiti scelti e indosso delle converse nere.
Vado in bagno per occuparmi del trucco e dei capelli.
Applico un po' di correttore, del mascara e un rossetto nude, di giorno non mi piace appesantire il trucco.
I capelli li lego in una treccia di lato molto morbida.

Nella tasca dei pantaloni vibra il mio telefono, rispondo ad Ally.
"Posso salire un secondo?" Domanda.
"Come mai?" Chiedo.
"Voglio conoscere il nuovo arrivato e mi sono dimenticata l'elastico a casa." Risponde.
Sempre la solita curiosa.
"Ti apro il portone." Rispondo ridendo.
"Ti adoro!" Risponde e chiude la chiamata.

Vado al citofono, apro ad Ally e apro anche la porta di casa.
Vado in salotto a recuperare la mia borsa da sopra la poltrona.
Nathan è con le cuffie sul divano, penso stia dormendo, ha gli occhi chiusi.
"Lo so che mi stai guardando."dice.
Ah okay. Non sta dormendo.
"Tirati su, sta arrivando una mia amica." Dico.
Esegue i miei ordini. A quanto pare le cuffie erano spente.
"Dove vai?" Chiede.
"Esco con degli amici." Dico.

"Elyza? Dove sei?" Chiede la voce di Ally.
"In salotto" le grido e sento la porta chiudersi.
"Ciao!" La saluto appena entra.
"Ciao, mi dai qualcosa da mettermi?" Mi supplica.
"Ti è scesa la neve?" Chiedo trattenendo una risata.
"Non sapevo che mettere!" Si giustifica.

"Voi ragazze siete strane..." sentiamo ridere, la voce viene dal divano perciò da Nathan.
"Cosa ti ridi?" Chiede Ally.
"Nulla, nulla." Dice lui velocemente alzando le spalle e alzandosi.
"Comunque io sono Nathan." Dice porgendo la mano alla mia amica.
Ally continua a sorridere guardando il mio fratellastro, le stringe la mano, si presenta e ridacchia.
"Seguimi ti do qualcosa." Dico tirandola per un braccio.
"Non spezzare la tua amica." Commenta lui.
Alzo gli occhi al cielo e la trascino in camera mia.

Apre l'armadio e sceglie un top da mettere sopra ai jeans e io ne approfitto per prendere una felpa, per sicurezza la metto in borsa.
"Ammazza se è bello." Commenta Ally mettendosi il top.
"Wow, non pensavo lo pensassi!" Affermo ridendo.
"Hai letto il gruppo?" Domanda.
"No..." rispondo. Mi dovrei preoccupare?
"Beh...non ti incazzare."
"Iniziamo male Ally. Sputa il rospo." La incito.
"Tommy e Andrew vorrebbero conoscere tuo fratello." Dice velocemente.
"Fratellastro..."la correggo.
"Vabbè hai capito." Mi dice.
"Perché?" Chiedo. Non so, questa cosa mi da quasi fastidio.
"Sono stufi di essere in due e poi sono curiosi, l'hanno detto loro..."
"Non possono chiamare qualche amico figo? Quelli di pallavolo?" Chiedo.
"Elyza, senti mi dispiace, non lo voglio mica io. Cioè si, ma se ti da fastidio non succede nulla." Mi dice sorridendo.
Cavolo, mi conosce proprio bene.
"Va bene...solo perché non mi da fastidio." Preciso.
Ride e mi trascina in salotto.

Lo trovo con il cellulare in mano sul divano.
"Ascoltala." Inizio mettendo la felpa nella mia borsa.
Sposto lo sguardo su Ally, mi sta fulminando.
"L'idea sicuramente non è mia, perciò dillo tu." Dico accennando un sorriso.
Mi guarda male, ma poi comincia a parlargli: "ci sono dei nostri amici...che vorrebbero conoscerti, sono stanchi di essere sempre in due, perciò, ti va di uscire con noi?" Chiede tutta imbarazzata.
Lui guarda me, fa come per pensarci e poi dice di sì con la testa.
"Vado a cambiarmi, ci metto un secondo." Annuncia ed esce dalla stanza.
Cosa potrebbe andare storto? Potrebbe diventare amico dei miei amici e uscire sempre con noi...ma no dai, non devo essere pessimista. Lo sono eccome, invece.

"Lo sai che potrei ammazzarti?" Mi dice Ally.
"Lo so." Le rispondo sorridendo.
Il nostro rapporto è formato da amore e odio. Ci sono sempre, ma proprio sempre, piccoli litigi su delle sciocchezze, quasi ogni giorno. I veri litigi sono rari, molto rari, l'ultimo è stato più di un anno fa, non ci siamo parlate per quasi cinque mesi, è stato orribile.
C'è sempre stata per me, nei momenti più difficili, nei momenti allegri e quelli pazzi. Sempre.
È una delle poche persone con cui riesco a essere me stessa, non riesco a fingere e in caso, mi scoprirebbe subito.
Mi piace dire che siamo come il vapore e il gas, molto simili, ma con quei piccoli particolari diversi.

Nathan torna dopo neanche due minuti. Indossa una t-shirt nera e un jeans blu chiaro. È proprio vero i maschi sono veloci a cambiarsi.

"Io vi aspetto sul pianerottolo..." dice Ally, apre la porta e aspetta lì.
Chiudo le finestre , metto dell'acqua al gatto e lascio un biglietto per la mamma sul tavolo.
Quando ho finito di fare il necessario, mi incammino per raggiungere Ally, ma Nathan resta immobile.
"Ti devo portare come un sacco di patate?" Chiedo voltandomi verso di lui.
"Stavo guardando che...quei pantaloncini ti fanno un bel culo." Dice e finalmente, inizia a camminare.
"Non ti allargare troppo, non ci metto tanto a prenderti a calci in culo." Rispondo acida.
"Non ne avresti il coraggio."
Sta cercando di provocarmi?
"Vuoi scommettere?" Chiedo con gli occhi chiusi in due fessure.
Mi guarda intensamente e poi sorride.
"No, mi rimangio quello che ho detto." Esce dal salotto e raggiunge Ally sul pianerottolo.
Prendo la borsa, esco e chiudo a chiave la porta.

Dopo quindici minuti, arriviamo in centro.
"È proprio bella..." commenta Nathan guardandosi intorno e girando un po' la testa.
"Devi vederla di sera." Lo asseconda la mia amica.
Secondo me, si sta prendendo una cotta...quasi non gli cade la bava.

Il mio telefono suona, lo cerco dentro la borsa e controllo il nome:

*Andrew*

Premo il tasto verde e rispondo.
"Ehi! Dove siete?" chiedo.
"Voi dove siete?" Risponde a sua volta.
"Sul lato sinistro della piazza, davanti a un piccolo negozio di artigianato." Rispondo guardandomi intorno, per non dire cavolate.
"State fermi dove siete, arrivano." Conclude la chiamata e rimetto il telefono in borsa.

"Stanno arrivando." Li informo.
"Allora..." inizia il mio fratellastro.
"Come sono questi ragazzi? Non vorrei fare la figura dell'idiota."
Io non apro bocca, vorrei lasciargli l'effetto sorpresa, ma Ally mi rovina i 'piani'.
"Tommy e Andrew sono migliori amici, ma sono come il giorno e la notte. Tommy è spericolato, si ubriaca alla feste e si fuma qualche canna, Andrew è quasi un topo da biblioteca, è secchione e astemio." Dice brevemente. Breve, ma preciso.
"Gli opposti si attraggono no?" Chiede ridendo.

Vedo arrivare i ragazzi in lontananza, lascio Ally e Nathan a una conversazione e li raggiungo.
"Come stanno gli uomini della mia vita?" Chiedo abbracciandoli tutti e due contemporaneamente.
"Bene, tu? Come va con il nuovo ragazzo?" Mi chiede Andrew.
"Va."

Ally, seguita dal mio fratellastro ci raggiungono.
"Ciao ragazzi!" Li saluta lei.
"Ciao Ally." Dicono contemporaneamente.
Non dedicano molta attenzione alla mia amica, preferisco un altro soggetto.
"Io sono Andrew e lui è Tommy." Dice porgendogli la mano, Tommy si limita ad un accenno del capo.
"Wow sono davvero diversi!" Dice ridendo.
"Io sono Nathan."
Dopo varie presentazioni dobbiamo decidere cosa fare.
"Ho bisogno di un caffè." Affermo andando verso il bar.

Spazio autrice:
Ehi 👋🏻! Oggi doppio capitolo, anzi no ormai è 00.30 ahahah.
Vabbè, cosa ne pensate?
Fatemi sapere con una stellina ⭐️ e un commento 💬 se vi va.
Azzu💙

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