7 - Panico

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ASH

"COSA VUOL DIRE CHE EIJI È SCOMPARSO?!" urlo sbattendo una mano sul tavolino davanti a me, i ragazzi che avevo incaricato di sorvegliarlo abbassano la testa impauriti dalla mia ira.

"Non ci siamo praticamente mai mossi da qui, siamo solo andati in bagno a turno ma non ci sono stati buchi nella sorveglianza" mi risponde in un sussurro uno di loro.

Un altro qualche secondo dopo aggiunge "...e non avrebbe comunque avuto motivo di andarsene, non lo stiamo tenendo prigioniero ma proteggendo, quindi non capiamo come sia possibile..." conclude.

Ragiono sulle sue parole ed effettivamente ha ragione, noi lo stiamo proteggendo, non è segregato qui.
Dopo poco sento che stanno dicendo qualcosa tra loro e focalizzo lo sguardo sulla persona che in quell'esatto momento si blocca.

"Parlate a voce alta" esordisco, assottigliando lo sguardo.

Il ragazzo in questione avanza di un passo e, tremolante, ripete quello che stavano dicendo.

"Non è esattamente vero che non è mai uscito e che non ci sono stati buchi, uno dei nostri ragazzi lo ha accompagnato in un posto ma nessuno sa dove. La guardia dell'ora dopo aveva dato per scontato che fosse tornato e magari non rispondeva perché stava dormendo" finisce.

Mi viene da prenderli a schiaffi tutti quanti, una negligenza del genere non me la sarei mai aspettata da loro.
Prendo la giacca e nonostante fosse ormai tarda sera decido di andare fuori a cercarlo.

"Due di voi vengano con me, gli altri pensino a dove potrebbero essere andati"

Vedo tutti annuire così mi incammino fuori, seguito dai due che ho scelto per accompagnarmi.

EIJI

Sto girando per alcuni negozi, ci siamo allontanati abbastanza da casa ma sono accompagnato quindi questo non è un problema.
Il ragazzo che è venuto con me dev'essere nuovo, al tempo in cui ero al fianco di Ash contro le altre bande e la mafia sono sicuro non fosse presente nella gang.
Man mano che passo i vari posti ci troviamo in strade con sempre meno gente.
Ad un certo punto sento che qualcuno mi tira verso un vicolo nelle vicinanze di una vetrina, dove non c'era nessun altro, e un oggetto simile ad un fazzoletto di stoffa intriso di una specie di sostanza dolciastra finirmi sul naso e la bocca, ostruendomi le vie respiratorie.
Dopo ciò, buoio totale.

"Non possiamo certo tenerlo qui"

"Ci scopriranno Thomas"

"Con lui ci potremmo fare dei bei soldi"

Mi risveglio in un luogo a me sconosciuto, sentendo delle voci appartenenti a persone che non conosco parlare a proposito di qualcosa, ma non riesco a sentire tutto ciò che dicono essendo ancora un po' frastornato.
Uno dei presenti si accorge del movimento dei miei occhi verso di loro e smette di litigare con gli altri per avvicinarsi a me.

"Buongiorno principessa, dormito bene?" Chiede il ragazzo accucciandosi per essere alla mia stessa altezza, credo abbia pochi anni in più rispetto a me.

"Dove ci troviamo? Di cosa stavate parlando? Perché sono legato?!" mi inizio ad impanicare dopo aver notato di essere legato con delle corde piuttosto strette ad un palo posto alle mie spalle.

"Ci troviamo nella cantina dei nostri alloggi, con calma imparerai tutto ciò che devi sapere per stare qui" dice un altro ragazzo, appoggiato alla parete in un angolo della stanzetta.

"Alloggi? Imparare cosa? Lasciatemi andare!" urlo preso da un ansia incontrollabile.

I due ragazzi alle spalle del tizio scoppiano in una serie di grasse risate, sbattendo anche la mano sulle cosce per calmarsi.

Strong souls never die | banana fish |Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora