Ero appena arrivata a Londra, e salii subito su un taxi diretto verso la mia nuova casa.
Fortunatamente avevo un'amica, Sophie, alla quale avevo spedito tutte le mie cose giorni prima del mio arrivo, in modo da dover portare con me solo i miei vestiti e scarpe.
Arrivata davanti alla nuova casa vidi subito Sophie intenta ad aspettarmi davanti alla porta di casa che, non appena mi vide, mi corse incontro abbracciandomi forte
"Isy mi hanno chiamato a lavoro, queste sono le chiavi, questa sera vengo a trovarti così sistemiamo insieme e festeggiamo, ok?" disse tutto d'un fiato
"ok, respira e stai tranquilla, ora vai pure a lavoro se non vuoi farti licenziare" dissi ridendo prendendo le chiavi della ragazza, che in tutta risposta mi diede un bacio in guancia velocemente per poi correre verso la sua macchina e partire.
Sophie l'avevo conosciuta quando avevo diciassette anni ed ero venuta a fare l'anno scolastico a Londra, fortuna vuole che lei avesse solo due anni in più di me e che fosse la figlia maggiore della mia famiglia ospitante. Legammo subito moltissimo e si creò un bellissimo rapporto di amicizia, tanto che, quando le dissi che volevo andare a vivere all'estero, lei si occupò di trovarmi una casa e anche un lavoro pur di farmi tornare da lei.
Non appena Sophie alla guida della sua macchina scomparvero dalla mia visuale, mi girai verso la casa e mi diressi verso l'entrata, non appena vi entrai rimasi a bocca aperta: c'era un enorme open space che includeva salotto e cucina corniciati da un enorme vetrata, poi un ampio corridoio conduceva verso la camera padronale, la camera per gli ospiti con bagno personale, un ampio bagno e una cabina armadio a dir poco gigantesca.
Finito il tour interno della casa, andai verso le ampie vetrate che ricoprivano un'intera parete dell'area giorno e vidi il giardino, così uscii ed era anch'esso molto vasto anche se vuoto...
Quando rientrai sentii il campanello suonare, così andai ad aprire e vidi finalmente l'ultimo carico delle mie cose all'interno del furgoncino"riuscireste a portare dentro gli scatoloni?" dissi vedendo la moltitudine di scatoloni davanti a me
"siamo stati pagati per portare gli scatoloni a destinazione, non anche in casa" disse uno dei due fattorini guardandomi male mentre scaricava gli scatoloni
"oh, beh vi pago ora, non riuscirò mai a portare tutte queste cose dentro da sola, e sta anche per iniziare a piovere" dissi vedendo che continuavano a scaricarne sempre di più
"non sono problemi nostri mi spiace e buona giornata" rispose il secondo fattorino alzando le spalle per poi salire nel furgone col collega e lasciarmi da sola.
"che stronzi.. Come faccio ora?" dissi mettendomi le mani tra i capelli per i moltissi pacchi di fronte a me, fortunatamente sentii una dolce voce femminile provenire dalla mia sinistra
"devi essere la nuova vicina, ti serve una mano?" disse una donna dai capelli color fragola avvicinandosi lentamente
"oh, se mi aiutasse mi farebbe un enorme piacere" risposi sorridendo alla donna e, a quanto pareva, nuova vicina
"noi due da sole non faremo molto però, vado a chiamare mio marito Dominic" disse per poi scomparire e riapparire dopo pochi minuti con un'uomo con occhiali e capelli scuri
"oh la nuova vicina.. Piacere Dominic" disse il marito non appena mi vide
"oh giusto, non mi sono presentata, io sono Nicola" aggiunse allora la rossa restando accanto al marito
"Isabelle, è un piacere" dissi porgendo la mano ad entrambi
"hai un bel po' di cose, se ci fossero i ragazzi sarebbe tutto più semplice... Ma ce la possiamo fare" disse Dominic non appena vide i pacchi accanto a me, così si avvicinò e ne uno per braccio, ma io mi ero focalizzata sul suo intervento..
"ragazzi? Avete dei figli?" chiesi alla donna accanto a me
"oh si, quattro semplindi uomini" disse lei con una splendida luce negli occhi
"Nicola, risparmia le chiacchere per dopo, adesso portiamo dentro gli scatoloni prima che inizi a piovere" disse il marito rimproverando la moglie, anche se probabilmente non lo aveva fatto anche con me solo perché non mi conosceva ancora..
Così ci mettemmo all'opera e portammo dentro metà degli scatoloni, quando riuscimmo di casa c'era un ragazzino intento a guardarmi
"mamma?" disse guardandomi e subito feci una faccia strana, insomma un ragazzino di circa quindici anni mi aveva appena chiamato mamma...
Ma dopo capii, infatti Nicola mi sorpasso e andò verso il ragazzo
"Paddy, lei è Isabelle, la nostra nuova vicina" disse la donna spingendo poi il figlio ad avvicinarsi a me"piacere Paddy" porse la mano
"Isabelle" sorrisi.
Il ragazzino era notevolmente imbarazzato, ma la madre lo convinse lo stesso ad aiutarci con gli ultimi scatoloni e così nel giro di quindici minuti finalmente finimmo tutto.
"Dominic, Paddy potete andare a casa a preparare la tavola? Io arrivo subito a preparare la cena" disse la donna rimanendo accanto a me
"grazie mille per l'aiuto" dissi ai due uomini di fronte a me
"è stato un piacere" rispose il marito, mentre il ragazzino si limitò a sorridere imbarazzato, poi abbandonarono la mia casa
"Isabelle posso chiederti un favore?" parlò la donna mettendosi di fronte a me
"si certo, dimmi tutto" risposi
"io e Dominic siamo molto presi da lavoro ultimamente e stiamo fuori anche fino a tardi, e gli altri due figli sono al college quindi stanno anche loro fuori fino a tardi.." iniziò a parlare ma subito capii dove stava andando a parare
"mi stai chiedendo se ogni tanto posso controllare Paddy?" la anticipai
"esatto, ma se non vuoi-" ricominciò a parlare ma subito la interrupii
"va benissimo, sembra un ragazzo apposto, non c'è nessun problema" risposi accennando un sorriso
"grazie mille Isabelle, oh e se hai bisogno di qualcosa non esitare a chiedere ok?" disse prendendomi le mani sfoggiando un dolce sorriso sulle labbra
"va bene grazie mille Nicola" dissi
"buona serata cara" e così rimasi nuovamente da sola nell'enorme casa.
Mi tornò in mente che Sophie tra poco avrebbe finito di lavorare, così andai in cucina e iniziai a preparare qualcosa per cena in modo che quando sarebbe arrivata per festeggiare sarebbe stato tutto pronto: preparai due bistecche, un po' di insalata e poi misi in tavola i calici e una bottiglia di vino rosso.
Finiti i preparativi però mi arrivò una chiamata proprio da Sophie
"ei, tra quanto arrivi? Ho prep-" risposi ma subito venni interrotta"Isy scusa ma sono bloccata a lavoro, siamo indietro coi piani e il mio datore mi ha dato da scrivere per domani due relazioni... Credo che rimarrò qua ancora per qualche ora. Ti dispiace se rimandiamo i festeggiamenti a domani?" disse tutto d'un fiato agitata per avermi dato buca
"no problem Sophie, buona fortuna con le relazioni" risposi
"scusa davvero Isy, a domani" disse per poi chiudere in fretta la chiamata, così ero rimasta io, con una tavola preparata per due...
Feci in tempo a versarmi del vino nel calice quando improvvisamente suonarono al campanello, così mi alzai, anche se sorpresa dato che non conoscevo letteralmente nessuno e di conseguenza non mi aspettavo nessuna visita. Aperta la porta rimasi ancora più sorpresa
"Paddy?"
"Isabelle... Posso entrare?" mi chiese il ragazzino
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𝐓𝐡𝐞 𝐑𝐞𝐚𝐥 𝐘𝐨𝐮 | TOM HOLLAND
FanficIsabelle, ragazza nata e cresciuta a Venezia, si trasferisce a Londra per cambiare aria, ma se i suoi nuovi vicini fossero proprio la Famiglia Holland? ...