Quello che diceva Paddy era vero: i miei sentimenti, tutti gli sguardi che gli rivolgevo, le mie parole, i miei gesti.. parlavano chiaro.Mi stavo pian piano innamorando di Tom, solo che non volevo ammetterlo.
Probabilmente gli piaceva la mia semplicità o magari la nostra era solo un'infatuazione momentanea, chi lo sa.
Potevo anche provare a seguire la tipica frase "vivi l'attimo" eppure non ci riuscivo.
Chi volevo prendere in giro?
Un attore di fama mondiale con una ragazza qualsiasi?
Non poteva e non avrebbe mai funzionato se non nei film.
E questo Tom doveva saperlo...
Probabilmente ci saremmo rimasti male adesso, ma in futuro avremmo potuto starci peggio...
***
Paddy era andato a casa da un po' ormai ed io ero ancora sul divano con Argo a pensare e ripensare.
"cosa ci facciamo qui Argo?" chiesi alla piccola palla di pelo stesa sulle mie gambe
"dovremmo essere a Venezia col papà vero? Andreste molto d'accordo, ne sono sicura" dissi accerezzandogli la testa e facendo sprofondare entrambe le mani nel suo lungo e morbido pelo finchè non crollammo entrambi in un sonno profondo.
A svegliarmi fu proprio il freddo della notte, o meglio mattina, dato che erano circa le cinque del mattino.
Argo non si scompose minimante mentre la sottoscritta non riusciva a fare niente se non a pensare, così decisi di indossare una felpa verde scuro e le scarpe e andare fuori casa per un po'.
Camminai fino ad arrivare in una zona della periferia di Londra, carina e tranquilla anche se poco conosciuta, così iniziai a girarla.
Mi ritrovai a camminare tra ubriachi che mi chiedevano se volessi del fish and chips e dei poveri proprietari di bar che buttavano altrettanti ubriaconi molesti fuori dai loro locali a calci in culo, finchè non vidi loro: una coppia mano nella mano.
Probabilmente i due ragazzi arrivavano a mala pena ai diciotto anni eppure sembravano così persi l'uno dell'altra, se solo sapessero che non durerà in eterno...
Lo so, potrei sembrare una vecchia e acida ma l'ho sempre pensata in questo modo: quando si è veramente felici arriva sempre qualcosa di più o meno grave a rovinare tutto.
E questa mia teoria l'avevo provata quando mia madre morì improvvisamente facendo calare il buio nelle nostre vite e facendo scomparire tutta la felicità.
***
Camminai per quelle che sembrarono ore mentre fu a mala pena poco più di un'ora.
Il freddo mi bruciava la pelle, avevo le dita congelate, così una volta arrivata fuori casa mi sedetti sul pianerottolo per riprendere fiato finchè non vidi un furgone scuro fermarsi proprio davanti a casa Holland
"ma che-" dissi tra me e me sporgendomii leggermente ma non troppo in modo da vedere chi fosse, e subito vidi una figura coperta da testa a piedi e subito capii che si trattava di Tom.
Prima che mi potesse vedere decisi di entrare in casa e cercare di riscaldarmi, così mi preparai un caffè al gingseng accompagnato da un cornetto il tutto avvolta dalla mia mega coperta pelosa.
Pian piano, avendo perso tempo a guardare il telefono, si fece ora di prepararsi per andare a lavoro così con molta calma mi alzai diretta in camera per vestirmi: un lungo pantalone a zampa nero con un tacco rosa antico abbinato ad una camicetta.
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𝐓𝐡𝐞 𝐑𝐞𝐚𝐥 𝐘𝐨𝐮 | TOM HOLLAND
FanfictionIsabelle, ragazza nata e cresciuta a Venezia, si trasferisce a Londra per cambiare aria, ma se i suoi nuovi vicini fossero proprio la Famiglia Holland? ...