Capitolo 15

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Era il 18 dicembre, Rosy si svegliò e guardò la sveglia. Accanto ad essa trovò un bigliettino da parte di suo padre.

“ Tantissimi auguri amore mio. Anche se hai fatto diciassette anni per me sei ancora la mia piccolina. So che forse sei arrabbiata, ma sai bene che dovevo andare. Giuro che quando torno ti farò la più bella festa di compleanno.
Papà “

Rosy sospirò, da una parte era felice che suo padre non fosse gli, questa sera c’era la luna di sangue e non saprebbe come spiegarlo a John. Sentì bussare alla porta e con fatica si alzò e scese ad aprire. Sulla soglia trovò Nathan con un mazzo di fiori. Lo fissò un secondo e gli rinchiuse la porta in faccia. Era scioccata, era l’ultima persona che avrebbe voluto vedere questa mattina. E lui come se niente fosse si presentò a casa sua< Sai non è gentile chiudere la porta in faccia a uno  he ti ha portato dei fiori> disse lui. Rosy aprì la porta lentamente < Che diavolo ci fai qua?!> chiese scortese < Sono passato a farti gli auguri, e ricordarti che oggi è la nostra giornata speciale>
< Questo lo so già imbecille >
< Non essere scontrosa, è l’ultimo giorno che ti giro attorno da domani non mi vedi più >
< Entra > sospirò, vide i suoi vicini che gli stavano osservando e pensò che fosse meglio farlo entrare. Andarono in cucina Rosy si fece un caffè e diede uno anche al ragazzo. Rimasero in silenzio per un po'. < Potevi risparmiarti questa visita Nate> Rosy spezzò il silenzio < Si hai ragione, non so perché l’ho fatto. Ero passato per vedere se non eri scappata per caso. >
< Come vedi sono qua e non ho intenzione di andare da nessuna parte. Ora sarà meglio se vai via devo cambiarmi e andare a scuola> disse Rosy. < Si sarà meglio. Ci vediamo sta sera principessa > disse e andò via. Rosy, si sedette al tavolo e appoggiò la testa. Non voleva che andasse via, aveva paura di quello che sarebbe successo se riportava Cora. Aveva un casino cosi grande nella mente che la sua testa sembrava che stesse scoppiando. Si vestì è andò a scuola.

< Auguri!!!!> gridò Ivy vedendo Rosy arrivare, corse da lei e la abbracciò. Rosy sorrise, ma si leggeva sul suo viso che non era felice. < Cosa c’è?> domandò Ivy. < Ivy, oggi c’è la luna di sangue> sospirò < Sistemeremo tutto vedrai> Michael abbracciò la ragazza. < È tardi ormai, lasciamo stare> sospirò. Ivy guardò Michael, avevano organizzato un piano per raggirare il patto, ma Rosy non poteva sapere nulla altrimenti non avrebbe funzionato e lei rischiava di morire. Le lezioni passarono più  velocemente del solito.
< Passi a casa mia? Abbiamo organizzato qualcosina per te> sorrise Ivy. Rosy sorrise e abbracciò l’amica, in fondo era il suo compleanno e nonostante quello che doveva succedere di sera voleva divertirsi. Si diedero appuntamento alle diciassette. Rosy doveva passare per casa sua a prendere die cose e cambiarsi.
Stava quasi sotto la casa di Ivy quando Nathan le tagliò la strada. < Principessa è ora di andare> sorrise maliziosamente < Ma è presto, ho da fare prima. Sparisci>
< No dobbiamo andare, il posto non è vicino e poi non so cosa sta organizzando mio fratellino con la streghetta > obbiettò e passo il casco alla ragazza. Lei lo fissò per un secondo e salì sulla moto senza il casco. < Giusto a te non serve> disse lui e partì, passando sotto casa di Ivy.

Michael era seduto sul divano nella casa di Ivy insieme a lei e Jack, quando ad un certo punto si alzò di scatto < Questo era rumore della moto di Nate! Lo riconoscerei a chilometri! > disse nervoso < Come moto di Nate?! Che ore sono?? > Ivy si agitò facendo cadere a terra la tazza del caffè < Avremmo dovuto aspettarci questo. Nathan è furbo, lo è sempre stato. Lui ci conosce bene sapeva che avremmo cercato di proteggerla così se la portò prima che noi potessimo fare una mossa > annunciò Jack < Hai ragione! Come ho fatto a non pensarci! L’avrà seguita tutto il tempo e l’ha presa qua sotto apposta per farci sapere che anche sta volta ha vinto lui> Michael chiuse il pugno sbattendo lo sul muro < No, no, no... Non è possibile! E ora che facciamo?! E se la dovesse uccidere??> disse Ivy agitata, si sedette a terra e porto le mani sulla testa. Michael e Jack si guardarono <Tranquilla piccola. Non le farà del male. E noi la troveremo > Jack si avvicinò a lei alzando la. <Sì anche se dovessimo cercare in ogni buco di questa città te lo giuro Ivy. La troverò! Non permetterò mai che lui le faccia del male e non permetterò che riporti qua Cora>  Michael fu talmente sicuro di sé che Ivy lo guardò con ammirazione rimettendo si subito in sesto < Ok cercherò di localizzarla> disse Ivy <Riportare Cora sarebbe un enorme disastro. Se pensi che Nate è fuori di testa pensa a cento volte peggio> disse Jack < Si e non credo che la stia riportando in vita solo per ucciderla subito, se lui se la fa scappare avremmo un bel problema> aggiunse Michael < E meglio se non lo scopriamo> disse Ivy e prese le candele mettendole sul tavolo. <Non è possibile!> Esclamò sbattendo l'ultima candela sul tavolo < Che succede piccola?> domandò Jack scambiandosi lo sguardo con Michael < Il sangue mi serve il sangue di Rosy o un famigliare di Rosy!> rispose guardando verso i ragazzi < E non credo che riusciremo a inventarsi una scusa plausibile per chiedere il sangue al padre di Rosy... e senza questo non la troverò mai> si disperò di nuovo. < Ivy, tu sei una strega e sappiamo bene che voi due in qualche strano modo siete collegate devi solo concentrarti. Come hai fatto la prima volta. Il cristallo sarà anche più veloce ma visto che non abbiamo il suo sangue devi provare cosi> disse Michael con tono rassicurante. Ivy sospirò e si mise seduta a terra cercando di scacciare tutti i pensieri e localizzare l’amica.


<Dove siamo?> Domandò Rosy scendendo dalla moto. < É il posto dove l'hanno sepolta una volta questo era un cimitero e proprio qua dove c'è quel pozzo si dice che sia l'entrata dell'inferno> Rispose Nathan. Rosy si sedette a terra appoggiando si con la schiena su un albero < Com'è morta?> Domandò < L'hanno uccisa> rispose secco sistemando delle candele bianche e rosse sopra i bordi del pozzo poggiato sopra la tomba di Cora < E perché la vuoi riportare in vita se è già morta non riesco proprio a capire. Non era quello che volevi? Che lei fosse morta?> domandò Rosy confusa, Nathan la fissò per un secondo < Non penso che vorresti sapere quello che voglio fare> Rispose < E poi non fare domande non siamo venuti qua per parlare > aggiunse subito < Si era giusto per passare il tempo. E poi come fai a sapere che quella che riporti in vita sarà lei? Sai la nonna di Ivy disse una volta che nulla che torna dall'altra parte è uguale > disse Rosy < Si dice così ma non mi importa perché non ci tengo a lei voglio soltanto mantenere la promessa che ho fatto, voglio la mia vendetta > rispose < Ma che senso ha riportarla in vita? È morta hai già avuto la tua vendetta.> fece presente Rosy. Nathan si girò verso di lei < Perché la morte è troppo poco per lei! Io voglio che lei torni, che assapori di nuovo la vita, che pensi che sia libera, per poi scoprire quello che la aspetta. Voglio che soffra per l'eternità, che si sente sola, che provi il dolore che hanno provato i miei genitori, che ho provato io e Miky, che desideri morire con tutte le sue forze. Per questo non mi è bastato che l'hanno uccisa. > spiegò Nathan. Nel suo sguardo si vedeva il dolore, la rabbia e anche tutta la sua malvagità. < Ti sei sentito così? Cosa ti ha fatto?> domandò Rosy avvicinandosi a lui < Niente!> rispose < Dai puoi dirmelo, che ti costa. Magari parlare ti farà sentire meglio> Rosy pensava che parlando sarebbe riuscita farli cambiare l'idea < Non mi serve una psicologa!> rispose e si girò. Per qualche minuto rimase in silenzio poi prese un respiro profondo < Una sera si presentò alla porta della casa, tutta sporca, i miei genitori l'hanno accolta, le hanno dato dei vestiti puliti, una stanza. L'hanno trattata come una figlia. Io e Miky ci abbiamo legato subito. Era dolce e divertente ci siamo fidati tutti. Ma questo era lo sbaglio più grande, nessuno di noi sapeva che lei fosse un vampiro e che avrebbe fatto un massacro. Un bel giorno dal nulla ha massacrato i nostri genitori, c'era il sangue dappertutto i loro copri squarciati, uccise anche me e Michael, con l'unica differenza che noi il giorno dopo ci siamo risvegliati. Ci aveva dato il suo sangue di nascosto costringendoci a un'eternità di sofferenza. Io e Michael giurammo sopra i corpi dei nostri genitori che ci saremmo vendicati> raccontò Nathan. Rosy rimase senza parole non aveva l'idea dell'orrore che hanno passato. Neanche Michael le aveva raccontato questa cosa.  E ora sapeva il perché <Nate...> disse piano < Non avevo l'idea di quello che avete passato> si avvicinò a lui e gli poggiò una mano sulla schiena < Non importa, non so neanche perché te l'ho raccontato > si spostò < Forse perché hai tenuto sempre tutto dentro e avevi bisogno di sfogarti magari> rispose Rosy <Ora basta! Io ero sicuro di ciò che sto facendo, sapevo delle conseguenze e dei rischi e non mi importava! Ero sicuro di quello che volevo. E ora che ho tutto, una cosa che le apparteneva, la luna di sangue, ho te che sei la sua discendente, ho dei dubbi. Per tutta la mia esistenza aspettavo questo momento e ora che sono qua ad un passo non so più se lo voglio fare!> disse nervoso < E sai perché di tutto questo?> domandò avvicinandosi alla ragazza la prese con forza per le braccia, la alzò e la spinse contro l'albero < Tu! Tu sei la causa di tutto questo! Hai messo in dubbio la mia esistenza e io vorrei starti lontano più lontano possibile ma non posso. Non so cosa mi hai fatto, ma mi sento diverso quando mi stai vicino e non so più cosa fare! La mia testa sta girando e non riesco a pensare a niente oltre al fatto che vorrei baciarti quando mi stai accanto, quando sento il tuo cuore battere> disse con la rabbia dopo di che la lasciò a terra e si allontanò < Beh vedi non sei l'unico a sentirti così. Anche tu mi hai fatto dubitare di me stessa. Tutto quello in cui credevo, tutti i miei ideali spariscono quando sto con te, e io lo so che è sbagliato provare quello che provo e questa sensazione mi spiazza. E che quando sto vicino a te quando mi tocchi io non riesco a pensare lucidamente e l'unica cosa che vorrei fare è baciarti, ma io...> Rosy non riuscì a finire la frase Nathan si avvicinò a lei, mise le mani sulla sua testa < E allora baciami> sussurrò e baciò la ragazza. Rosy non poteva fare a meno di lasciarsi trasportare da quel bacio. Nate prese in braccio la ragazza continuando a baciarla buttò giù tutte le candele dal pozzo e la mise sopra la pietra che lo chiudeva. Le sue mani si spostavano lentamente sul suo corpo, con un gesto le strappò la maglia. Provavano una passione mai provata prima d'ora. Sembrava che il mondo attorno a loro era scomparso. Erano solo loro due e a nessuno dei due importava più niente in questo istante.

< Ragazzi qualcosa non va> disse Ivy confusa < Io non so cosa fare, ci ho provato con tutte le mie forze ma non riesco localizzarla >  Ivy era sfinita e senza speranza < E se Nate avesse> aggiunse ma non riuscì a finire perché Jack la interruppe < No piccola, si è uno stronzo e imprevedibile come avete ben capito. Ma non le farebbe mai del male> la assicurò <E come fai ad esserne così sicuro? Lui è pazzo e come hai detto imprevedibile > disse Ivy < Fidati lo so che non le farebbe male, non posso spiegarlo ma ne sono sicuro> rispose e Michael lo guardò si vedeva chiaramente che Jack sapeva qualcosa e Michael tirò ad indovinare "lei gli piace" pensò < Si ha ragione lui, non le farà del male> affermò < Tuo fratello è pazzo Michael, non so se te ne sei accorto. Non avete mai pensato di portarlo da una psichiatria, uno buono per lo psicologo è tardi direi> disse Ivy con ironia, nella macchina ci fu un brusio di risatine. < Sono sicuro che Rosy tornerà sana e salva e speriamo che riuscirà a fargli cambiare l'idea > disse Jack < Cosa?! E vorreste lasciare la mia migliore amica con quel pazzo?> protestò Ivy  <Si neanch'io sono d'accordo. Anche se sappiamo bene che Rosy è in gamba, in un modo o nell'altro se la cava sempre> disse Michael < Si e comunque non le farà nulla, Nate e furbo ha organizzato tutto nei minimi dettagli, da più duecento anni, ogni evenienza senza pensare alle conseguenze, ma> spiegava Michael ma fu interrotto da Jack< Senza pensare alle conseguenze > allungò le parole < Si ma comunque ho paura che Rosy non lo fermerà, anche lei non sempre pensa alle conseguenze e credo che vorrà sopportare queste al posto di Nathan e lo aiuterà solo per levarselo dalle palle> fece presente Ivy. I ragazzi fecero un giro in macchina per vedere se Nathan avesse lasciato qualche traccia, ma non trovarono nulla.

Rosy si risvegliò tra le braccia di Nathan sdraiato a terra sulle foglie degli alberi. Fuori era buio ormai la luna era rossa. Emanava una luce bellissima che trasformava in rosso tutte le ombre. Il cielo era rosso con qualche nuvola grigia. Tutto insieme creava un spettacolo stupendo. Rosy era confusa non riusciva a capire com'è potuto accadere. Cercò di alzarsi lentamente senza fare rumore per non svegliare Nate. Raccolse le sue cose e guardò la moto. Sapeva che non appena l'avrebbe accesa lui si sarebbe svegliato ma se fosse andata a piedi avrebbe potuto svegliarsi in qualsiasi momento e raggiungerla. Prese le chiavi dal giubbotto del ragazzo facendo più silenzio che potesse e salì sulla moto, mise le chiavi dentro e guardò Nathan < Vai Rosy, non fermarti> si disse a bassa voce per incoraggiarsi. Accese la moto e non appena lo fece Nate si svegliò, lei lo guardò un momento e partì. Nathan si alzò e si rivesti, era furioso. Cominciò a dare i calci alle foglie e diede un pugno sull'albero. Raccolse la giacca e si diresse verso la strada principale. Si mise in mezzo e fermò la prima macchina che passò. Prese per maglia l'uomo che la guidava lo tirò fuori con forza e gli squarciò la gola lasciandolo a terra senza preoccuparsi delle conseguenze che poteva portare lasciarlo lì. Salì nella macchina e si diresse verso la casa di Rosalynn.

Appena arrivata a casa Rosy corse nella sua stanza e chiuse a chiave la porta. Si poggiò su essa con la schiena e si lasciò scivolare giù lentamente mettendo la mano sulla testa. Era sconvolta per quello che appena fatto. Era sbagliato non avrebbe mai dovuto permettere che questo accadesse. "Ora si che ho esagerato! Ma come mi è venuto in mente! Stupida!" pensò "come faccio ora? Se i ragazzi lo scoprono non mi parleranno più... Michael oh mio dio!!" Non sapeva più cosa fare e tanto meno cosa pensare. Aveva quello strano e forte sentimento verso di lui che non se lo poteva spiegare. Era un'attrazione fatale che non ha mai provato prima d'ora. Decise di alzarsi e fare una doccia era sporca di terra, aveva le foglie nei capelli. Sotto la doccia si accorse di avere una ferita sul fianco, per colpa di quella strana passione non ha sentito il dolore, di colpo le tornò in mente il flash di quando Nathan la mise su quell'altare di pietra. Scosse la testa e uscì dalla doccia, si mise l'asciugamano e andò in stanza e da un cassetto prese dei cerotti più grandi che aveva, la ferita era abbastanza grande, quando vide un'ombra alzò la testa e sobbalzò girando si velocemente <Co...cosa ci fai qua?!> domandò con la voce tremante < Beh sono venuto a dirti che è maleducazione scappare in questo modo è poi soprattutto hai rubato la mia moto e mi hai lasciato a piedi, di nuovo> puntualizzo sulle ultime parole. Nathan era appoggiato sulla finestra con le mani incrociate sul petto e suo sorriso beffardo. Rosy lo guardò non sapeva cosa fare. Scappare, gridare, cercare aiuto. Era come pietrificata con il cuore che batteva sempre più forte. <Ok. Senti Nate mi dispiace ok? Ho sbagliato è tutto sbagliato non dovevo... non dovevamo farlo...> disse Rosy < Hai sbagliato cosa Rosalynn? Scappare? Rubare la mia moto? Lasciarmi a piedi? O hai sbagliato a fare sesso con me?> domandò < Non so! Tutto! Nate noi non possiamo! Tu non puoi! È, è tutto sbagliato...> Rosy si sentì un nodo allo stomaco che si stringeva sempre di più. <No ti sbagli non è sbagliato! Perché dovrebbe essere sbagliato? So bene che mi vuoi quanto io voglio te!> Disse avvicinando sì a lei < No invece Nate! Non è così! Io non ti voglio. Tra di noi non può esserci nulla! Non succederà mai più! Non ti bacerò mai più > Rosy si scostò andando verso armadio e appoggiò le mani sopra abbassando la testa < Aspetta un attimo! Tu! Hai programmato tutto vero? Io ho pensato a tutto> diceva camminando avanti e indietro per la stanza < Che Michael avrebbe fatto di tutto per proteggerti, che la streghetta faceva quel trucchetto con il cristallo! Ho coperto ogni traccia! Tutto! Ma non ho pensato a te! Tu mi hai fatto confondere sapevi che provavo qualcosa per te e lo hai usato vero? > fini furioso e si fermò davanti a lei < No! No, no, no... Nate ti giuro! Non avrei mai pensato che potesse accadere, si avevo pensato di farti cambiare l'idea parlando, ma non avrei mai pensato che sarebbe successo questo, non userei questa cosa per fermarti... io...> Rosy cercava di spiegare, ma lui l'ha interruppe < In ogni caso avete avuto ciò che volevate, niente conseguenze per l'umanità, Cora ancora morta, la mia vendetta è andata a monte e tu mi hai fregato. Si vede che sei più furba di me > Era ferito, Rosy riuscì a leggere il dolore e delusione < Nate> disse piano avvicinandosi a lui < Beh Non ci saranno le conseguenze da parte di Cora per l'umanità > si girò verso di lei < Ma ci saranno gravi conseguenze per te principessa> annunciò e saltò fuori dalla finestra. Rosy rimase a guardare la finestra ormai vuota. Si sentiva in colpa e le salì il panico. Non era sua intenzione ma penso che forse era meglio così, le conseguenze cadranno su di lei e non sul resto del mondo. Almeno era questo che sperava.  Si infilò sotto le coperte con l'asciugamano ancora addosso, non aveva più forza ne voglia di cambiarsi. Non riusciva a dormire, si girava da una parte all'altra. Non appena chiudeva gli occhi vedeva Nathan. I sentimenti che provava verso quel ragazzo andavano ben oltre a tutto ciò che aveva mai provato prima d'ora e le facevano paura. Non sapeva più cosa fare per scacciarli. Resto tutta la notte nel letto a rigirarsi, non si sarebbe addormentata neanche con i sonniferi.

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