Capitolo 19

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< Ivy! Ho letto l’incantesimo, e credo che hai sbagliato a capire. Hai mandato Rosy nel passato dove il nostro amico demone era ancora un umano> disse Michael < Beh, sai io non sono stata molto brava in latino> rispose < E Jack c’è Jack con te non poteva leggerlo lui prima di farlo?>
< Ehi Bro, lo sai che a me non piacciono altre lingue, sei stato sempre tu il cervellone>
< Ok, ok dobbiamo trovare una soluzione, quel demone si sta stancando ha cominciato a rompere tutti i vetri prima o poi qualcuno chiamerà la polizia> disse Michael. In questo momento si sentì un botto di sotto. Michael scese di sotto c’erano vetri dappertutto e la porta era buttata giù. < Mi sono stancato ad aspettare o uscite o ridurrò questa casa in polvere voi compresi > annunciò Aris. Michael vide la vicina di Rosy avvicinarsi. Aris senza esitare le rompette il collo.
< Ivy fai più veloce possibile, ha appena ucciso la vicina di Rosy> disse. < Quale quella di fronte?> domandò <Si> rispose Michael. < Ah meno male, sai lei non ha famiglia e una stronza impicciona. Non si fa mai o cazzi suoi > disse Ivy senza pensare. < Ivy!> esclamò Michael < Si hai ragione non avrei dovuto dirlo. È davvero orribile> sospirò.

Nathan e Rosy seguirono Aris ancora umano. Era una persona timida e tutti lo prendevano in giro. < Ma guardalo, e un idiota> rise Nathan < Se lo uccido gli facciamo un favore > aggiunse < No! Dobbiamo aiutarlo secondo me> ribadì Rosy. < Ma sei scema o cosa?! Vuoi aiutarlo in cosa? Sai tra duecento anni lui verrà ad ucciderti! > rispose Nathan nervoso < Magari se lo aiutiamo a risolvere i suoi problemi non lo farà!> Nonostante lui voleva ucciderla nel loro presente, le faceva davvero pena. Non voleva ucciderlo. Si era fatto tardi e i ragazzi si resero conto che non avevano un posto dove dormire. Aris era tornato a casa sua e loro decisero di entrare in un pub gli vicino che sembrava di avere delle camere al piano di sopra.
< Scusate, abbiamo soltanto una camera rimasta, ma ha un letto matrimoniale > disse il proprietario del bar. < Niente allora, grazie lo stesso> rispose Rosy e si girò per andare via Nathan la prese per la mano e la tirò indietro. < La prendiamo > disse Nathan e Rosy lo guardò perplessa. < Vuoi dormire fuori? Sai tu non sei di qua, non è molto prudente dormire fuori> disse < Tu sei un vampiro e io una cacciatrice cosa potrebbe succedere?> ribadì Rosy. Nathan non rispose prese le chiavi e la trascinò sopra. Rosy si mise sul letto e diede un cuscino al ragazzo. Lui guardò lei e poi il cuscino. < Non se ne parla io non dormo a terra> annunciò e si stese accanto a lei. < Prova a toccarmi e ti uccido> informò Rosy < Perché non vorresti farlo di nuovo? Vuoi dire che non provi nulla?> disse con la voce provocante. <No, neanche se mi pagassi> disse risoluta < E perché il tuo cuore batte sempre più forte > sorrise maliziosamente e le passo una mano tra i capelli. < Sai quella cosa che senti il mio cuore comincia ad infastidirmi. Non puoi tapparti le orecchie o altro?> disse lei. Lui si avvicinò a lei e cercò di baciarla, ma nonostante anche lei avesse una voglia matta di lui si scostò. Nathan sbuffò e prese il cucino per mettersi a terra. Rosy lo guardò lo prese per la mano e gli disse di rimanere. < Non posso farlo Nate> mormorò. Poi alzò leggermente lo sguardo e i loro occhi si incontrarono < Sai quando ti ho detto che non ti avrei più baciato?> domandò < Mentivo> aggiunse e lo baciò. Sapeva di sbagliare, sapeva che non era giusto, ma non riusciva a resistere, la chimica tra di loro era troppo forte. < Aspetta, aspetta > disse Rosy tra un bacio e l’altro < Questo non cambia nulla tra di noi > disse < Come vuoi principessa > sorrise e con una mosso mise la ragazza sotto di sé.
La mattina dopo Nathan si svegliò e guardò Rosy che dormiva ancora tra le sue braccia. Era stupenda, così bella. Così forte e fragile allo stesso tempo. Avrebbe voluto tenera stretta a sé per l’eternità. No sapeva neanche lui come era possibile quel sentimento forte che provava verso di lei. Ma di una cosa era certo, prima o poi sarebbe stata sua al cento per cento. Rosy aprì gli occhi e vide quelle mani grandi tenerla stretta. Poi guardò sotto la coperta, era ancora nuda. Si sedette velocemente e si coprì con la coperta. < Buongiorno principessa, spero che hai dormito bene> Nathan fece quel suo sorriso smagliante di soddisfazione. L’occhio di Rosy cadette sotto, mentre ha tirato la coperta per coprirsi aveva scoperto Nathan. < Copriti ti prego> disse < Durante la notte non ti dispiaceva> disse alzandosi dal letto e raccogliendo i suoi panni. Rosy era imbarazzata, l’ultima volta che l’avevano fatto lei era scappata evitando questa situazione ma questa volta non poteva andare da nessuna parte. Si vestirono e andarono a cercare Aris. Mentre Nathan non vedeva l’ora di farlo fuori Rosy era sempre più convinta di trovare un altro modo.
Andarono di fronte alla sua casa e quando uscì, Rosy cercò di parlare con lui inventando una scusa e Nathan la seguì sbuffando. Passarono qualche ora con lui, non sembrava proprio un assassino, era un ragazzo timido e strano. Nathan cominciava a stancarsi di tutte le chiacchiere e decise di fare a modo suo anche se Rosy non fosse d’accordo. < Che ne dite se facciamo una gita nel bosco?> domandò < No> rispose secca Rosy < Posso parlarti un momento?> disse fingendo un sorriso e portò la ragazza dietro l’angolo. < La vuoi smettere a fare la psicologa?! Come fai ad essere così stupida! Lui non sarà umano ancora per molto, non gli fregerà nulla di come l’hai aiutato a credere in sé stesso, non avrà più l’anima, te lo vuoi mettere in quella testa dura che hai!> disse nervoso < Anche tu non sei umano, non dovresti avere un’anima e sei un assassino e hai provato ad uccidermi! Eppure sei qua con me, e provi qualcosa per me! Perché lui non potrebbe essere così? Perché pensi che lui sarà cattivo comunque? Voglio provarci se non ci riesco troveremo il modo di ucciderlo quando torneremo a casa> ribadì Rosy < Sempre se torneremo a casa. E comunque come pensi di farlo cambiare da questo momento al quale ci troviamo ora passeranno più di duecento anni, sai quante cose cambieranno? E probabilmente lui non si ricorderà neanche di te e dei tuoi consigli principessa, mi dispiace ma non puoi salvare tutti. O lui o noi> disse Nathan risoluto. < Invece io ce l’ha farò> disse e andò verso il ragazzo. Nathan rigirò gli occhi e dopo essersi assicurato che non ci fosse tanta gente con la sua velocità si avvicinò al ragazzo e gli spezzò l’osso del collo. Poi prese velocemente Rosy in braccio e corse verso gli alberi. < Lasciami! Sei uno stronzo Nate! Non hai il cuore sei un maledetto assassino!> gridò e gli tirò un pugno facendolo cadere. < Si principessa tutto quello che vuoi, picchiami quanto vuoi, ma io ho scelto noi! Ho scelto la nostra vita! Noi siamo qua ma Michael è rimasto nel presente, e se nel frattempo lui l’ha ucciso? Ti dispiacerebbe di non averlo fatto fuori tu stessa!> rispose Nathan. Rosy aveva occhi lucidi, ma non poteva negare l’evidenza, Nate aveva ragione.

< Ivy, non c'è più, è scomparso all’improvviso tutto è tornato come prima. > disse Michael sorpreso < Io non ho fatto nulla> rispose lei < Si vede che Nathan e Rosy l’hanno fatto fuori nel passato e così hanno cambiato il futuro, tutto quello che lui ha fatto e come se non esistesse. > disse Jack. < Si, può essere, speriamo che non ci saranno altre conseguenze, non sappiamo cosa altro hanno cambiato nel passato> sospirò Michael. Ivy disse che tra poco sarebbe lì, chiuse la telefonata raccolse con Jack tutti i libri e andarono a casa di Rosy.
< Ok, penso che ci siamo, ma non so dove si aprirà il portale nel passato e se loro lo sapranno> disse Ivy < Tu pensa a Rosy, cerca di visualizzare il portale di fronte a lei e speriamo che funzioni > disse Michael < Si anche perché ho finito le idee> sospirò Ivy e chiuse gli occhi.
Nathan e Rosy erano seduti su un tronco senza parlare, quando all’improvviso videro una luce che si allargava < Il portale!> esclamò Rosy < Finalmente > disse Nathan e si diressero verso di esso. Nathan porse la mano a Rosy e lei dopo un momento di esitazione prese la sua mano e insieme attraversarono il portale.
< Rosy!> esclamò Ivy <Grazie a dio state bene> disse Rosy abbracciando gli amici. < Si ma era mancato poco, stava per ridurre la casa a pezzi me compreso, ma è tornato tutto apposto come per magia> sorrise Michael < Vedi principessa, era l’unico modo> disse Nathan < L’hai ucciso?> domandò Jack < Ovvio, la psicologa voleva dargli una possibilità pensava che potesse diventare buono > rispose < Poteva funzionare> ribadì lei < Si scusa principessa se non ho voluto rischiare le vite di tutti noi! Comunque visto che qua abbiamo finito io me ne vado> disse e andò via. I ragazzi rimasero a parlare, Rosy gli raccontò tutto quello che hanno visto, anche della madre di Michael, e lui diventò triste, anche lui avrebbe voluto vederla, ma forse era meglio così.

The Slayer- La CacciatriceDove le storie prendono vita. Scoprilo ora