Capitolo 3

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Rosy dopo il litigio con il padre uscì dalla finestra. Non aveva proprio voglia di restare in casa. Camminava per la strada, tutto intorno era buio, soltanto qualche lampione che illuminava la via. Passando accanto al vecchio cimitero vide un'ombra, si girò come per entrare, ma poi scosse la testa e tornò sui suoi passi. Pochi metri dopo vide una figura di fronte a sé "Magnifico" pensò. L'uomo si avvicinò a lei e cercò di afferrarla, ma lei lo prese per il braccio e con una mossa lo buttò a terra < Ma è possibile avere un po' di pace?> disse secca < Ma come hai fatto?> domandò lui sorpreso < Allo stesso modo nel quale ti pianterò questo paletto dritto nel cuore > rispose cercando il paletto ma non lo trovò. < Ops> disse e in questo momento lui la buttò a terra. < Hai perso qualcosa?> rise < Una cacciatrice, ho sempre desiderato assaggiare il vostro sangue> aggiunse sorridendo < Si ma non credo che questo desiderio si potrà avverare> disse e tiró un calcio al ragazzo. Lui la colpì in faccia e la fece cadere. Avevano combattuto per almeno dieci minuti quando Rosy strappo un ramo dell'albero < È ora di finire a giocare tesoro> disse < Si hai ragione> rispose lui e scappò. < Uffa, ma devono essere così veloci questi> sbuffò pulendosi i vestiti e riprese il cammino.

Nathan osservò la scena da dietro gli alberi, quando la vide prima aveva già pensato che ci fosse la possibilità che lei fosse una cacciatrice, ma doveva esserne sicuro per non sbagliare nulla.

Rosy decise di ritornare a casa, si rese conto che non avrebbe mai potuto smettere di essere una cacciatrice anche se avrebbe dato di tutto per non sapere niente di tutto questo ed essere una ragazza normale con una vita tranquilla. In questo momento anche la scuola le sembrava una cosa stupenda.

< Ehi, una ragazza non dovrebbe camminare da sola a quest'ora> sentì una voce e si girò vedendo Nathan. < Tranquillo so badare a me stessa> rispose e riprese il cammino < Aspetta, penso che non abbiamo cominciato nel migliore dei modi. Lascia che mi faccia perdonare per oggi e ti accompagno a casa> raggiunse la ragazza < A dire la verità speravo di stare un po' da sola>

< Non essere così scontrosa, sei in classe con mio fratello, voglio solo fare amicizia>

< Ne ho già abbastanza di amici>

< Si, ok, ho capito. Non era una bella giornata eh. Almeno dimmi come ti chiami> insistette < Rosy> rispose dopo un momento di esitazione < Mhmm carino. Sarebbe per Rosali, Rosemary, Rosalba?>

< Rosalynn> rispose secca < Ora che sai il mio nome te ne puoi andare>

< Hai un caratterino piuttosto brutto>

< Si me lo dicono spesso> rispose facendo un finto sorriso < Comunque se proprio devi accompagnami pure> aggiunse e lui fece un sorriso soddisfatto. Camminarono parlando del più e del meno. In questo momento le era sembrato un'altra persona. Forse si era sbagliata inizialmente sul suo conto. Era anche divertente. Ma aveva comunque la sensazione che ci fosse qualcosa di strano in lui.

< E meglio se ci lasciamo qua, sai sono uscita dalla finestra e sarà meglio se rientro da lì> disse Rosy arrivando vicino alla casa < É stato un piacere principessa> rispose lui e andò via. Rosy si voltò prima di salire, ma il ragazzo era sparito. "È stato veloce. Fin troppo veloce" pensò sospettosa. Ma poi si rese conto che era paranoica, in fondo era il fratello di Michael e camminavano alla luce del sole.

< Nate dove sei stato?> domandò Michael vedendo il fratello rientrare < Miky, non dirmi che eri preoccupato per me> rispose con sarcasmo < Oh, no, tu non eri preoccupato per me, ma per una ragazzina dagli occhi blu> aggiunse prima che Michael potesse dire qualcosa. < Senti, ti conosco so che hai in mente qualcosa, ma qualsiasi cosa sia lascia perdere. Lei non è Cora e non c'entra nulla con lei>

< Vedi fratellino, magari non è lei ma è identica, perciò, faranno parte della stessa famiglia. E poi se magari mi avessi detto della sua esistenza ci avrei fatto un pensierino sulla tua offerta, ma mi ha fatto stare male il fatto che mi hai tenuto nascosta una cosa del genere. Ah, e sapevi anche che lei fosse una cacciatrice nel pieno dei suoi poteri?>

< Si, l'ho capito il primo giorno che l'ho vista. E soprattutto anche per questo lascia la in pace>

Nathan sorrise e si ritirò nella sua stanza con una bottiglia di whisky. Michael rimase di sotto a rimproverarsi. Doveva andare via subito quando l'ha vista così molto probabilmente Nate lo avrebbe seguito. "Ma no dovevo restare, andare a scuola facendo finta di essere normale, idiota!" Pensò e Sali in camera sua.

La mattina dopo Rosy e Ivy si fermarono al Royal a prendere il caffè prima della scuola. < Buongiorno principessa> sentì quella voce inconfondibile quando arrivo al bancone. < Senti, fammi questo piacere e non chiamarmi principessa> disse secca Rosy < Pensavo che ormai fossimo in simbiosi> Fece un sorriso malizioso < Guarda, ti ringrazio per la compagnia di ieri, ma non so perché tu non mi piaci. Anche se devo dire sei molto carino fisicamente, ma il carattere ha un po' a desiderare> ribadì < Ma è sempre così scontrosa?> si rivolse a Ivy < Non ha ancora preso il caffè> rispose lei < Ok.>

Le ragazze presero i caffè e uscirono dal bar < Sai, volevo dirti che non piace molto neanche a me. Ho come una strana sensazione quando gli sto vicino. A dire la verità una sensazione simile mi da Michael. Sarà perché sono fratelli?> confessò Ivy < Non so, Michael è diverso, in lui c'è qualcosa, non so come spiegarlo> sospirò Rosy < Ma quando vi siete visti ieri?>

< Beh, ho litigato con mio padre e sono uscita per riflettere, l'ho incontrato mentre ritornavo e voleva accompagnarmi a tutti i costi. Ti dico che abbiamo parlato, era anche divertente. E ti giuro che più lo guardavo più era bello>

< Si, pare proprio il tuo tipo>

< Già> rise

Questa mattina Michael non si fece vedere a scuola. Aveva deciso che magari era meglio se rimaneva a casa, da solo, lontano dalla gente e soprattutto da Rosy. Non sapeva cosa fosse meglio fare. Ormai Nathan l'ha vista e non aveva intenzione di fermarsi, l'unica cosa da fare era cercare di capire cosa avesse in mente e fermarlo prima che potesse farle del male.

Nathan inizialmente voleva guadagnare la fiducia della ragazza per poi colpirla quando meno se lo aspettava. Ma non era una persona molto paziente e già dopo quel poco che ci ha provato si era stancato. Trovò una strega che usava la magia nera a Salem e le chiese una pozione che avrebbe tolto la forza alla ragazza per qualche ora per poterla uccidere. In cambio lei gli chiese una ragazza vergine, Nathan accettò senza chiedere a cosa le servisse. Non ci mise molto a trovare la ragazza giusta, e la portò alla strega senza curarsi del cosa le sarebbe accaduto. Prese la sua preziosa pozione e la guardò con il sorriso malizioso, dopo di che si rimise sulla sua moto e tornò a Sunnville.

< Miky, come mai non sei in quel manicomio chiamato scuola?> domandò vedendo il fratello seduto in salone vicino al caminetto. < Non mi andava, tu invece che stai combinando?>

< Niente di che, sai le solite cose>

< Cosa hai intenzione di fare con Rosy?>

< Non lo so ancora, ma lo scopriremo molto presto> Sorrise maliziosamente e andò in cucina.

The Slayer- La CacciatriceDove le storie prendono vita. Scoprilo ora