CAPITOLO 8: souls

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Né l'angelo né il cacciatore si erano davvero resi conto di quello che stava succedendo, troppo presi dalla foga del momento per essere in grado di pensare razionalmente.

Erano, però, abbastanza lucidi da aver scelto consapevolmente di dare sfogo a quello che sentivano, senza esternare nessun sentimento attraverso le parole, ma utilizzando un linguaggio che stavano scoprendo essere decisamente più efficace. L'unica cosa a cui riuscivano a pensare ora era di star vivendo un momento che avevano atteso per anni: nulla che non fosse legato al loro amore aveva importanza adesso.

***

Con dei movimenti del tutto naturali, Dean, ripresosi definitivamente dal torpore iniziale provocato da quei baci paradisiaci, si era rapidamente spostato a cavalcioni di Cass e aveva cominciato lentamente a rimuovere quegli infiniti strati di indumenti che lo separavano dalla pelle dell'angelo, che scottava e fremeva in attesa di sentire scorrere le dita esperte, e ormai sempre più decise, del cacciatore.

Quando Dean potè finalmente ammirare i muscoli della creatura, dovette risvegliarsi dall'estasi in cui quella vista lo mandava, aiutato fortunatamente dal compagno, il quale gli diede una mano a togliersi quell'inutile maglia che lui stesso gli aveva infilato poche ore prima per metterlo a letto. Sfuggì, però, alla loro comprensione come, negli istanti successivi fossero riusciti a svestirsi completamente, rimanendo protetti solo dalla coperta che li avvolgeva. A tratti, non avevano nemmeno bisogno di guardare la perfezione dell'uomo che si trovavano di fronte, perché già conoscevano la magia che li univa, resa finalmente tangibile in quella notte da ricordare; ma, il minuto seguente, si fermavano di colpo, assorti in contemplazione dei loro occhi profondi e dei loro corpi divini, fremendo di desiderio.

Senza mai interrompere il loro ipnotico gioco di sguardi, Dean si spostò delicatamente sul bacino di Castiel, sedendosi appena sotto il suo ombelico, in una posizione che fece sospirare entrambi. Il cacciatore cominciò a baciare rapidamente le sue labbra, prima di spostarsi, ora molto più lentamente, sul suo petto e sui suoi capezzoli, che sfiorò appena con la lingua, volendosi concentrare meglio sulla reazione dell'altro prima di continuare. La risposta di Cass lo fece impazzire: l'angelo, con gli occhi chiusi, non riuscì a reprimere il gemito che Dean sperava di sentire, e il tono bassissimo di questo gli diede un via libera molto migliore di quello che si aspettava, spronandolo ad esplorare con più foga quel punto che aveva scoperto essere così sensibile.

Castiel, intanto, con la poca forza che gli rimaneva mentre era soggetto a questa piacevole tortura, aveva serrato il torace dell'altro tra le sue braccia, imprigionandolo e graffiandolo piano sulla schiena, lasciando il segno delle sue dita vogliose e passando le mani tra quei capelli chiari chini su di lui. In questa posizione, era ancora piu forte quell'inebriante profumo virile che aveva reso all'angelo immensamente più difficile controllarsi per anni, reprimendo tutto quello che provava verso di lui.

Piano piano, dopo aver assaporato anche il resto del corpo muscoloso di Cass, Dean si diresse di nuovo verso il volto stremato dell'angelo e si perse ancora una volta in quel mare blu che lo rapiva, con il suo sguardo così innocente ma al contempo magnetico, che ora si era come trasformato, tanto era assetato di lui. Percepiva qualcosa di diverso nei suoi occhi: quel magnifico colore stava diventando sempre più scuro, un blu notte che non aveva mai visto così intenso, il quale annegava l'umano nel vortice di passione che sembrava aumentare in ogni secondo.

Infatti, dopo un bacio estremamente passionale, che rivelò al cacciatore il sapore più intimo dell'angelo, Cass si mosse inaspettatamente e con decisione da sotto il corpo dell'amante, fino a sistemarsi sopra Dean e poterlo finalmente ammirare sotto di lui in tutta la sua magnificenza. Era una vista mozzafiato, alla quale l'angelo giurò che non si sarebbe mai più sottratto d'ora in avanti, per nulla al mondo. D'altra parte, l'umano, come sempre sicuro di sè, non si sarebbe mai aspettato una rezione simile, ma, nonostante questo, pensò tra sè, non si trovava certo in una posizione così sgradevole, anzi era incuriosito e terribilmente eccitato al solo pensiero di non essere lui al controllo in quella situazione nuova e totalmente inaspettata.

Dean si stava perdendo in questi pensieri quando l'angelo si avvicinò al suo orecchio e, dopo averci giocato passandoci le labbra per qualche secondo, gli sussurrò con voce calda e bassa quanto si sbagliasse quando gli aveva detto di non meritare nulla. "Ti meriti tutto questo", aveva concluso con voce provocante. Castiel scese allora lentamente lungo il suo torace perfetto, sfiorandolo appena con le sue dita e la sua caldissima lingua su ogni centimetro di pelle, fino ad arrivare alla sottile peluria appena sotto l'ombelico, dove lasciò qualche bacio, coprendo ogni spazio con una piccola traccia di sè.

Ora, Cass avrebbe potuto immaginare la reazione di Dean quando la sua lingua sarebbe finalmente venuta in contatto con il suo sesso, ma la fantasia non sarebbe mai stata paragonabile alla realtà. Appena cominciò a stuzzicarlo proprio lì, l'uomo produsse un bassissimo verso gutturale, così intenso da fargli girare la testa, e afferrò senza esitazione i suoi capelli, quasi tirandoli, cercando di assorbire tutto il piacere che l'angelo gli stava provocando. Allora la creatura non perse altro tempo e continuò ad usare la lingua, stimolato dalle reazioni e dalle suppliche dell'altro, il quale lo incoraggiava e lo pregava con dei gemiti e qualche parola soffocata di non interrompere quell'incantesimo che stava facendo emergere la loro connessione e la bestialità di entrambi.

Quando Dean giunse all'apice del piacere, l'angelo si beò di quel lungo e profondo verso roco che uscì dalle sue labbra, piegate in una perfetta forma ovale e accompagnate sia dai suoi fianchi leggermente inarcati che dai suoi occhi supplichevoli ma allo stesso tempo pieni di lussuria, che erano riusciti finalmente ad aprirsi e a posarsi su quella scena così incredibilmente erotica. Cass era sopraffatto alla sola idea di essere la causa di tanto piacere provato dal cacciatore, ma, nonostante il turbine di emozioni che aleggiava su di loro, non fu in grado di fermarsi.

***

Si sdraiò accanto all'amante, le loro gambe ancora intrecciate, e accarezzò lentamente ogni parte del corpo dell'altro, soprattutto le più sensibili, dove aveva insistito fino a poco prima. In quegli istanti di interminabile sofferenza, lo strazio più grande per Dean fu il fatto che l'angelo mantenne ed intensificò sempre di più il contatto con i suoi occhi, ormai non più umani: sapeva perfettamente che l'altro, proprio come lui, non ne aveva ancora abbastanza e, a riprova di ciò, si leccava maliziosamente le dita dopo ogni tocco. E, finalmente, ebbe la conferma che lo fece impazzire: "Ti prego, Cass...", mormorò quello fuori di sè, stanco di aspettare e di subire le sue lente torture. La creatura alata, che non aspettava di sentire altro, si raddrizzò immediatamente sul corpo dell'umano e si mise a baciarlo con una calma infinita, mentre spostava le mani tra le sue gambe, toccando e stimolando quella zona così pericolosa.

Impossibile descrivere l'estasi che investì i due quando Cass unì il suo corpo a quello di Dean: non si trattava di una semplice connessione fisica, ma i due sentivano letterlmente le loro anime farsi presenti e legarsi attraverso di loro. Fu una sensazione unica, che per quanto avessero potuto immaginare, mai avrebbero creduto così speciale e travolgente. Era un momento così intimo per i due che all'angelo venne naturale rivelare le sue ali in tutta la loro maestosità: avvolse dolcemente Dean, il quale si sentì protetto come non mai racchiuso in quel morbidissimo manto di un nero brillante, quasi un velluto caldo e soffice che torturava piacevolmente la sua pelle e implorava di essere massaggiato da quelle mani umane.

Ogni volta che Cass si spingeva in Dean era maggiore il bisogno di entrambi di di unirsi per sempre, anche attraverso quei baci così spontanei, romantici e passionali insieme, un fuoco indomabile che divampava all'interno delle loro bocche per mezzo di quei gemiti e sospiri che pronunciavano i loro nomi, che accendevano l'uno la gola dell'altro. Castiel raggiunse con Dean il massimo del piacere e, sfinito, adagiò, sempre con la sua delicatezza angelica, il suo corpo muscoloso su quello del compagno, il quale lo abbracciò come se fosse la sola cosa che gli dava la forza di vivere.

Infine, si scostò lentamente e gli si sdraiò accanto, mantenendo un contatto straordinariamente intimo con l'uomo attraverso le loro gambe e i loro corpi ancora incollati, mentre continuarono a baciarsi lentamente e a sussurrarsi qualche ultima parola d'amore, prima di addormentarsi l'uno tra le braccia dell'altro, sognando di fermare il tempo per sempre in quella notte di pura magia.

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