Sempre Olivia, 12 giorni dopo
Il volo non era mai stato il suo hobby preferito. Anzi, se fosse stato per lei avrebbe scelto di camminare per 40 ore di seguito, piuttosto che volare.
Le turbolenze, il fatto che se avesse voluto non avrebbe potuto aprire alcuna porta per uscire dall'aereo. La sua claustrofobia.
Non era mai tranquilla in quei casi, di solito prendeva qualche medicinale per non sfociare in ansia e attacchi di panico, ma con l'aiuto di una psicologa stava iniziando ad affrontare meglio la sua paura.
Quando atterrò però, e mise piede sul suolo di quella città, dimenticò tutto. Dimenticò il timore, lo stress, il cuore che sembrava uscirle dal petto. Tutto, ma la sua emozione rimase.
Gli occhi le luccicavano mentre con entrambe le mani trasportava le sue due valigie, una color beige, l'altra coloro bordeaux.
Ripensando a quest'ultima, avvampò.
Mh, quasi come le tue guance in questo momento.Scacciò il pensiero di quel ragazzo, per l'ennesima volta nelle due settimane precedenti, concentrandosi su Tim e Peter, che la aspettavano sorridenti.
-Incredibile, sei sempre l'ultima ad arrivare!
Esordì il primo dei due, prendendo un bagaglio per alleggerirle il peso.
-Giuro, non è colpa mia.
Ridacchiò facendo un cenno per ringraziarlo.Inspirò l'aria fresca di Salt Lake City, alzando l'angolo destro della bocca, mentre Peter le apriva la porta del taxi, invitandola ad entrare.
Durante il tragitto nessuno osò fiatare, come se avessero voluto godersi il panorama senza nessun disturbo.
Gli alberi scorrevano veloci, colorando di verde la città. Il sole era così accecante, che se non avessero saputo in che mese si trovassero, probabilmente avrebbero pensato fossero in estate.
-Eccoci qua.
Esclamarono entrambi, all'unisono, indicando un grande edificio alle loro spalle.
Era una casa, o forse una villa. Ma era immensa.
La ragazza spalancò la bocca per qualche istante, era impressionata.I due le indicarono l'entrata, dove trovò una manciata di persone a discutere riguardo il programma che la televisione stava trasmettendo.
-Si vede lontano anni luce che è tutto recitato, devi avere il prosciutto sugli occhi per non notarlo!
Sbraitò una voce, che collegò a quella di Sofia, vedendo i suoi capelli muoversi da un lato all'altro.-Non ho nessun prosciutto sugli occhi, penso soltanto che nessuno inventerebbe scene del genere, andiamo...
Rispose il ragazzo al suo fianco, Matt, facendola sbuffare.-Invece di litigare per questo, potreste accogliere la nuova arrivata come si deve?
Tim li interruppe, attirando la loro attenzione, e prima che potesse fare qualsiasi cosa, Olivia venne travolta da una chioma riccia, che la abbracciò con così tanta foga da sentire i suoi organi contrarsi.Mentre le due si stritolavano a vicenda, i 3 ragazzi dietro di loro sorrisero, chi leggermente, quasi di nascosto, chi più apertamente, volendo sottolineare l'ilarità della scena.
Tim e Peter lanciarono qualche sguardo divertito, ma si allontanarono dopo pochi minuti. Peter probabilmente diretto al suo appartamento, poco distante dalla casa.
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Drivers Licens
FanfictionLa felicità è un sentimento di natura astratta, non possiamo toccarla né tantomeno guardarla, oppure odorarla. Tuttavia alcune volte risulta più evidente di quanto si possa immaginare. Ma purtroppo, non possiamo rapirla in un attimo di euforia o in...