18. Tell him I'm sorry.

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Quando Louis passò a prendere le sorelle da casa di Harry tutto sembrò tranquillo.
Il riccio aveva dato velocemente il diario a Gemma, e prima che Louis se ne andasse lei glielo aveva già infilato nel suo zaino.

Quando lo lesse non sapeva più che fare.
Si sentì male per averlo abbandonato quando si sentiva solo, ma come poteva saperlo?
Aveva aiutato Harry da una parte e dall'altra lo aveva fatto stare male.
Si sentì terribilmente in colpa.
Sarebbe voluto ritornare a casa sua per abbracciarlo, e restarci per ore. Era troppo tutto in una volta.
Era felice che aveva scritto di lui. Gli aveva detto che aveva sempre voluto essere suo amico e questo gli dispiacque un po'.
Poi gli aveva detto che si era addormentato sulla sua spalla ed era completamente arrossito.
Quando si era svegliato sul bus si era trovato su di lui ma Harry gli aveva detto che si era appena poggiato, e lo aveva tranquillizzato.
-Stronzo, mi hai mentito.- mormorò sul suo letto, ma con il viso completamente rosso.
Avrebbe voluto replicare ad Harry, rispondere ad ogni singola parola e dirgli come gli sarebbe piaciuto consolarlo, ma evitò.
Non doveva più scrivergli. Il gioco era finito e il diario blu che aveva nelle mani doveva ritornare dal suo proprietario senza alcuna risposta.
Louis aveva deciso così, e ne era più che sicuro. Se avessero continuato a scriversi sul diario avrebbe significato che a Louis piacesse Harry, ma non era così.
Gli voleva essere amico, perché ormai aveva capito che Harry non era come lo definivano a scuola, ma nulla di più.
Amici bastava e avanzava anche, no? Da odiarsi a diventare amici era un grande passo, e 'sicuramente l'ultimo', specificò Louis.
Chiuse il diario e lo poggiò sul petto, rimanendo a fissare il soffitto della sua stanza fino ad addormentarsi.

*

Quando Louis tornò a scuola, la prima cosa che aveva fatto era dirigersi verso la biblioteca per consegnare un ultima volta il diario alla sorella di Harry.
Si era fermato all'entrata non appena aveva sentito la voce del riccio.

-Ti prego, dimmi chi è.- continuava ad implorarla. Lei scosse la testa.
-Harry, se non vuole dirtelo lascialo perdere.-
-Ma lui sa chi sono io, merito di sapere chi è!- protestò ancora, ma lei scosse la testa e poi notò Louis sullo stipite delle porte della biblioteca.
Lui le sorrise, ringraziandola mentalmente e lei ricambiò.
-Ciao Louis!- il più piccolo si voltò allarmato. -Per caso hai ascoltato qualcosa?-
-Mh? Di che?- fece finta di nulla, e Harry tirò un sospiro di sollievo.
-Ciao Boo!- il liscio roteò gli occhi al soprannome mentre il riccio si avvicinava a lui.
-Ciao Harry.-
-Che fai qui? Disturbi ancora mia sorella?-
-No, idiota. Dovevo lasciare un libro che ho preso in prestito.- inventò mentre l'altro annuiva.
-Abbiamo filosofia insieme, ti aspetto fuori!- esclamò mentre usciva sorridente.
Gemma li fissò confusa, mentre Louis le dava il diario.
-Digli solo che mi dispiace e che lo ringrazio per questo gioco.-
-Non ti piace?-
-Harry? No. Ma suppongo siamo diventati buoni amici.- rispose velocemente e a bassa voce, mentre si avviava verso l'uscita.
-Te l'avevo detto che non sei il suo tipo!- esclamò, ricevendo un dito medio da parte del lisico.
Louis decise di non rispondere, uscendo fuori dove Harry lo aspettava.
Gli sorrise, e iniziarono a camminare verso l'aula.

Ai due si aggregarono anche Niall, Liam e Zayn con ancora lo sguardo di quest'ultimo addosso.
Parlarono, ma Louis non ci diede ascolto, impegnato ancora a pensare a ciò che Harry aveva scritto sul diario.

*

Louis sapeva che prima o poi si sarebbe imbattuto in Zayn per parlare, ma sperava di non farlo subito dopo scuola.
L'aveva trovato sul muretto fuori scuola a fumare, e lo aveva richiamato.
Si era seduto accanto a lui e aveva preso anche lui una sigaretta, aspettando che il pakistano parlasse.
-Quindi, Wi...-
-Smettila, sono comunque Louis, o Tomlinson per te.- lo interruppe subito.
-Okay, Tomlinson. Che cazzo fai al mio migliore amico? Lo stai facendo soffrire.- disse subito, facendo sentire ancora più terribilmente in colpa il più grande.
-Non voglio far soffrire nessuno, Malik. Non mi piace se non come amico, tutto qui.- spiegò velocemente, sicuro di sé.
-E mi sembra che sia felice di avermi come amico.- aggiunse poi.
-E non gli dirai mai che sei la stessa persona?- fece lui invece.
-No.- sospirò. -Non voglio. Quindi ti prego di non dirglielo.-
-Se lo fai soffrire glielo dico.-
-No, in nessun caso.-
-Se sta tanto male per colpa tua sì.- il più grande roteò gli occhi, annuendo.
-E non dirai a nessuno che sono gay?-
-No.-
-Bene.- finì Louis, scendendo dal muretto e buttando la sigaretta.
-Hey!- si voltò verso Harry, che li stava raggiungendo. -Cosa fate voi due insieme?-
-Erba.- rispose subito Zayn, e Louis sorrise. Non era un idiota come pensava, anche se non lo sopportava comunque.
-Giusto, bene per fortuna sei qui Boo. Volevo contattarti ma non ho il tuo numero.- il liscio alzò un sopracciglio.
-Esiste instagram.-
-Già, devi accettarmi la richiesta.-
-Ah, okay. Cosa c'è?- incrociò le braccia aspettando che parlasse.
-Mi chiedevo se facessimo la ricerca insieme per inglese.-
-C'è una ricerca?-
Il pakistano dietro di loro rise leggermente.
-Chiedi davvero a Tomlinson? Buona fortuna, Harold.- si allontanò, ma non prima di ricevere un 'fottiti' dal più grande.
-La ricerca è per domani.- continuò. -L'avrei chiesto a Zayn ma non è nel corso nostro, e neanche Niall e Liam lo sono quindi...-
-Okay.- lo interruppe e il riccio sorrise mostrando le fossette. -Devo prendere le mie sorelle e poi possiamo andare a casa mia, va bene?-
-Certo, Boo!- esclamò felice, e i due si avviarono verso la macchina.
Harry sembrava molto felice, e questo fece contento anche Louis.
Stavano diventando amici, e questo sorprese entrambi, ma il liscio non si dispiaceva affatto della sua presenza come invece avrebbe fatto qualche giorno fa.
Era cambiato tutto così in fretta che non sapeva neanche come comportarsi con Harry.

Spazio autrice
Ora posto anche l'altro perché si

The blue diary; Larry StylinsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora