31. I'm the love of your life.

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-Hey Boo.-
Louis si voltò verso la soglia della porta, sorridendo al suo ragazzo.
Odiava farsi vedere in condizioni orribili, ma era il suo aspetto di ogni giorno da quando era in ospedale ormai.
Lo riempivano di medicine, vomitava, diceva spesso cose insensate.
Ma a Harry importava stare con lui.
-Come stai?-
Ogni giorno entrava nella stanza, a volte accompagnato dal resto degli amici.
Louis non era mai solo, anche quando lo ignorava per studiare la sua presenza faceva tanto.
La sera invece si trovava con il padre e le sorelle, e l'unico momento in cui era solo era la mattina.
Per passare la noia (quando non doveva fare nessun controllo o chemio) Louis aveva chiesto a Harry di ridargli il diario blu, per poterci scrivere qualunque cosa gli venisse in mente.
Aveva detto che glielo avrebbe fatto leggere quando si sarebbe trovato in condizioni molto critiche. Il riccio sperò allora di non averlo mai.
Erano passate quattro settimane e Louis sembrava stare leggermente meglio. Solo all'inizio aveva avuto una fuoriuscita di sangue molto esagerata ma che erano riusciti a fermare.

-Bene, immagino.- rispose solo.
Aveva fatto da poco una chemio e doveva ancora riprendersi del tutto.
Quando le faceva di pomeriggio Harry era accanto a lui ad aiutarlo quando vomitava e a sostenerlo.
Louis odiava la sua vita.
Voleva passare il tempo con il suo ragazzo e i suoi amici andando a feste, fumando erba e ubriacandosi, voleva viaggiare, voleva suonare e cantare.
Ma ora era difficile fare qualunque cosa. Non aveva più forze, mangiava poco e restava al letto la maggior parte delle volte.
Voleva portare Harry ad un'appuntamento, stare con lui sotto le stelle e baciarsi, e non guardare solo il soffitto dell'ospedale.
Voleva fare davvero tante cose, ma non poteva più e avrebbe voluto saperlo prima.
Ogni giorni si pentiva di aver odiato Harry per tutto quegli anni, e proprio quando ci si affezionava lui stava per morire.
Faceva tutto schifo, ma almeno aveva qualcuno che lo sosteneva.

-Tra poco dovrebbe arrivare Niall.-
Si avvicinò a lui, lasciandogli un bacio sulle labbra e mettendosi accanto a lui
-Vorrei uscire da qui.- sospirò, stringendosi nelle braccia del più piccolo. -Voglio un appuntamento con te e uscire con tutti voi.-
-Dove mi porteresti?- un sorriso parse sul volto di Harry.
-Ovunque.- rispose, perdendosi nei suoi pensieri.
Come sarebbe stato un appuntamento con Harry? Non riusciva neanche a immaginarselo. Cosa si faceva in un uscita con il proprio ragazzo?
Odiava non saperlo, e probabilmente non l'avrebbe mai saputo.

-Ciao amori della mia vita!- l'entrata dell'irlandese interruppe Harry dal dire qualcosa.
-Trovati una ragazza, siamo già in due.- lo rimproverò subito il suo migliore amico, ironicamente.
-Uh, guarda che mi sento con una!- esclamò subito, poi fece un ghigno. -Stavi dicendo che Harry è l'amore della tua vita?-
Louis arrossì, sotto lo sguardo dei due. -No, e poi quale vita? Morirò tra poco, quindi sarà l'unico ragazzo che avrò.-
-Ahia, non dovevi dirlo.- si portò una mano al petto, fingendo di essere ferito.
-Quindi in teoria sono l'amore della tua vita.-
-No, non ti amo.-
-Devi smetterla di ferire i miei sentimenti.- sbuffò, ma non era arrabbiato. Lo teneva ancora stretto a se sul lettino, e sembrava tranquillo.
Insomma, neanche lui sapeva se amava Louis. Stavano insieme da soltanto un mese e di certo si era innamorato di lui, ma il più grande non gli avrebbe mai detto che ricambiava.
-Allora facciamo che è il ragazzo della tua vita.- sorrise il biondino.
-Si, forse così va bene.- arricciò il naso quando Harry gli lascio dei piccoli baci sulla guancia e sulle labbra contento. Sembrava un cagnolino che scondinzolava felice e a Louis fece tenerezza.
-Io devo andare, ho una ricerca da fare, Nialler ti farà compagnia.-
-Mmh, okay.- gli lasciò un altro bacio prima di alzarsi e andare via, salutando anche Niall.

Lo guardò andare via in silenzio, mentre il biondo tinto si avvicinava a lui.
-Senti, io non vorrei dirtelo ma devo.- si fece serio e il liscio corrugò la fronte.
-Cosa?-
-Harry sta una merda. Alle feste di Zayn continua ad ubriacarsi e all'inizio cerca di divertirsi, parla con ragazzi e ragazze, poi diventa triste e piange. Sta andando male a scuola, abbiamo fatto dei compiti insieme in biblioteca a volte ma si perde completamente. Non riesce a concentrarsi, sta sempre giù di morale. Quando viene qui sembra stare bene ma subito dopo sta male.- Niall parlò velocemente e senza interruzioni, facendo sgranare gli occhi al più grande.
-Cosa?- era sbiancato.
Stava male e non se ne era accorto? Che cazzo stava succedendo?
Si sentì la persona più terribile del mondo. Era un ragazzo di merda. Parlavano sempre di cose serie e non, ma Harry non aveva accennato nulla del genere.
-Zayn mi ha detto che probabilmente è per te. Louis, non pensare che sia colpa tua. È la situazione in cui sei tu che ovviamente rende tutti un po' giù.- cercò di calmarlo, mettendoli una mano sul braccio per rassicurarlo.
Ma Louis stava per scoppiare a piangere.
Come poteva stare ancora con lui?
-Da quanto si comporta così?- cercò di rimanere passibile.
-Due settimane forse... Siamo tutti preoccupati. Due giorni fa ha bevuto talmente tanto che non sapeva neanche dove fosse probabilmente. E...- si fermò, guardando il più grande in modo dubbioso.
-E? Che cazzo Niall muoviti.-
-Una ragazza l'ha baciato ma non penso se ne sia anche reso conto.-
Louis strinse i pugni, buttando la testa sul cuscino. -È per me che sta male.-
-Lou...- sospirò, voleva davvero aiutare i due ma non aveva la più pallida idea di come fare.
-Non può fare normali cose con il proprio ragazzo perché è rinchiuso in un cazzo di ospedale con una malattia mortale. Grande.- la sua voce si spezzò, e si affrettò ad asciugare le lacrime sperando di smettere subito.
-Sono sicuro che ama passare il tempo con te, ma sai che è difficile vederti qui per tutti noi. Ce la sta mettendo tutta come stai facendo tu il possibile per curarti...-
-Forse era meglio se rimanevo a casa senza curarmi.- lo interruppe.
Lo pensava sul serio. Avrebbe preferito spassarsela con i suoi amici in giro fin quando non sarebbe stato male che sperare di guarire e non poter vivere realmente.
-Assolutamente no!- gli urlò contro l'irlandese, con le sopracciglia inarcate e sguardo arrabbiato.
Lo ignorò.

Doveva trovare una soluzione per far star bene Harry velocemente, ma l'idea che aveva avuto non piaceva neanche a lui.
Doveva lasciarlo, così avrebbe trovato qualcuno con cui potesse vivere realmente.

The blue diary; Larry StylinsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora