CAPITOLO 11

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Non mi resi conto del tempo che passava fino a quando non sentii la porta aprirsi, Noah doveva essere tornato,  come promesso gli ci erano volute all'incirca due ore. Nascosi il libro in modo tale che fosse al di fuori della sua portata , era meglio evitare per il momento domande,  visto che ne avevo così tante già senza risposta. Mi guardai allo specchio cercando di nascondere l'euforia e l'adrenalina provata prima e scesi di sotto; lo vidi e a giudicare dalla sua preoccupazione non dovevano esserci buone notizie. Mi sentii vacillare, non avevo considerato che forse parlare con i sette saggi poco prima del colloquio per il mio rituale poteva aver messo a rischio sia Noah che Alexander, anche Rebecca poteva essere  in pericolo: è curioso come qualsiasi cosa io faccia  per proteggere più persone possibili è la medesima cosa che le mette nei guai.

Noah si schiarì la voce e si decise a parlare -Non so per quale ragione ma i sette saggi hanno deciso di anticipare il rituale... Si terrà non più tra nove giorni ma tra sette- Noah si interruppe guardandomi. Sinceramente non ero a conoscenza della mia espressione in quel momento, ma il numero 7 ultimamente stava iniziando a infastidirmi e non poco oserei dire, a quanto pare erano turbati dal mio comportamento, be era stato comunque da stupidi, sette giorni non erano tanti, vero, ma avrei trovato una soluzione; non mi avrebbero fermato neanche se avessero deciso di uccidermi il giorno stesso. Noah proseguì -Non so perchè l'abbiano detto, ma hanno sottolineato il fatto che se il re non ucciderà la regina saranno loro a decidere per me-. Probabilmente stava aspettando una mia risposta che ovviamente non arrivò subito ero combattuta se rivelargli cosa era realmente accaduto oppure no, non sapevo se potevo fidarmi veramente di lui; rimasi parecchio in silenzio prima di parlare -Ho convocato io i sette saggi, prima del colloquio, attraverso un libro che ho trovato in biblioteca,  ecco perché sono andata li. - sospirai -Volevo sapere se era possibile raggirare le leggi del consilio, e se proprio era richiesto il mio sacrificio,  volevo trovare almeno un modo che non coinvolgesse te.  Evidentemente si sono spaventati e hanno deciso di anticipare tutto, ma mi hanno rivelato che esiste un altro modo solo che non mi è dato saperlo, cosi devono aver deciso di avanzare mettendomi a tacere- finii di parlai e guardai Noah che sembrava sorpreso perciò aggiunsi prima che pottesse parlare -So che non ha senso perchè alla fine forse non ti da problemi l'idea di uccidermi,  ma per una mia stupida impressione ero convinta di si- lo fulminai pensando di essere convincente,  tuttavia allo stesso tempo non riuscii a frenare una lacrima che riuscì a sfuggire, conferendomi un aria che doveva essere praticamente patetica. 

Le dita di Noah furono piu veloci della mia mano e mi asciugarono il volto -Davvero pensi che non mi importa nulla di te? Dio , avresti dovuto dirmelo Eris!- mi abbracciò, forse gli facevo pena, ma non riucii a interrompere quel contatto, la verità è che non volevo. Per lunghi diciassette anni non avevano fatto altro che dirmi come vivere, cosa fare e come comportarmi,  per l'ultima settimana della mia vita volevo riprendere il controllo di me stessa, sarei riuscita a risolvere il problema e forse anche a salvarmi, ma non era quella la mia priorità, in quel momento, infatti, spinta dalla consapevolezza che per una volta mi era concesso, seppur andando contro a mille regole e leggi della mia gente, fare quello che desideravo fare da molto tempo, sciolsi l'abbraccio e guardandolo negli occhi mi avvicinai affinché i nostri corpi aderissero alla perfezione a quel punto lo baciai. Per un nano secondo Noah rimase sorpreso,  successivamente  rispose al bacio con passione ma allo stesso tempo in maniera infinitamente lenta; come se volesse assaporare ogni centimetro della mia bocca,  ci separammo respirando affannosamente, -finalmente- sussurrò dolcemente Noah, gli sorrisi e mi avvicinai a lui lasciami cullare dal battito del suo cuore che era accelerato,-Era tanto tempo che desideravo  farlo-  dissi, fu lui a ridere questa volta -L'ultima volta che ci ho provato io mi hai minacciato- rispose Noah, risi anche il al ricordo - Be ero ancora decisa a rispettare le regole,  di cui ora poco me ne importa- ,il suo volto tornò serio ma continuò a stringermi forte, -Eris Hai qualche idea?- disse Noah,  -Non so perchè ma sento che ci sia un qualcosa legato ad Alador che dobbiamo scoprire e che non vogliono farmi sapere... Hanno minacciato di farmi finire come mia madre- mi tremò la voce senza che riuscissi a controllarmi, Noah mi baciò nuovamente in un gesto che voleva essere rassicurante e mi fece stare meglio,  nel frattempo ci spostammo sul divano per stare più comodi, appoggiai la testa sul suo torace mentre il suo braccio mi cingeva, mi sentivo come a casa. -Cos' è successo a tua madre? Sempre se ne vuoi parlare ovviamente- aggiunse quando il silenzio su di noi diventava pesante; sapevo che quella domanda sarebbe arrivata, ma quella storia non l' avevo mai raccontata a nessuno, finendo per custodire gelosamente quel doloroso ricordo che però in un certo senso la faceva sentire ancora viva dentro di me, mi schiarii la voce prima di iniziare a parlare - Come sai, mia madre Eva era discendente pura della regina Nera per questa ragione non era lei a dover scendere negli inferi, avrebbe dovuto solo occuparsi di procreare la prossima regina, saprai bene, come ci inculcano sin da piccoli che l'equilibrio è fondamentale,  avrebbe dovuto sposare il re bianco, ma da quanto ne so era gìà innamorata di un essere umano, quando scoprì di essere incinta decise di scappare per costruirsi una vita normale con una famiglia normale e per un pò ci riuscii, ma  all età di 5 anni il consiglio ci fece "visita"- mi tremo la voce - uccise mia madre in maniera brutale separando la sua anima dal corpo. Lasciandola bruciare all inferno. Per quanto riguarda mio padre so solo che ci ha dato un nome falso e non lo vedo da allora, vivo da Thomas e Megan da quel giorno- a quel punto scese il silenzio, solo che non volevo assolutamente colmarlo, -Mi dispiace avertelo fatto ricordare- sussurrò,  - Fa nulla-  risposi vuota, tipico di me chiudermi a guscio in situazioni simili, -La vendicherò- la mia voce, colma d'astio sembrava non apparrenermi, ma non riuscii a mascherarla -Ci sarò io con te- mi disse Noah, ed io lo ringraziai silenziosamente.  Il resto della serata prosegui abbastanza tranquillo,  mangiammo e vedemmo un pò di televisione rimanendo vicini, quando arrivò l'ora di andare a dormire rimasi sorpresa per quello che inconsciamente dissi: -puoi rimanere con me stanotte? - Noah si bloccò un momento, prima di sorridere -Certo che non scherzavi a dire che  mi desideravi eh?- persino in una situazione simile riuscì a farmi sorridere un pò, -guarda che mi rimangio quello che ho appena detto- gli feci la linguaccia, Noah sorridendo mi prese in braccio e mi portò sul letto, mi misi comoda nel mio pigiama e ci infilammo sotto le coperte -Da domani si fa sul serio vero?- Noah sospirò -Si , ma ce la faremo, per oggi non preoccupiamoci - detto questo mi accolse tra le sue braccia  e mi addormentai, ma non prima di aver sentito Noah dire -Le promesse io le mantengo sempre mia dolce piccola Eris- poi stringendomi più forte si addormentò anche lui.

** Nota Autrice : come promesso eccovi il capitolo 11 aspetto come sempre le vostre opinioni,  un bacio e buona lettura! ♡♥**

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⏰ Ultimo aggiornamento: Feb 05, 2015 ⏰

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