CAPITOLO 9

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Un raggio di sole che doveva aver fastidiosamente oltrepassato la serranda mi fece da sveglia quella mattina. Alzarsi di scatto, non risultò essere una buona idea come mi dimostrò prontamentente la fitta alla gamba. Feci un respiro profondo, e quando mi resi conto che risultava troppo doloroso persino stare in piedi, decisi di fare un qualcosa del quale di sicuro me ne sarei pentita poco più tardi, - Noah?-, sentii il rumore di piatti che si interrompeva e passi veloci avvicinarsi alla mia stanza, - Eris tutto bene?-, disse squadrandomi attentamente, seguendo il suo sguardo notai che indossavo solo la maglietta del pigama e che mi arrivava a malapena sotto il sedere. Cercando di frenare il mio inconscio per evitare che si ponesse la fatidica domanda tipo "Chi mi ha spogliata ieri notte?" . Riuscii sorprendentemente a controllare il tono della voce e a formulare una frase di senso compiuto -Credo di non riuscire a muovermi con la gamba in queste condizioni... Potresti aiutarmi?-, Mi guardò con aria stupita e divertita allo stesso tempo, dopotutto, me ne rendevo conto da sola, io non ero una persona che chiedeva spesso aiuto, forse perché non volevo essere considerata debole. Noah fece per avvicinarsi a me ma lo fermai indicando i pantaloni neri della tuta sulla sedia, non parlai, non ero sicura di poter controllare la voce. Vestirsi fu a dir poco un' impresa tragica visto la difficoltà che avevo nel solo poggiare la gamba, figuriamoci nel piegarla e distenderla, consumata dal dolore di quel piccolo gesto che durò all incirca un dieci minuti, chiusi gli occhi e respirai profondamente, Noah dovette accorgersene perchè mi prese in braccio evitandomi il supplizio di fare le scale. Mi lasciò delicatamente sul divano sedendosi di fronte a me. - Ho aspettato un po' Eris, ma sai che voglio delle spiegazioni e tu me le devi- alzò minacciosamente il tono della voce sul "devi" per poi continuare, -Cosa ci facevi in biblioteca? Cosa ti è successo alla gamba? E cosa più importante ; hai idea di cosa sia significato per me svegliarmi e vedere che non c'eri? e se ti fosse successo qualcosa Eris? Da qui a poco si terrà il rituale! - Alle sue parole seguì una esplosione interiore, e mi sentii come se fossi stata pugnalata, A lui importava solo del rituale, mi sentii stupida. Come avevo potuto anche solo pensare che a qualcuno importasse di me? Prolungai il silenzio, prima di pensare ad una scusa da dire, non potevo di certo confessare che avevo corso quel rischio per tenerlo fuori dalla mia uccisione, dal senso di colpa, quando aveva dimostrato di non voler rischiare la mia vita solo perchè dovevo arrivare sana e salva al rituale. Probabilmente stavo tremando perchè Noah mi mise una coperta sulle spalle, schiarii la voce è parlai cercando di essere più convincente possibile -Volevo leggere la storia delle regine, giusto per informarmi un pò- risposi evasiva, -per quanto riguarda la gamba sono caduta e quell' uomo e riuscito a prendermi-. Sostenni il suo sguardo consapevole che se lo avessi abbassato mi avrebbe fatto altre domande. Noah si arrese e si allontanò dal salone per andare in cucina a preparare qualcosa, io rimasi sul divano dopotutto non c'erano troppe cose che potevo fare in quello stato. Mi ricordai però del libricino nella borsa avrei dovuto necessariamente scoprire il contenuto di quel libro, anche se dopo l'indifferenza di Noah non ne sentivo più il bisogno, ma comunque sentivo che indagare era la cosa giusta da fare... -Eris ho preparato qualcosa, dovresti mangiare-, mi alzai zoppicando vistosamente ma riuscendo a sopportare il dolore, la capacità di guarigione delle regine era più veloce degli altri esseri umani, questo non significa che eravamo immortali, ma il nostro tempo di "vita" come servizio di protezione da regina era di 177anni esatti, poi sarei morta lasciando il posto a qualcun altro, per le regine nere in carica era diverso in quanto tecnicamente morivamo all' età di 17 anni, ma la nostra anima rimane legata attraverso il rituale al corpo, negli inferi sarei scesa da morta ma non sotto forma eterea o di fantasma, sarei scesa con le mie gambe ed il mio corpo li giù. Raggiunsi la tavola sedendomi e iniziando a mamgiare la pizza che aveva preparato Noah, quando sentimmo improvvisamente bussare, Noah fece segno di fare silenzio e andò ad aprire, era Alexander, il dolore alla gamba non mi impedì di alzarmi per salutarlo, in fondo mi era mancato -Eccola qui la mia reginetta- sorrise stringendomi in un abbraccio, con la coda dell'occhio notai un cambiamento di postura di Noah: era diventato più rigido, - Che sorpresa Alexander! Non pensavo potessi venire prima del rituale-, disse Noah, -In realtà non potevo e non posso ma volevo sapere come stava Eris- Sorrisi, lui si che rischiava di mettersi in pericolo, alla faccia del "Re bianco" e dunque angelico. Andai a prendere un pò d'acqua ma non riuscii a mascherare del tutto il mio modo di camminare, -Eris stai zoppicando?- La voce di Alexander era preoccupata, stavo per rispondere ma Noah mi anticipò, -È caduta dalle scale, te l' ho detto che con quel tappeto prima o poi qualcuno sarebbe scivolato! -. Guardai Noah sorpresa: mi stava coprendo? -Già Alexander quando questa storia sarà finita promettimi di togliere quel tappeto per favore-, gli sorrisi, -Va bene Eris sarà fatto, ora devo andare, non sarei nemmeno dovuto venire, ma dovevo sapere come stavi- mi diede un bacio sulla fronte, un gesto che apparve come rassicurante e protettivo, salutò Noah con un cenno della testa e uscì. Calò il silenzio, ma fu interrotto da Noah -È meglio se nessuno sa della tua uscita di ieri Eris- mi guardò per sottolineare il concetto, -Si tranquillo, l'avevo capito - Sospirai sentendo la stanchezza della mia avventura e guardai l'orologio che segnava le 15, -Noah io sono stanca credo che andrò a riposare un pò- continuò a guardarmi e poi annuì -Ti serve una mano?- guardai la rampa di scale ma declinai l'offerta, una volta va bene ma due iniziava ad essere un esagerazione, dopo un tempo che a me parve un' eternità arrivai nella mia stanza dove mi trascinai sul letto portando la borsa che conteneva il libro con me, mi rinfilai sotto le coperte assicurandomi che il libro fosse nascosto, non avrei potuto spiegare anche quello a lui. Con mia sorpresa il libro non bruciava più, ma comunque ebbi bisogno di un bel pò di tempo prima di aprirlo, lo sfogliai ovviamente era bianco, nessuna traccia di inchiostro, solo pagine vuote, non rimasi sorpresa visto che la storia delle regine doveva rimanere segreta. Recitai la formula appresa da mia madre e le parole presero forma sotto le mie dita, sorrisi, ma dovetti celare il sorriso quando sentii Noah arrivare, sicuramente aveva percepito la magia e questo era un problema. Finsi di dormire cercando di allontare il libro il più lontano possibile dalla superficie, e regolarizzai il respiro quando lo percepii in stanza, Noah sospirò e si avvicinò al letto, mi sposto una ciocca di capelli e dovetti trattenere il respiro per non tremare, mi baciò sulla fronte in un gesto che imitava quello che aveva fatto Alexander, si avvicinò all'orechio e sussurrò: "Non permetterò a nessuno di farti male Eris, promesso" sospirò, un respiro carico di promesse, sentii la porta chiudersi e incominciai a respirare di nuovo. Come fa a fare promesse che non può mantenere? Frustrata ripresi il libro, le iscrizioni erano in latino, avrei dovuto riprenderci la mano, non leggevo in latino da molto tempo e dopo quello che ero appena successo non avevo la testa al posto giusto per così dire. Tra mille domande senza risposta finì per addormentarmi sul serio, riscaldata dal libro che era tornato nuovamente caldo.

* Nota Autrice: Eccovi il 9 capitolo aspetto i vostri commenti/critiche e consiglio per migliorare un bacio♡♥*

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