CAPITOLO 8

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Il silenzio mi diede un forte senso di tranquillità, probabilmente Noah era andato a dormire e questo giocava, decisamente,  a mio favore. Guardai l'orologio segnava l' 1:00,  mi alzai facendo il minimo rumore, misi i pantaloni neri e una maglietta a collo alto del medesimo colore, lagai i capelli consapevole di sembrare un ninja e cercai in ogni modo di non ridere guardando la mia immagine riflessa allo specchio, presi lo zaino e lo riempii di cose che potevano essermi utili. Accesi la candela e chiusi gli occhi, mi concentrai sull'immagine di una me invisibile, pronunciai la formula e il vento spense la candela che avevo acceso; aveva funzionato,  la mia immagine non si rifletteva neanche allo specchio. Sorrisi consapevole che se avessi mantenuto la concentrazione per un paio d'ore sarei stata al sicuro. Ora era la volta dell'altro incantesimo,  avrei dovuto sdoppiarmi e non era molto semplice, tuttavia dovevo provare; se Noah fosse venuto a controllare,  mentre non ero a casa mi sarei cacciata in un mare di guai, probabilmente sarei riuscita perfino a rimpiangere la cattiveria di Alador.

Appoggiai la mano sinistra sul cuore e recitai la formula, mentre le tempie iniziarono a pulsare di dolore,  continuai a ripeterla fino a quando iniziai a pensare che la testa mi sarebbe scoppiata, mi trovai davanti una me stessa quasi perfetta tranne per alcuni dettagli, mi guardava spaventata, le accarezzai i capelli per tranquillizzarla, - Ora dovresti andare a dormire per favore-, l'altra Eris annuì e si mise sotto le coperte fingendo di dormire. Mi massaggiai le tempie che continuavano a fare male insieme alle costole,  mantenere due incantesimi era quasi impossibile, erano secoli che le regine non praticavano più la magia; ora erano i 7 Saggi ad avere il dominio sul mondo dell'occulto. Aprì la finestra e mi calai giù per un albero e  il mio atterraggio non fu per niente "principesco". Una volta fuori, guardai la casa con un moto d'orgoglio, ce l'avevo fatta. Ora avrei dovuto "solo" trovare una biblioteca, il centro era distante un 10/15 minuti a piedi, la macchina era fuori discussione,  visto che una macchina che si guida da sola avrebbe destato non pochi sospetti. Mi girai guardando verso il garage,  una bici era appoggiata al muretto, forse non avevo le forze per nascondere un automobile,  ma di certo potevo mantenere per una decina di minuti, l'incantesimo dell'invisibilità su una bici, sorrisi quel giorno era decisamente a mio favore. Estesi l'incantesimo e il dolore alle tempie aumentò,  strinsi i denti, e salita sulla bici iniziai a pedalare velocemente.  Ci misi piu' di dieci minuti,  ma riuscii a trovare una biblioteca abbastanza grande. Forzare la serratura fu un gioco da ragazzi. Entrai stando attenta a fare il minimo rumore, guardai l'orologio che segnava l'una e mezza, avrei avuto a disposizione un paio di orette. Apparente,  la biblioteca , non sembrava sfruttata, gli unici rumori che si sentivano era il ticchettio delle mie scarpe sul lucido pavimento. Guardai bene tutti i vari reparti, ma  trovare quello dedicato alle regine e alla loro storia fu decisamente difficile, il reparto infatti non era alla portata degli esseri umani. Dopo un pò di tempo,  riuscii a trovarlo, dovevo piegarmi un pò per poter passare nella serratura del muroe non ero sicura che sarebbe stata  la scelta più giusta entrare senza sapere esattamente cosa mi aspettava dall'altro lato, ma non avevo tempo di essere una persona razionale,  normalmente non ero razionale quando avevo del tempo, figuriamoci adesso. Entrai e rimasi bloccata per la sorpresa, vi erano una marea di libri, ma non era l'ambiente freddo e asettico della biblioteca, si respirava vita, non so come spiegarlo, ma si sentiva il profumo di storia, di conoscenza e si sentiva un senso di sicurezza a stare li, guardai l'orologio nuovamente, erano le 2:15 non avevo molto tempo. -Allora Eris, ricorda che hai un obbiettivo,  devi metterti in contatto con i Saggi- trassi un respiro profondo - E  per Noah- ricordai a me stessa,  volsi lo sguardo altrove in alto sullo scaffale  vi era riposto un libricino dalla copertina rossa, probabilmente nessun altro,  circondato da tutti quei libri, l'avrebbe notato; eppure sentii un legame con quel libricino, così lo presi, era caldo tanto che ritrassi la mano scottata. Decisi di riprovarci ma il risultato fu lo stesso, sbuffai in preda al nervosismo. Guardai il libro, sperando che potesse darmi delle risposte, ovviamente non si mosse ne fece qualcos'altro di strano, dopotutto era un libeo e neanche i libri magici parlano. - Bene bene chi abbiamo qui.?- rimasi ferma immobile un comune essere umano non abrebbe potuto vedermi il che significa che chiunque vi fosse in quella stanza non era umano. - Non nasconderti bella bambina- esordì in tono canzonatorio -Posso sentirti so che sei una regina e il mio padrone Alador sarà sicuramente orgoglioso di me se gli porterò una regina- ,continuò ridendo. - Merda Merda Merda- pensai, non l'avevo previsto, o almeno non pensavo accadesse cosi in fretta. Cercai di calmarmi dopotutto l'invisibilità poteva aiutarmi, -Mi sente ma non mi vede- ricordai calmandomi dovevo solo creare un diversivo per allontanarlo il piu' possibile, lanciai un libro lontano e come previsto si allontanò ghignando verso il rumore che avevo fatto, mentre io mi diressi senza fare rumore verso l'uscita, mi piegai ed ero quasi riuscita ad evadere quando qualcosa mi intrappolò la gamba, - Trovata! - sorrise torcendomi la gamba in maniera innaturale. Cercarai di sfuggire alla sua presa, ma i miei sforzi furono vani, avevo ancora il libro con me, magari la sua protezione poteva essere d'aiuto, girandomi parzialmente colpii l'uomo seguace di Alador alla testa, il rumore che fece fu agghiacciante, sembrava stessi friggendo qualcosa. L'uomo mi lasciò urlando, scappai o almeno, feci del mio meglio visto che probabilmente mi aveva rotto qualcosa, mi voltai lentamente, l'uomo si stava riprendendo e se fosse riuscito a prendermi mi avrebbe ucciso e di certo non avrebbe esitato a torturarmi. Aprì la porta della biblioteca evitando di toccare  il libro che bruciava nella borsa e rimasi non poco sorpresa di trovare Noah fuori , il suo sguardo non era meno minnaccioso di quello dell'uomo che aveva tentato di uccidermi. - Sali in macchina Eris- disse in tono freddo e distaccato provai a muovermi, ma la testa iniziò a pulsare ancora di più e la gamba lanciò una fitta lancinante che attraversò tutto il corpo, persi l'equilibrio e Noah prontamente riuscì a prendermi - Eris, mi senti? -, disse accarezzandomi i capelli,  sentii la sua voce preoccupata ma non risposi,  non ne avevo la forza. Mi prese tra le braccia possenti e mi sentii al sicuro, sensazione che provavo solo tra le braccia del mio carnefice. E nessuno sano di mente sarebbe stato così stupito, decisi tuttavia di godermi quella vicinanza,  assaporando ogni dettaglio di Noah. Mi mise dentro la macchina e partì sgommando, e quando eravamo abbastanza lontani sentii l'urlo di rabbia di quell'uomo. - Non pensare di cavartela così Eris, sono molto arrabbiato- mise la sua mano sulla gamba dolorante e me la strinse, per attirare la mia attenzione,aprii bruscamente gli occhi e gemetti di dolore; Noah ritrasse la mano guardandomi con preoccupazione, ma non dissi nulla. Proseguimmo il viaggio in silenzio ognuno perso nei propri flussi di pensieri.

Noah mi aveva salvato di nuovo e questo mi spaventava, terrorizzava addirittura,  perché ogni volta che lo faceva si allontanava delle regole stabilite; regole che nessuno,poteva infrangere.

* Nota Autrice*:
ecco il nuovo capitolo ♡ ♥ aspetto i vostri commenti, baci

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