Capitolo 4.~

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Ecco la mia pessima figura,è giusto. "Scusa se mi permetto,posso prendere una forchettata del tuo riso?" Mi dice il deo,"anche due",gli porgo il porta pranzo e la forchetta,ne prende una,due,tre.. potrei guardarlo mangiare per ore,è così dolce. Me lo riporge "nono puoi finirlo,per me è troppo ne ho già mangiato parecchio" ,mi guarda e "oh grazie,sei così gentile,ne sei sicura?" E mi rivolge un sorriso timido.. oh quelle fossette quanto le amo,"certo che sono sicura,non ti preoccupare" lo riprende e lo finisce in un batter d'occhio "grazie mille Eli".

Siamo nell'auditorium e gli alunni sono divisi in base allo strumento:sul palco ci sono gli alunni di flauto traverso e violino,e ai piedi del palco ci sono gli alunni di batteria,chitarra (acustica,elettrica e classica),basso e quelli di pianoforte. Le luci del primo pomeriggio penetrano dalla finestra attraverso le tende rosse,mi godo un po quella sensazione e dopo poco sono trascinata dal senso del dovere,apro la custodia della mia chitarra classica,la prendo e mi vado a sedere insieme a Luiz,io e lei siamo le uniche alunne donne di chitarra della nostra classe e quindi eravamo insieme. "Che palle non mi va proprio" mi dice lei "hai proprio ragione" ribatto e nel frattempo guardo Paul che gira come un dannato a far fotocopie di spartiti da darci e ogni tanto mi lancia un occhiolino,c'è da svenirci.

Sento con piacere che la mia chitarra suona magnificamente, è accordata alla perfezione e non so per quale miracolo. "Ragazzi ecco a voi gli spartiti" sono dieci spartiti e cristo vorrei morire,mi giro verso i miei compagni e sono tutti piuttosto contrariati,bene iniziamo a provare un brano a me sconosciuto, privo di accordi "do,si,sol,mi" e per quanto io ci provi,niente,non mi viene "Greene cosa diavolo combini?" Mi grida la prof di chitarra, dio la ammazzerei e ovviamente quel fottuto deo sta ridendo come un matto "ti servono degli occhiali?" Oh fanculo, mi trattengo dal gridarle in faccia,ma che cazzo vuole? Mi sta umiliando tremendamente. "Vai fuori" mi grida "non sai farlo, devi concentrarti e non mi pare che oggi sia il giorno giusto, prendi aria e torna" mentre i miei "amici" scoppiano in risate calorose e Paul insieme a loro. Sbatto la chitarra sulla sedia ed esco fuori,devo calmarmi ma per quanto io ci provi non ci riesco,non so a cosa penso di talmente importante ma vedere Paul ridere all'unisono mi ha fatto stare di merda. Decido di ritornare dentro con gli occhi bassi e mi risiedo al mio posto,prendo la chitarra e la prof cogliona mi fa "calmata?" La liquido con un cenno di si e mi fa "bene,riprova" "do,si,sol,mi" e stavolta mi è venuto perfetto,mi è servita quella boccata d'aria già. "Perfetto Greene" mi dice e io mi sento realizzata.
"Ragazzi sono le 17,potete andare,a domani" ci dice il prof di violino,che è molto più gentile della mia prof,che ha la bastardaggine nel sangue. Metto la chitarra nella custodia,la chiudo,prendo gli spartiti e li metto in una tasca. Bene,mi metto il mio Colmar nero,su una spalla la tracolla e sull'altra la chitarra e mi avvio verso l'uscita,aria dopo tre ore di tensione,aria che è un toccasana,vorrei gridare contro il tramonto che piano piano sta calando nel cielo ma non posso,"ciao Eli a domani" mi dice Sarah,"ciao Sarah,a domani" la liquido.

Durante il tragitto scuola-casa ripenso a quel bellissimo coglione che è scoppiato a ridere mentre una 40enne mi umiliava,ma che cazzo vuole,gli do il mio pranzo e questo è il ringraziamento,wow. Sono una cogliona e sono attratta da uno stronzo che probabilmente è anche fidanzato. Non ci voglio pensare.

Metto la chiave nella serratura ed entro in casa e trovo un post-it sul tavolo scritto in grassetto "TESORO IO E PAPÀ SIAMO FUORI IN QUESTI DUE GIORNI,NON TI ABBIAMO AVVISATO PERCHÈ LO ABBIAMO PROGRAMMATO STAMATTINA,ABBIAMO FATTO LA SPESA PER TE E I SOLDI SONO IN CAMERA TUA,CHIAMAMI APPENA LEGGI QUESTO POST-IT,BACI." Che cazzo? Sfilo il mio iphone dalla tasca del giubbotto e la chiamo,"Tesoro" risponde,tesoro un cazzo "dove siete?" gli dico "a Londra tesoro" fanculo va "ok allora a domani" gli dico incazzata,anche perché lo sono "tesoro cosa hai?" ah pure? "Niente,a domani,mamma" gli dico fredda e chiudo la chiamata. Perfetto.

Vado in frigo e decido di prepararmi una cena decente,tiro fuori delle patate,le taglio a modi patatine fritte,fatto ciò metto l'olio a riscaldare in modo da poterle friggere. Preparo un po di insalata mentre le patatine friggono,ne verrà fuori una bella coppa penso,anche se la mia mente è oscurata da lui, cerco di non badarci.

Ecco la mia cena,la prima decente in 14 anni,un panino con hamburger contornato da insalata e una bella coppa di patatine fritte, finisco tutto e metto in lavatrice i piatti sporchi.

È tardi ormai,sono le 23 passate, mi sono cambiata,lavata i denti e spento le luci. Prendo il mio i-pod e premo sul ▶ nothing else matters riempie la mia mente e insieme ad essa, una marea di ricordi. Paul che arriva,che si presenta,che fuma,che mangia, che mi fa gli occhiolini,che ride di me. Già, che ride di me. Le lacrime mi inondano gli occhi,e come un fiume straripato,iniziano a uscire fuori e scivolo così, in un sonno profondo, con una canzone stupenda nelle cuffie e le lacrime che attraversano il mio fiume. Pace e tranquillità.

Tra una Chesterfield e un caffèDove le storie prendono vita. Scoprilo ora