spegni la tempesta

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Apro gli occhi,sono ancora rossi dai pianti di ieri sera e con tutta la mia forza cerco di scordare quello che era successo una settimana fa.

Se fosse stata quella notte di mercoledì, dalle stelle intense e dalla sabbia sottile che accarezzava la nostra sagoma,avrei sicuramente respirato regolarmente e senza strani affanni.

Ma non è quel mercoledì, e più ci penso, e più queste maledette lacrime non asciugano i loro stupidi ricordi su questa pelle candida come la neve fredda, e sporca come la pioggia sull' asfalto nero.

Questa pelle toccata e stratoccata da quelle immense mani che ispiravano sicurezza,e calore ardente.

Questa notte è particolarmente diversa dalle precedenti.

Ho riascoltato quelle urla di esasperazione provenire dalle mie labbra,

Ma questa volta erano accompagnate da una grande forza completamente a me sconosciuta

Non so quale,

Non so che cosa mi sia preso,

E non so neanche cosa mi aspetterà tra esattamente 4 ore

Quattro fottute ore di estrema ansia,

Di estrema rabbia,

Di estremo dolore.

Si è già fatta l'alba, sono sveglia dalle 2, piango dalle 2 e credo che se non mi alzero' dal letto al più presto perderò il mio lungo calvario mattutino; non che mi dispiacesse ma avrei dovuto affrontare la maturità e non avevo scelta.

Mi faccio una doccia al volo giusto per scaricare il misto di rabbia ed ansia che mi accompagnavano ormai da quando i miei genitori mi avevano cacciata di casa e spedita dritta al college da dove scappai circa un anno e mezzo fa.

Asciugai i miei lunghi capelli rossi con rifessi castani accarezzandoli lentamente e levandogli la puzza di fumo che ormai aveva inondato il mio corpo comandandolo e facendolo rabbrividire ogni secondo.

Infilai una maglietta nera accompagnata da dei jeans a vita alta e a dei mocassini neri opachi,

Misi una striscia di eyeliner nero/blu e sbattei la porta di casa senza far svegliare la mia coinquilina Emma.

Non mi misi il solito rossetto rosso opaco che usavo costantemente,

Non ne avevo più un motivo,

Non c'era più lui pronto a levarmelo;

Così decisi di metterlo lontano dalla mia portata,

In quei posti che fai fatica a ricordare, di cui non te ne frega niente,

Ma purtroppo la mia testa aveva come l'impulso di ricordarselo e di farmelo notare ogni millesimo di secondo,

Quasi un tremendo ticchettio.

Accesi il telefono e tirai fuori dalle tasche del parka verde militare che indossavo delle lunghe cuffiette apple che ancora mi permettevano di vivere tramite il suono forte e chiaro della voce di Gemitaiz che ripeteva ' A 16 mollavo la scuola, imbocco una canna bocciato di nuovo ho detto a mamma la non ci torno è la mia parola, poi lei in 24 ore mi ha detto cos'è l' amore è prendere il cuore e trasformarlo in un oggetto senza valore'; lui si che riusciva a capirmi,

A tranquillizzarmi,

A fare coincidere tutti i sentimenti del cazzo e a buttarli via senza un minimo di rimpianto.

Dopo circa due minuti ero già collassata totalmente con le canzoni che stavo ascoltando,

Credo che risentire per circa una cinquantina di volte 'quadro al caffè' di luca j sia un' Autodistruzione allo stato puro.

Deadly NightshadeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora